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In tanti polemizzano per la prossima apertura di Ospedali da campo militari auspicando, invece, l'utilizzo delle tante strutture ospedaliere semivuote, chiuse ed alcune abbandonate sparse nella provincia. In pratica tutti gli ex ospedali che poi sono stati chiusi per esigenze di razionalizzazione della spesa sanitaria. Obiettivo fra l'altro mai raggiunto. Ed in merito alla richiesta di utilizzare per l'emergenza Covid i tanti ospedali chiusi è opportuno ricordare anche per il tempismo della richiesta stessa l'appello che il 7 marzo, quindi all'inizio della pandemia, venne inoltrato dal Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. Lo riproponiamo, per come lo ha riproposto lo stesso Sindaco Occhiuto, sulla sua utenza facebook. “Ho lanciato un appello alle autorità sanitarie e a quelle politiche regionali. A breve si potrebbe profilare la necessità di avere a disposizione ulteriori posti in terapia intensiva, cosa che si può ottenere solo nelle strutture esistenti. Lo stesso vale per i posti letto in isolamento. È urgente ricollocare pazienti affetti da altre patologie di più facile gestione, per creare gli spazi necessari (all’interno del nosocomio cittadino) alle nuove esigenze indotte dal coronavirus che si dovessero manifestare. La ricollocazione dei pazienti di più agevole gestione potrebbe avvenire in ospedali semivuoti come Rogliano, San Marco Argentano, Rossano, Cetraro, Praia e Lungro. Basterebbe poco poi per riattivare qualche reparto e creare posti all’Annunziata e al Mariano Santo per i pazienti affetti da coronavirus. Appare questa la cosa più sensata da fare”. 
"Avevo già dato questa idea il 7 marzo, ad inizio pandemia, ma non è stata accolta. Quindi oggi - scrive ancora Mario Occhiuto -  faccio quello che posso (anche l’impossibile) per fronteggiare l’emergenza e salvare se possibile vite umane nella città di cui sono sindaco. Io sono il sindaco di Cosenza (non di Rogliano, Cetraro, ecc), non sono un Commissario della sanità né un amministratore regionale, e non ho neanche competenze attribuite dalla legge in materia sanitaria. Non posso disporre in alcun modo di posti letto nell’ospedale di Cosenza, figuriamoci in altre città. Ho emanato una Ordinanza costringendo l’Azienda alle assunzioni necessarie, ma persino il prefetto mi ha fatto rilevare nell’atto presunti vizi legati ad un “eccesso di potere” (che a mio avviso non esistono, considerando la grave situazione sanitaria in atto). Oggi non abbiamo più tempo.

La gente può morire per mancanza di cure precoci. E quindi io faccio direttamente e personalmente tutto ciò che è in mio potere. L’Ospedale militare in caso di emergenza è quanto di meglio si può avere visto che è attrezzato e gestito anche da personale sanitario e da medici bravissimi. Oggi non c’è solo una questione di posti letto ma di personale sanitario e di attrezzature mediche che mancano. Con l’Ospedale da campo sarà possibile mitigare anche queste difficoltà perché all’Annunziata si allenterà la pressione. Inoltre i medici militari porteranno anche gli ambulatori e i laboratori che potremo installare in seguito e che consentiranno anche altri servizi sanitari di cui oggi hanno bisogno i cittadini. Le persone ammalate di Covid che oggi si recano in ospedale sono costrette a restare in fila nelle ambulanze e per giorni e giorni in barella in una sala unica dedicata del Pronto Soccorso, con medici e personale sanitario che si prodigano al massimo ma che non ce la possono fare in queste condizioni. La malattia ha un punto di criticità che può apparire all’improvviso e bisogna intervenire con cure precoci per salvare vite umane". "Ecco perché oggi c’è necessità di un Ospedale militare - conclude Mario Occhiuto - che è quanto di meglio si possa avere in situazione di emergenza perché è attrezzato, riscaldato, e con operatori e medici bravissimi. Ringrazio di cuore e moltissimo il generale Antonio Battistini, comandante della Sanità militare, e i vertici della protezione civile nazionale per aver accolto il mio appello e per essere immediatamente venuti in soccorso di tutta la provincia cosentina".

