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Indubbiamente qualora si dovesse davvero votare il 14 febbraio ( Covid permettendo) con la presentazione delle liste al 15 gennaio, cioè poco più di un mese, il centrodestra è in palese vantaggio con ben 7 liste pronte al via. Le liste di partito, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Udc, oltre alla Lista del Presidente, alla lista della Casa delle Libertà e, new entry, la lista di "Cambiamo" di Giovanni Toti, affidata in Calabria al segretario regionale, Francesco Bevilacqua, già senatore per tre legislature. Manca solo la designazione del candidato Presidente che spetta unicamente a Silvio Berlusconi che dovrà scegliere fra il deputato Roberto Occhiuto, che rimane in pole position, la sindaca di Vibo, Maria Limardo, la senatrice Fulvia Caligiuri, l'assessore regionale all'agricoltura Gianluca Gallo ed il Sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. Ben diversa la situazione nel centrosinistra con un Pd in perenne stato di litigio con un commissario regionale, Stefano Graziano, ex consigliere regionale in Campania, inviso a tutto il partito e con alcune federazioni provinciali commissariate. Un Pd che lancia segnali all'esterno del partito, a movimenti civici e personalità esterne che sembrano cadere puntualmente nel vuoto e che accrescono la già grande confusione con il rischio di ripetere la disastrosa sconfitta del 26 gennaio scorso. Rimangono in pista i nomi di Marco Minniti che rimane in silenzio, il giovane consigliere regionale Nicola Irto e il deputato Antonio Viscomi. Unico elemento di novità di questi giorni caratterizzati da un grande silenzio della politica che attende l'affievolirsi del vento dell'antipolitica alimentato dalla grande crisi economica e dalla sciagura della sanità e l'apertura del Movimento 5 Stelle al dialogo con partiti e movimenti. Infatti fra i pentastellati, dopo il via libera al mandato esplorativo per eventuali alleanze sia da parte dei portavoce che da parte degli attivisti, la fase di incontri è stata affidata ai tre coordinatori per la campagna elettorale regionale, i giovani deputati Riccardo Tucci e Alessandro Milicchio ed il consigliere comunale di Luzzi, Giuseppe Giorno. Ciò potrebbe condurre ad una intesa politica fra i pentastellati e il Pd, surclassando i "duri e puri" del Movimento 5 Stelle calabro che, guidati dal senatore Nicola Morra, non gradiscono alcuna alleanza. Grande confusione anche nei movimenti civici. L'unico a dichiararsi pronto  a candidarsi con le sue tre liste è Carlo Tansi che già alle passate elezioni ha sfiorato il quorum dell'8% ottenendo un lusinghiero 7,2% (58.800 voti). Se il fronte civico dovesse frantumarsi con più candidati sarebbe il suicidio e l'uscita di scena dalle concrete possibilità di essere motore di cambiamento.

Redazione

 

