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Nel centrodestra a decidere chi sarà il candidato a Presidente sarà il triumvirato Berlusconi - Salvini - Meloni che della Calabria se ne sono sempre strafregati e non conoscono nulla dei gravi problemi calabresi, e molto probabilmente, se spetterà a Forza Italia, l'ultima parola la dirà solo ed esclusivamente Silvio Berlusconi.

Nel centrosinistra regna la più totale confusione fra guerre di bande, commissari e crisi perenne. In tale scenario nascono anche e in totale controtendenza candidature volute ed espresse dai cittadini dal basso, da chi non è al potere. E' il caso della candidatura del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che conosce bene i meccanismi corrotti e di potere che regolano il vivere calabrese per averli indagati ai tempi della sua famosa inchiesta "Why Not" che, avendo scalfito gli "intoccabili" è finita, ovviamente, nel nulla. Una candidatura dal basso, dal popolo, dalla gente comune, quella stessa gente che altrove non conta e non decide nulla di nulla. Un tempo le candidature le decidevano le sezioni, i parti, i direttivi regionali, gli iscritti. Oggi nulla di tutto ciò. Oggi li decide solo il Sovrano - proprietario e condottiero dei partiti personali. A decidere in Forza Italia e solo Berlusconi e se qualcuno dissente è out. A decidere nella Lega è solo il "Capitano", Matteo Salvini e a decidere in Fratelli d'Italia è la Meloni. Questa è stata ed è la Seconda Repubblica.  Un sistema terribile che ha approfondito il solco fra i cittadini/ sudditi/ schiavi e la politica del padrone/ re. In tale contesto la candidatura di Luigi De Magistris è una candidatura "fuori dagli schemi" e "antisistema" per come lui stesso ha affermato. Certamente invisa al Pd e soprattutto ai suoi scadentissimi rappresentanti calabresi, famosi per la loro abissale ignoranza ed incultura, ma invisa a tutti quelli che sono abituati a schierarsi con il più forte, con il "capo", con il "Sovrano", in ossequio di quella cultura paramafiosa che è l'humus nel quale è cresciuto il potere della 'ndrangheta e il dominio della politica 'ndranghetista e corrotta che ha distrutto in Calabria finanche la speranza. Sarà interessante osservare se davvero Luigi De Magistris deciderà di candidarsi e se nel caso sarà interessante, in un periodo di crisi economica spaventosa e di sanità allo sfacelo, quanti calabresi voteranno contro gli schemi, contro i potenti decisi a Roma e contro il "Sistema" che ha distrutto tutto e tutti. Sarà interessante valutare quanti calabresi continueranno a votare il loro carnefici in un sistema di complicità, omertà e collusione che coinvolge tutto e tutti. Quanti saranno i calabresi che ogni giorno si lamentano, ogni giorno invocano azioni giudiziarie, ogni giorno disprezzano a parole i soliti professionisti della politica e, poi, come sempre, nel chiuso dell'urna li votano siglando un patto di corruzione ( voto di scambio) alla base del nostro perenne declino.

Redazione

Editoriale del Direttore