Nelle epoche di declino morale e culturale come quella che stiamo vivendo dove la barbarie, l'incompetenza e l'ignoranza spadroneggia ovunque ritorna sempre di gran moda la cosiddetta rivisitazione storica orientata al complottismo.
E fra le varie teorie complottiste ve n'è una che periodicamente ritorna alla ribalta.
Quella che nel referendum fra Monarchia e Repubblica del 2 giugno 1946, il giorno in cui nacque la Repubblica italiana, in realtà l'esito elettorale del referendum non era a favore della Repubblica bensì la maggioranza dei voti andò alla Monarchia.
Tanti furono i ricorsi, tantissime le schede bianche e nulle, oltre un milione e mezzo, e, soprattutto tantissimi furono i giorni necessari per giungere ad un risultato definitivo.
Ovviamente nel 1946 in un Paese distrutto dalla guerra non era facile organizzare in modo efficientissimo la prima consultazione elettorale dove anche le donne ebbero la possibilità di votare.
Voto che era sancito dall'aver superato i 21 anni.
Per la teoria complottista migliaia furono le schede sostituite nelle notti successive alla votazione.
Schede che erano state già preparate con il voto a favore della Repubblica da quei servizi segreti poi non tanto segreti erano gestiti dai Paesi delle forze alleate, in primis America ed Inghilterra che tanto avevano fatto per liberare l'Italia dall'incubo fascista.
E non tanto per amore dell'Italia ma per il peso strategico geografico di un Paese al centro del Mediterraneo confinante con i Paesi facenti parte del blocco sovietico.
Quella Russia che insieme agli americani sconfisse l'armata tedesca Hitleriana ma che si pose nell'immediata fine della guerra quale antagonista dell'America e di Paesi Nato spaccando in due il mondo e avviando la Guerra Fredda che finirà nel 1989 con la caduta del Muro di Berlino.
Certamente gli americani e gli inglesi non potevano consentire che un Paese altamente strategico come l'Italia potesse cadere nelle mani di quella borghesia monarchica di eterne simpatie di destra, come in futuro non poteva cadere nelle mani dei comunisti che nella guerra fredda in Italia era con il Pci il partito filosovietico più votato in un Paese aderente al Patto Atlantico e con tante basi Nato nel suo territorio.
In tale ottica e con il peso che i Servizi Segreti hanno avuto nella liberazione dell'Italia e nell'avvio della Repubblica non sembra essere poi tanto una favola una probabile manipolazione del risultato per il bene dell'Italia ed in nome della libertà
Mai nessuno saprà se tale teoria abbia un briciolo di verità o sia solo una favola.
Come mai nessuno saprà se risponde al vero il ritrovamento in un seminterrato di una cittadina del Veneto gestito da una cellula di Gladio, il servizio supersegreto nato nell'immediatezza della fine della guerra e gestito dalla Nato e pronto alla guerriglia in caso di invasione comunista, di vecchi bauli contenenti migliaia e migliaia di schede referendarie già pronte e votate per la Repubblica.
Certo è che il Nord Italia votò per la Repubblica e il Sud per la Monarchia con la punta della regione più a sud del Sud, la Calabria, dove la Monarchia prese addirittura il 60.7% dei voti.
Fortunatamente il numero maggiore di elettori è stato sempre appannaggio delle regioni del Nord e la Repubblica ha vinto.
Ma la leggenda complottista continua ancora a circolare e vi è anche chi vi crede.
Redazione