In altri tempi a soli 40 giorni dalla presentazione delle liste (scadenza ore 12.00 del 15 gennaio), saremmo stati già immersi in campagna elettorale con i candidati a Presidente di tutti gli schieramenti in campo. Oggi, invece, in tempi di Pandemia e con il vento dell'antipolitica che spira sempre più forte regna il silenzio e l'incertezza. Chi sarà il candidato a Governatore del centrodestra? Circolano vari nomi ed ipotesi. Il nome più accreditato rimane quello del deputato Roberto Occhiuto avvantaggiato dal fatto che a decidere è solo Silvio Berlusconi e, ad oggi, l'unico deputato che può avvicinarlo anche per il ruolo che ricopre di vicecapogruppo è lo stesso Roberto Occhiuto che, nel caso di elezione a Governatore consentirebbe ad Andrea Gentile, figlio dell'ex sottosegretario Antonio Gentile, di entrare in Parlamento. Per gli altri è molto difficile contattarlo essendo il Silvio nazionale circondato da pochi fedelissimi e irraggiungibile per tutti gli altri. Rimangono comunque in piedi i nomi della Sindaco di Vibo, Maria Limardo, il nome della senatrice Fulvia Caligiuri, sponsorizzata da Licia Ronzulli, la deputata vicinissima a Berlusconi, di Gianluca Gallo e di Sergio Abramo. Vi è anche chi ipotizza la solita solfa del candidato fuori dal partito, come si è sempre fatto, con il nome di Santo Versace o di Bernardo Misaggi, medico stimato ed amico di Berlusconi sempre candidato in pectore ma poi candidato nei fatti. Per Fratelli d'Italia rimane il nome della deputata Wanda Ferro, fortemente caldeggiata anche dall'assessore regionale Fausto Orsomarso che, nel caso di elezione di Wanda Ferro, entrerebbe alla Camera come primo dei non eletti. Nella Lega circolava il nome del Presidente f.f., Nino Spirlì, che ha seccamente smentito ogni sua ipotesi di candidatura. Anche se circola voce di una Lega certamente non intenzionata a subire passivamente il nome offerto da Berlusconi. Nel campo del centrosinistra circolano i nomi di Marco Minniti, di Antonio Viscomi e di Nicola Irto, oltre al nome del senatore Ernesto Magorno, in quota Italia Viva di Renzi, ma nel Pd non si è ancora certi se alla fine l'auspicata alleanza con il Movimento 5 Stelle si concretizzerà. Tanti i parlamentari pentastellati eletti in Calabria che sono contrari a tale alleanza, pur essendo consapevoli che nel caso che il Movimento 5 Stelle dovesse correre da solo non prenderà in alcun modo il quorum e non porterà nessuno in Consiglio regionale, la qual cosa non dispiace certo i parlamentari pentastellati calabri. E nel mondo dei pentastellati circola il nome della Europarlamentare Laura Ferrara e della sottosegretaria Anna Laura Orrico. Aperto anche il discorso nel fronte civico con le obiettive difficoltà di raccogliere le firme per le liste in piena pandemia e con i pochi giorni rimasti. Tanti i candidati in pectore, oltre alla naturale candidatura di Carlo Tansi che nelle passate elezioni ha raggiunto il 7,3% con ben 58.800 voti. Un risultato per un "civico" di grande rilevanza che non può essere disperso sull'altare delle divisioni.
Redazione

Nell'ambito del rafforzamento di ‘’Cambiamo’’, il Movimento guidato da Giovanni Toti, nel territorio della Provincia di Cosenza, il coordinatore provinciale, Giovanni Antoniotti, in accordo con il coordinatore regionale, il senatore Francesco Bevilacqua, ha nominato i seguenti coordinatori cittadini: Maurizio Bonofiglio, avvocato, già presidente della Camera Civile, patrocinante in Cassazione, autore di pubblicazioni in materia assicurativa, processuale e tributaria, per il Comune di Cosenza e Antonio Lopez, imprenditore, per il Comune di San Giovanni in Fiore, gia’ candidato al Consiglio regionale e a Sindaco del Comune con una coalizione di centro-destra. "Il ruolo che sono chiamati a svolgere i coordinatori territoriali di ‘’Cambiamo’’, di ascolto e di recepimento di istanze, in particolare sociali, delle Comunita’ territoriali, e’ connaturato - afferma il segretario provinciale di "Cambiamo", Giovanni Antoniotti - con il patrimonio valoriale del Movimento che vuole concorrere ad essere di svolta e di proposta anche per la Calabria. Ed e’ con queste finalita’ politico-culturali che vuole, altresi’, concorrere, nell'ambito del centrodestra, ad una suo radicale rinnovamento, anche nella sua rappresentanza. ‘’Cambiamo’’ fara’ tutta la sua parte per garantire che il governo della Calabria resti nel solco delle scelte, da ultimo compiute dagli elettori, e che il lavoro impostato da Jole Santelli possa essere continuato e portato a compimento con le necessarie innovazioni, se dovute". "Nell'augurare buon lavoro ai nuovi dirigenti del partito, sono sicuro – conclude Giuseppe Antoniotti – che da qui a breve potremo annunciare un ulteriore allargamento della presenza del Movimento sul territorio della Provincia di Cosenza".
Redazione