Redazione

L’Ospedale da campo che il Sindaco Mario Occhiuto ha richiesto alla Protezione civile nazionale sarà realizzato a Cosenza, nell’area di Vaglio Lise, e già da lunedì 16 novembre inizieranno le operazioni preliminari per l’allestimento. Arriverà direttamente dal Libano, intorno al 20 novembre, e dovrebbe essere pronto entro fine mese. Una tabella di marcia stilata questa mattina a Palazzo dei Bruzi nel corso di un vertice tenuto dal Sindaco Mario Occhiuto alla presenza del team operativo inviato in città dal generale Antonio Battistini, Capo della Sanità militare dell’Esercito, con il quale il primo cittadino di Cosenza ha avuto nei giorni scorsi una proficua interlocuzione. Al vertice ha partecipato anche il Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Cosenza, dottor Eugenio Corcioni. L’incontro di questa mattina, presenti il Colonnello Alfonso Zizza, direttore dell'ospedale militare di Messina, il Colonnello medico Stefano Astorino (dell’Ospedale militare del Celio di Roma), il colonnello Tassi e il Comandante del I Reggimento Bersaglieri di Cosenza, Massimo Scotti,e, inoltre, il Dirigente della Protezione civile regionale Fortunato Varone, è stato utile per discutere sulle modalità di funzionamento dell’Ospedale da campo. Alla luce anche della interlocuzione con il Presidente dell’ordine dei medici, si è convenuto che la migliore allocazione, tra quelle prese in esame, è risultata essere quella del sito accanto alla stazione di Vaglio Lise, nell’area delle Ferrovie dello Stato con cui il Comune di Cosenza ha in essere una convenzione. L’Ospedale da campo potrà ospitare una quarantina di pazienti, dando la precedenza a coloro che stazionano, in attesa di cure, al Pronto soccorso, e potrà essere ampliato fino ad ospitare ambulatori e laboratori per le analisi. All’incontro a Palazzo dei Bruzi erano presenti, per il Comune, anche il Vicesindaco e Assessore alla riqualificazione urbana, Francesco Caruso, l’Assessore alla protezione civile Carmine Vizza e la Dirigente del settore Protezione civile del Comune Antonella Rino.  

“All’Ospedale dell’Annunziata – ha detto il Sindaco Occhiuto a margine della riunione -l’emergenza non si è affatto fermata. Anche oggi 45 persone, tutti pazienti Covid, sostano in attesa di ricovero tra la sezione Covid del Pronto soccorso, le ambulanze in sosta all’esterno e le tende montate dalla protezione civile comunale. E’ una situazione esplosiva, resa ancora più tale dal fatto che l’Ospedale di Cosenza è l’unico ospedale Hub della provincia e quindi qui si riversano gli ammalati da tutto il territorio provinciale. A questo si aggiunga l’atavica carenza di personale sanitario alla quale si sta cercando di porre rimedio anche a seguito della mia ordinanza contingibile ed urgente per il reclutamento di nuove risorse umane. Molte cose – ha aggiunto Occhiuto - si potevano fare, tra la prima e la seconda ondata di contagi, e non sono state fatte. Tutte ragioni, queste, per le quali ho nei giorni scorsi lanciato l’idea dell’Ospedale da campo che ho richiesto formalmente alla Protezione civile nazionale. Dopo una telefonata con i vertici militari e, in particolare, con il numero uno della Sanità militare, il generale Antonio Battistini, questa mattina è arrivato in città il team operativo dell’esercito con il quale abbiamo avuto un incontro molto proficuo e che, se tutto andrà secondo quanto ci è stato assicurato, dovrebbe far guardare al futuro con maggiore fiducia”.

Il Sindaco Occhiuto, sentito il Presidente dell’Ordine dei medici Corcioni, ha richiesto ai militari anche la TAC, 3 posti di terapia intensiva e 4 posti di terapia sub intensiva. Complessivamente, l’Ospedale militare da campo avrà a disposizione 40 posti letto e tra personale sanitario e tecnici, appartenenti all’esercito, potrà contare su 50 unità. Il Sindaco Occhiuto ha, infine, rivolto un ringraziamento particolare al Generale Battistini e ai militari presenti per aver dato seguito in tempi brevissimi alla richiesta indirizzata alla Protezione civile nazionale. “La disponibilità del generale Battistini, in un momento così difficile per la nostra comunità – ha detto Occhiuto - è stata eccezionale e non posso che esprimergli la mia più profonda gratitudine per una sensibilità che va anche oltre i rapporti istituzionali”. Occhiuto ha tenuto ancora a sottolineare che si metterà in contatto con il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Giuseppina Panizzoli “per tutte le operazioni indispensabili di interconnessione dell’Ospedale militare da campo con la nostra struttura Hub dell’Annunziata”. 

