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In Calabria la memoria non è stata mai coltivata come merita ma la memoria ha la sua importanza e delinea i tempi della nostra storia. Oggi il nome di Luigi De Magistris è ritornato alla ribalta per la sua possibile e sempre più probabile candidatura a Governatore della Calabria.

Possibile candidatura che non solo è stata bocciata dagli esponenti calabresi del Pd e non poteva essere altrimenti ma che viene criticata da più parti sostenendo che in Calabria non vi è necessità di "colonizzatori" o di candidature definite "esterne". Motivazione alquanto debole essendo De Magistris un uomo del Sud. Ma quello che più conta è il fatto che vi fu un tempo in Calabria in cui De Magistris era in auge e suscitava grandi entusiasmi. Basti pensare alla sfilata organizzata dai sostenitori dell'allora pm Luigi De Magistris il 27 ottobre 2007 quando ben 5.000 calabresi a Cosenza sfilarono a favore del Pubblico Ministero e della sua inchiesta "Why Not" con lo slogan "La Calabria onesta non ci sta". E chi scrive, essendo fra i partecipanti, ben ricorda la folla di manifestanti che si mobilitò. (A testimoniarlo la foto - gallery della manifestazione con finanche una foto di una delegazione giunta dalla Basilicata). Tanti i drappi bianchi, sciarpe bianche e pezzi di stoffa bianchi a simbolo del candore e della legalità che in Calabria era ed è oggi ancor più merce rarissima. Una manifestazione di solidarietà ad una inchiesta "Why Not" che ebbe grande clamore e che  coinvolse tanti importanti personaggi politici calabresi e nazionali. Basta leggere il libro di ben 1.000 pagine scritto da Edoardo Montolli dal titolo "Il caso Genchi - storia di un uomo in balia dello stato " per comprendere la mole e le dimensione di "Why Not". "In Why Not - disse Gioacchino Genchi, consulente dei giudici Falcone e Borsellino - avevo trovato le stesse persone sulle quali indagavo per la strage di Via D'Amelio. L'unica altra indagine della mia vita che non fu possibile finire". Infatti, è bene ricordarlo, l'indagine Why Not venne tolta a De Magistris e finì nel nulla. Lo stesso De Magistris per tale motivo lasciò poi la magistratura nel 2009 dopo esservi entrato giovanissimo nel 1998, poco più che trentenne. Ad organizzare la manifestazione a Cosenza fu un "gruppo spontaneo di cittadini in difesa dello stato di diritto e della legalità". Riportiamo il comunicato stampa di tale gruppo nel quale si annuncia la manifestazione stessa: "Siamo convinti, che la giustizia debba fare il suo corso perché non possono esistere persone “intoccabili”. Non possiamo permettere che in Calabria i soliti comitati di affari gestiscano illecitamente risorse che sono destinate alla crescita economica e sociale del nostro territorio; né tanto meno possiamo accettare che non venga fatta piena luce sulle responsabilità politiche del mancato sviluppo della nostra regione. Non lasciamo che si metta il bavaglio alla verità; scendiamo in piazza indossando qualcosa di bianco, anche solo una fascia o un nastrino, quale simbolo di trasparenza e voglia di chiarezza". Alla manifestazione che fu partecipatissima aderirono ufficialmente e parteciparono con proprie delegazioni la Cgil - Cosenza, Sinistra Democratica, le associazioni Emily, Bella Ciao, il movimento antimafia Ammazzateci tutti, il Meetup cosentino del blog di Beppe Grillo, i Verdi di Cosenza, il Prc provinciale, il Meetup di Grillo di Crotone e Vibo, l’associazione Savuto Libero, Cgr Calabria Comitato giovanile, Rete Democratica, Rete per la Calabria, Libero Moranese, Città Futura, Unione degli Studenti, Gens, Calabria Protagonista, Centro Sociale ex Villaggio del Fanciullo, l’associazione Cosentino, l’Aismed. Liceo classico Gioacchino da Fiore di Rende, Liceo scientifico Pitagora di Rende, Liceo Classico Telesio di Cosenza, il Nuovo Partito di azione, Fata Morgana e Sinistra rossoverde. Un mare di associazioni, quindi, partecipò con entusiasmo ad un momento di speranza e di cambiamento. Inutile dire che poi, nei fatti, le speranze svanirono come svanì l'inchiesta e gli "intoccabili" rimasero tali. Inutile dire che il potere consolidato, la politica che controlla il territorio, la corruzione dilagante, il voto di scambio prevalsero, come sempre è accaduto, ad un momento di speranza che rimase solo tale e nulla di più. Oggi Luigi e Magistris dopo due anni da Parlamentare Europeo, il 2009 e 2010, e dieci anni da sindaco di Napoli, ad 2011 ad oggi, ritorna a far parlare di se e paventa un suo ritorno in Calabria sempre nel nome di una sua battaglia per il cambiamento, per come avvenne nel suo operato da pm presso la Procura di Catanzaro. In una veste diversa ma con lo stesso coraggio e la stessa grinta di allora. Sempre da personaggio scomodo come allora per gli intoccabili e per i potenti che allora come oggi regnano sovrani.

Gianfranco Bonofiglio


Editoriale del Direttore