Iniziano, seppur in grande ritardo e a soli 42 giorni dalla scadenza della presentazione delle liste, gli incontri del partito per avviare la discussione sulle prossime regionali. Discussione che interessa le eventuali alleanze con particolare riguardo al Movimento 5 Stelle e il possibile incontro con liste civiche oltre al nome da indicare quale candidato alla Presidenza e, per ultimo, la composizione delle liste. Ben pochi i giorni a disposizione per un lavoro certamente complesso e reso ancora più difficile per il perdurare di uno stato di litigiosità perenne che oramai distingue il Pd calabrese da anni. Lo conferma il fatto che, nonostante i risultati deludenti finora espressi, il partito è ancora commissariato dall'ex consigliere regionale, non rieletto nelle scorse elezioni in Campania, Stefano Graziano come ancora è anche commissariata persino la federazione provinciale di Cosenza con Franco Niccoli. In un clima di questo genere si cercherà comunque di giungere ad un risultato soddisfacente. Ovviamente il centrodestra ha colto la palla al balzo per fare in modo di votare il prima possibile ben conoscendo le difficoltà in cui versa il centrosinistra. In un noto albergo di Gizzeria si è tenuto, quindi, il primo incontro con la presenza del Commissario regionale, di numerosi consiglieri regionali, alcuni in presenza ed altri in videoconferenza, Fra questi Nicola Irto, Domenico Bevacqua, Carlo Guccione, Libero Notarangelo, Luigi Tassone. In videoconferenza anche il deputato Antonio Viscomi. Presenti, fra gli altri, il Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, che è anche commissario della Federazione di Crotone ed il già citato commissario provinciale della federazione di Cosenza, Franco Niccoli. Assente la deputata Enza Bruno Bossio che non è stata invitata all'incontro ma nonostante ciò la stessa deputata si è detta disponibile a stemperare il clima divisivo e raggiungere una auspicata unità. Si è discusso di eventuali alleanze anche se alla fine saranno le stanze romane a dire l'ultima parola. Ma si è ribadita l'esigenza di un candidato "politico", quindi un nome spendibile fra i tre nominativi che circolano da qualche tempo. Quello altisonante dell'ex Ministro Marco Minnniti che difficilmente accetterà di invischiarsi in storie calabresi, il nome del giovane consigliere regionale Nicola Irto e del deputato Antonio Viscomi. Porre un candidato "politico" quale condizione esclusiva pone un grande limite alle possibilità di alleanza con il Movimento 5 Stelle e preclude qualsiasi alleanze con forze civiche. Alla fine tutto questo ritardo, queste divisioni che sono state sempre il dramma storico della sinistra finiranno per agevolare la vittoria del centrodestra. Soprattutto se l'eventuale fronte civico non sarà in grado di unirsi e di esprimere un solo candidato. Contro tutto ciò pesano molto i pochi giorni a disposizione, le vacanze natalizie e la Pandemia che in Calabria galoppa senza freni. In tale scenario tutto è maledettamente più complicato. Ci si avvia verso una campagna elettorale che sarà diversa da tutte le altre in un periodo difficile e convulso.

Redazione

Ha destato grande clamore la clamorosa uscita in Parlamento del deputato bergamasco, Cristian Invernizzi, che è anche segretario regionale della Lega in Calabria. Non è la prima volta che il deputato Invernizzi desta stupore con i suoi interventi alla Camera ed in questo caso si è trattato di un chiaro sfottò nei confronti della legge contro l'omofobia. Nell'introduzione del suo intervento ha dichiarato "Grazie presidente, onorevoli colleghi e onorevoli colleghe, in ossequio alla recentemente approvata legge Zan permettetemi di salutare anche le onorevole colleghe che si sentono colleghi, gli onorevoli colleghi che si sentono colleghe, e gli onorevoli “collegh” che non hanno ancora maturato una chiara identità sessuale". Per un deputato della Lega seguace per anni di Umberto Bossi, feroce antimeridionalista e nato nel "celodurismo" della Lega dei machi è perfettamente comprensibile e non poteva essere altrimenti. Sorge solo una domanda spontanea, cosa penserà di tale atteggiamento il Presidente f.f., Nino Spirlì, anche lui leghista ma dichiaratamente omosessuale, per come lo stesso Spirlì non perde occasione di dichiarare. Certamente coraggiosa la sincerità del Presidente f.f. Spirlì, meno comprensibile l'atteggiamento alquanto retrogrado del deputato bergamasco. Inoltre nell'ambito del Parlamento in  molti si saranno risentiti essendo numerosi i parlamentari che, chi dichiaratamente e chi no, vivono per come è giusto che sia la loro sessualità. Non è un mistero che la lobby gay in Parlamento sia da tempo la più forte in assoluto.
(nella foto Umberto Bossi con Cristian Invernizzi)
Redazione

