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Che la città di Cosenza sia in continua decrescita di "residenti" è fatto assodato dai numeri. Infatti l'ultima rilevazione dell'Istat si ferma a 63.734 residenti al 30 giugno 2023.

Una cifra che coinvolge i "residenti" che non coincide oramai da anni con gli effettivi abitanti. 

Infatti cosiddetti "fuorisede", cioè coloro i quali conservano la residenza nella loro città d'origine ma in realtà abitano, studiano o lavorano altrove, sono oramai sul piano nazionale circa 5.000.000.

Un fenomeno vastissimo che coinvolge soprattutto le nuove generazioni meridionali. Basti solo pensare che negli ultimi 25 anni in Calabria circa 300.000 giovani sono andato a vivere all'estero o nelle regioni del Nord Italia.

Molti di questi hanno conservato la loro "residenza" presso le loro famiglie d'origine per tanti motivi.

Si calcola che il fenomeno dei "fuorisede" coinvolga a Cosenza almeno 10 - 11.000 unità.

Su tale presupposto, quindi la "vera" popolazione cosentina si aggirerebbe intorno ai 53.000 abitanti effettivi.

Una cifra che è esattamente la metà degli abitanti dei primi anni '80. I tempi del boom economico.

Un calo demografico per il quale si è fatto poco o nulla sul piano politico.

Solo il compianto Sindaco Giacomo Mancini lavorò per vivacizzare il centro storico che, nonostante la sua bellezza, oggi vive un momento di drammatico oblio ed abbandono e si impegnò a far risorgere qualche gru per la costruzione di nuovi palazzi con lo scopo di incentivarne la crescita demografica.

L'On. Giacomo Mancini ai tempi di quando era Sindaco di Cosenza

 

Certamente nei suoi anni da Primo Cittadino qualcosa di concretò cambiò, ma, finita la sua stagione, il calo demografico ha ripreso con vigore il suo cammino.

E quando calano gli abitanti cala, ovviamente, anche il dinamismo economico, calano i consumi, diminuiscono le possibilità di lavoro ed aumenta sempre più l'abbandono da parte dei giovani in una spirale senza fine.

Cosenza, quando era considerata "L'Atene della Calabria" (pubblicazione del 17 novembre 1928)

 

Basti sola qualche cifra. Nel 1982 i dipendenti del Comune di Cosenza erano circa 1250. Oggi, nel 2003, dopo 40 anni, sono circa 250. Mille in meno.

Per non parlare degli impiegati di banca, Negli anni '80 la Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania era la Fiat per i cosentini, anche se i giovani non ne ricordano più neanche l'esistenza.

Poi una scellerata conduzione politica la fece fallire e sparì dalla scena mentre non sparirono affatto chi la fece chiudere.

E gli esempi possono continuare all'infinito.

Quale futuro per i giovani cosentini.

Solo uno, quello di laurearsi, possibilmente nell'ottima Unical, e, poi, con la pergamena nella valigietta andare a vivere e lavorare altrove magari mantenendo la residenza presso la propria famiglia.

Questa è la trista realtà con una politica cittadina che non discute più e con una città, un tempo conosciuta come "L'Atene della Calabria" ed oggi rassegnata e silente.

Redazione

 


Editoriale del Direttore