 Redazione

Il dramma della sanità calabrese continua a tenere banco. E proprio nel momento peggiore sembra che ai verti decisori della stessa sanità si trovino dirigenti non idonei ad affrontare le problematiche urgenti che una sanità già al collasso determina. Basti citare il caso di Cottarelli e di Ziccatelli che sono divenuti i personaggi del momento dei mass - media dell'intero Paese. Ma anche a livello cosentino i problemi non mancano. Ad intervenire con durezza e determinazione il segretario regionale della Fismu (Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti), Claudio Picarelli che arriva a chiedere le dimissioni immediate della Commissaria dell'Ospedale dell'Annunziata di Cosenza, la bergamasca Giuseppina Panizzoli. “La misura è colma. Medici e pazienti travolti dal Covid19 e dall’immobilismo della Commissaria Giuseppina Panizzoli. La pazienza ha un limite, è giunto il momento di cambiare rotta. Il responsabile della Fismu, quindi, auspica la rimozione o le dimissioni "della dott.ssa Panizzoli, per diverse e fondate ragioni. È rimasta sorda ad ogni confronto con i medici e con i sindacati. E quando ancora c’era il tempo per prepararsi alla seconda ondata della pandemia non si è fatto nulla. Oggi i medici a gran voce chiedono al presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro della salute, Roberto Speranza, oltre che al nuovo commissario regionale, quando si insedierà, che venga nominato con urgenza una nuova governance alla guida dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Un(a) dirigente competente e con capacità organizzative adeguate al particolare momento. Siamo stanchi del pericoloso immobilismo in cui viviamo da mesi in Ospedale, grazie ad una gestione superficiale e distratta nessun aumento di posti letto, assunzioni ridotte all’osso che neanche coprono i vuoti lasciati dai pensionamenti, approvvigionamento di DPI assolutamente inadeguato, nonostante i necessari finanziamenti siano stati da tempo stanziati" "I cittadini e gli operatori non possono aspettare oltre! Chiediamo - conclude Claudio Picarelli - che ancor prima dei 30 giorni previsti dal nuovo decreto Calabria sia nominato un nuovo vertice, prima che sia troppo tardi per far fronte a una epidemia che peggiora di ora in ora”.
Redazione

Il pronto soccorso di Cosenza: l'Inferno sulla terra. Circa una cinquantina di malati  Covid in attesa di essere ricoverati, lamentele, disperazione, abbandono. Il video che circola ripreso da un cellulare anonimo è devastante. Ma da quanti anni si discute di potenziare il Pronto Soccorso? Quante promesse dei soliti noti che hanno saccheggiato la sanità?. Oggi si paga il prezzo di anni ed anni di malagestione. I numeri della Pandemia hanno raggiunto nella città di Cosenza cifre notevoli anche se vi è anche fra rappresentanti delle Istituzioni chi ne sminuisce la portata. Colui il quale, invece, è perfettamente consapevole della gravità del momento è il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. "La situazione è talmente grave da essere insostenibile. "Vi sono una cinquantina circa di pazienti positivi - ha affermato il Sindaco di Cosenza - ammassati nei locali del Pronto Soccorso e nelle ambulanze". "E' necessario trovare - continua Mario Occhiuto -  delle soluzioni. I medici mi segnalano gravissime difficoltà e rintengo che sia necessario l'intervento dell'Esercito con l'allestimento di un Ospedale da campo".
Redazione