Le liste per le prossime regionali dovranno essere presentate entro le ore 12 del 15 gennaio. Mancano poche settimane ed il centrosinistra è in notevole ritardo nel prepararsi all'appuntamento elettorale. L'unica strada possibile è quella di una larga intesa che comprenda il Movimento 5 Stelle ed anche le liste civiche. Questo l'obiettivo da perseguire per poter competere con il centrodestra. Ed è su questo che si è pronunciato il commissario regionale del partito, Stefano Graziano, sottolineando la necessità di costruire una grande alleanza. Molto facile a dirsi ma molto difficile a farsi. Si riuscirà a mettere insieme il Pd con il Movimento 5 Stelle oltre ad espressioni credibili e veritiere del civismo? Ed il civismo alleato con il Pd sarà ancora tale o si ridurrà ad essere un alleato di una parte politica che ha comunque le sue responsabilità nel degrado della terra di Calabria?. Sono interrogativi ai quali è molto difficile dare delle risposte. Già nelle passate elezioni l'esperienza dell'imprenditore Pippo Callipo, proveniente dalla società civile, non solo è stata deludente sul piano elettorale ma si è concretizzata in un clamoroso fallimento considerato che lo stesso Callipo si è addirittura dimesso da consigliere regionale tradendo platealmente la fiducia che un 30% di elettori gli avevano comunque concesso. Probabilmente il Movimento 5 Stelle stringerà un'alleanza con il Pd, per come vuole anche il vertice romano dei grillini, nonostante una parte consistente dei parlamentari eletti in Calabria non vorrebbe alcuna intesa con il Pd calabrese. Una situazione difficile da risolvere nel poco tempo disponibile. Altrimenti non rimarrà altro al Pd che candidare il suo giovane consigliere regionale Nicola Irto oppure il deputato Antonio Viscomi mentre perde quota la candidatura di Marco Minniti, in realtà mai esistita avendo da tempo immemore lo stesso Minniti tagliato i ponti con la Calabria e i calabresi. Anche nell'eventualità di concedere la candidatura ad un esponente del Movimento 5 Stelle fra i grillini calabresi non vi è nessun "nome pesante" essendo la deputazione grillina con ben 18 parlamentari l'esperienza politica più fallimentare che la storia della politica calabrese abbia mai registrato. Una flotta di parlamentari che dal marzo 2018 ad oggi sembra essere fantasma e dei quali gran parte dei calabresi non conoscono neanche i nomi, tranne in qualche sporadico caso come il senatore Nicola Morra per il suo ruolo di Presidente dell'Antimafia o l'Europarlamentare Laura Ferrara, gli unici due nomi possibili. In tale contesto e scenario, ovviamente, il centrodestra parte favorito e non per nulla il centrodestra ha fatto di tutto per abbreviare i tempi ed arrivare alle elezioni il prima possibile.

Redazione
 

I calabresi tornano alle urne. Sono chiamati al voto per il prossimo 14 febbraio. Si votò per le regionali il 26 gennaio scorso. Quindi a distanza di un anno e 19 giorni si ritorna alle urne per eleggere il nuovo Consiglio Regionale ed il nuovo Governatore dopo la triste conclusione della legislatura attuale per la perdita della compianta Governatrice Jole Santelli. I tempi quindi si restringono ed ora i Big dei partiti sono obbligati a riunirsi per decidere i nomi dei candidati. Ovviamente a decidere saranno sempre i soliti pochissimi che decidono la sorte di tutto e di tutti. Nel centrodestra a decidere saranno esclusivamente Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni con la quasi certa opzione del candidato che, per continuità, spetterà a Forza Italia. E molto probabilmente Silvio Berlusconi indicherà il nome del deputato Roberto Occhiuto che per i ruoli che per i ruoli ricoperti nel partito è il più vicino allo stesso Berlusconi. Vani sembrano essere i tentativi di poter ottenere l'agognata candidatura portati avanti dall'assessore regionale all'agricoltura, Gianluca Gallo, della sindaca di Vibo, Maria Limardo, della senatrice Fulvia Caligiuri e del Sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. L'unico che può creare qualche problema alla candidatura del deputato forzista, Roberto Occhiuto,  è Matteo Salvini ma con il suo silenzio sulla questione sembra non essere molto interessato a prendersi la responsabilità di porre veti o quant'altro, (anche se vi spera il Presidente Facenti funzioni Nino Spirlì), essendo consapevole della crisi che la Lega attraversa in Calabria. Lo dimostra anche l'annuncio della prossima nomina di un nuovo segretario regionale che sostituisca l'attuale deputato bergamasco, Cristian Invernizzi, che così non avrà più l'onere di scendere in Calabria dalla sua amata Bergamo. Nel centrosinistra, come sempre regna l'assoluta incertezza, con il Pd ancora gestito dal Commissario regionale, l'On. Giuseppe Graziano, che certamente non ha dato il meglio di sè nella passata elezione dello scorso 26 gennaio. Nel Pd si brancola nel buio e dopo il fallimento assoluto nell'aver scelto l'imprenditore Pippo Callipo che si è addirittura dimesso da consigliere regionale nessuno sa indicare una strada, essendo un partito falcidiato da correnti, da inimicizie e rivalità mai sopite. Continua a circolare il nome del giovane consigliere regionale Nicola Irto e qualcuno ha fatto girare anche il nome "pesante" di Marco Minniti, oltre al nome del deputato Antonio Viscomi e del senatore Ernesto Magorno in quota Italia Viva di Matteo Renzi. Nel Movimento 5 Stelle non è ancora dato sapere se correrà da solo con un proprio candidato condannandosi, ancora una volta, all'irrilevanza politica oppure se si concretizzerà l'alleanza con il Pd. Alleanza mal vista e non voluta dai Big "talebani e ortodossi" del Movimento 5 Stelle calabro. In una poco eventuale alleanza il Pd potrebbe addirittura cedere ai grillini la candidatura alla Presidenza accettando il nome della Europarlamentare Laura Ferrara. Discorso a parte per il fronte civico che, in questa tornata elettorale, se unito su un solo candidato che potrebbe essere legittimamente Carlo Tansi che a gennaio scorso ottenne il 7,2% con 58.800 voti, potrebbe, per effetto della Pandemia e del forte vento dell'antipolitica, superare tranquillamente lo sbarramento dell'8% ed avere una rappresentanza politica. Sarebbe la prima volta in assoluto che nella storia della Regione Calabria entrerebbero in Consiglio dei consiglieri regionali eletti al di fuori dei partiti tradizionali e degli schieramenti di centrodestra e centrosinistra, due facce della stessa medaglia che hanno spartito il potere in una perfetta simbiosi di finta opposizione e di palese inciucio sin dalla nascita delle Regioni, il 1970. L'inizio del declino e della nascita di una casta famelica e di potere che ha distrutto tutto ciò che ha governato, per come aveva ben previsto Giorgio Almirante, quando nel 1970 votò alla Camera contro le Regioni affermando che sarebbe nata una classe politica di potere locale famelica e terribile con una burocrazia da ostacolo ad ogni tentativo di sviluppo. Almirante aveva terribilmente ragione. E sono passati da allora ben 50 anni, mezzo secolo.

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