La disastrata e tragica situazione in cui versa la sanità a Cosenza impone oggi più che mai anche una sentita e partecipata mobilitazione popolare che possa contribuire a creare le condizioni per affrontare
con la dovuta decisione problematiche da troppo tempo sottovalutate e non risolte.. Ed in questa ottica che nasce a Cosenza, in un momento particolarmente delicato dovuto al diffondersi della Pandemia,
l'associazione denominata "Movimento Popolare per il nuovo Ospedale di Cosenza". L'associazione regolarmente costituita ha eletto alla presidenza della stessa il giornalista Gianfranco Bonofiglio. A farne
parte anche l'avv. Antonio Gerace, il dott. Franco Pichierri, il dott. Stefano Tenuta, Enzo Perri, il dott. Armando Pagliaro, il Prof. Ferdinando Veraldi, il dott. Silvio Sammarco, il dott. Pino Benvenuto, Fulvio Campanaro e l'avv. Salvatore Pichierri. Nel nutrito parterre dei soci costituenti del Movimento molti vantano anni ed anni di esperienza in ruoli apicali e dirigenziali nel mondo della sanità e delle professioni. L'obiettivo principale del Movimento è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica e coinvolgere la partecipazione popolare per il raggiungimento di un obiettivo non più procrastinabile: quello di avviare concretamente la costruzione di un nuovo Ospedale. Del resto è bene rammentare che si discute della costruzione di un nuovo Ospedale a Cosenza sin dalla fine degli anni '70 e nonostante la discussione sia stata avviata oramai da più di 40 anni non si è ancora giunti ad una decisione unanime su dove costruirlo. Non si è ancora scelto il sito dove edificarlo, nonostante i finanziamenti per la costruzione tramite soprattutto l'utilizzo dei fondi Europei siano a disposizione da tempo. Inoltre il grave momento di pandemia vissuto a Cosenza è la chiara dimostrazione di come l'attuale nosocomio dell'Annunziata non sia più nelle condizioni di offrire un livello di sanità in grado di dare risposte reali ai cittadini - utenti. Da anni il dramma del Pronto soccorso rimane insoluto per non discutere della gravità di un personale sempre più esiguo e molto al di sotto delle reali esigenze. Nonostante vi siano fondi certamente non trascurabili già affidati per nuove assunzioni. Basti accennare come addirittura l'attuale Commissario, la dottoressa Giuseppina Panizzoli, abbia utilizzato tali fondi per compensi destinati a straordinario e ad ore aggiuntive dello scarsissimo personale esistente oberato da un aggravio di lavoro insopportabile e fortemente stressante. E'  giunta l'ora di una mobilitazione popolare che supplisca l'assenza delle istituzioni. Per tutto questo Il Movimento Popolare per il nuovo Ospedale di Cosenza farà sentire la propria voce promuovendo non solo iniziative di denuncia ma anche e soprattutto iniziative di dialogo e proposte con il fine di contribuire al miglioramento di una sanità che sia degna di questo nome e che possa offrire all'utente- cittadino il sacrosanto ed inviolabile diritto alla salute.

Redazione

La situazione in cui versa il Pronto Soccorso di Cosenza è semplicemente drammatica ma sembra che qualcosa inizi a smuoversi. Infatti dall'Azienda Ospedaliera di Cosenza  è stato emanato un avviso pubblico di manifestazione di interesse per la formazione di un elenco di medici disponibili a prestare attività assistenziale presso l'Azienda Ospedaliera di Cosenza in relazione all'emergenza epidemiologica da CovidSars 2. Il contratto avrà durata di sei mesi rinnovabile. Un passo in avanti che raccoglie anche l'invito dell'ordinanza del Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che sollecitava all'ufficio del Commissario Straordinario l'assunzione di personale con procedure d'urgenza, considerata la mancanza cronica di personale soprattutto presso il Pronto Soccorso. Ed in merito ai medici del Pronto Soccorso è da segnalare che giovedì alle 10.00 dinanzi agli uffici della Direzione generale dell'Azienda Ospedaliera in Via San Martino si terrà un sit - in di protesta dei lavoratori del Pronto Soccorso, medici, infermieri e lavoratori del 118, per chiedere un incontro immediato con il Commissario, Giuseppina Panizzoli, per discutere di come affrontare nel miglior modo possibile le tante urgenze e le tante problematiche da tempo irrisolte ed oggi ancora più aggravate dalla Pandemia.
Redazione
 
 
 

Emergono sempre più pesantemente i limiti di una sanità impreparata, disorganizzata e malgestita con l'avanzare tumultuoso del contagio Covid. Il numero sempre più alto di tamponi eseguiti ha condotto l'unico laboratorio di virologia accreditato che è quello dell'Azienda Ospedaliera che con l'immane sacrificio  di chi vi lavora sottoposti anche addirittura a turni notturni si riesce a giungere a circa 450 tamponi analizzati al giorno. Cifra ovviamente insufficiente. E su tale urgenza interviene la task force dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza guidata dal dott. Mario Marino. La Regione deve autorizzare nel minor tempo possibile la possibilità di inviare i tamponi anche fuori regione oltre ad identificare un laboratorio "idoneo, secondo le vigenti indicazioni ministeriali e regionali”. Il tutto al “fine di ridurre i tempi di attesa dei referti che, ad oggi, vanno mediamente dai 7 ai 10 giorni“. E ad oggi i tamponi in attesa di essere processati sono circa 2.000. Una cifra altissima che se non processati con urgenza potrebbero pregiudicare il tracciamento ed il tempestivo e conseguente intervento per bloccare i focolai. Inoltre considerata la situazione di emergenza  il direttore del dipartimento Mario Marino ed il responsabile delle Usca Sisto Milito, hanno inoltre richiesto all'Asp di non attendere la comunicazione formale del Dipartimento Tutela della Salute e di iniziare da subito l'invio dei campioni in territorio extraregionale.

Redazione
 

Editoriale del Direttore