Calabria, programmazione 2021/2027, fondi europei per due miliardi e mezzo, a gestirli, purtroppo, la Regione
“L’emergenza migranti è ormai fuori controllo e il Governo italiano non sta facendo nulla per evitare che il nostro Paese diventi il campo profughi d'Europa: è urgente che l’Ue inviti in audizione i governatori di Sicilia e Calabria, regioni in questi giorni più colpite dai fenomeni migratori, per ascoltare la loro voce. Stando ai dati più recenti, quasi 10 mila immigrati sono sbarcati in Italia nel 2020, con numerosi focolai di Coronavirus confermati in diversi centri di accoglienza: la situazione è preoccupante e le autorità incontrano difficoltà a far rispettare la quarantena agli immigrati, molti dei quali sfuggono ai controlli. Per non parlare dei gravi episodi di violenza contro esponenti delle forze dell’ordine. Questo è inaccettabile: abbiamo scritto a Juan Fernando Lopez Aguilar, a capo della Commissione Libe, e Pascal Canfin, presidente Commissione Envi del Parlamento Europeo, affinché invitino con urgenza i governatori Musumeci e Santelli, per discutere quali misure urgenti adottare per affrontare questa minaccia alla salute e alla sicurezza dei cittadini”. Così in una nota gli europarlamentari della Lega Vincenzo Sofo, Annalisa Tardino e Silvia Sardone che oggi hanno scritto ai presidenti delle commissioni immigrazione e sanità pubblica del Parlamento Europeo per chiedere di convocare un’audizione urgente con le regioni Calabria e Sicilia. Si tratta della seconda iniziativa messa in campo in questi giorni da Sofo che già aveva presentato un’interrogazione per chiedere alla Commissione e al Centro Europeo di Prevenzione e Controllo delle Malattie di intervenire sulla gestione degli sbarchi a Roccella Jonica di migranti positivi al Covid per garantire la tutela della popolazione calabrese.
Il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, continua a svuotare la Lega di Matteo Salvini. Ciò è quello che si desume dal sondaggio MonitorItalia, nato dalla collaborazione tra Agenzia Dire e Istituto Tecne’. I numeri diffusi oggi sono quelli rilevati il 16 ed il 17 luglio 2020 con metodo cati – cawi. Fratelli d'Italia ha guadagnato in un anno poco meno di nove punti e mezzo. La differenza luglio 2019 – luglio 2020 è +9,4%. Nello stesso periodo la Lega di Matteo Salvini è precipitata di 12,1 punti, pur rimanendo il primo Partito.
Questo l'esito del sondaggio:
Lega al 24,9% ;
Nei saloni di un noto albergo di Rende e con una partecipata conferenza stampa si è celebrato il rito del ritorno sulla scena politica dell'ex Governatore Mario Oliverio che, in realtà, ha ribadito che non si tratta di un ritorno, ma che l'impegno politico non è venuto mai meno. E lo stesso Mario Oliverio ha sgomberato subito il campo di eventuali candidature sia per cariche istituzionali che per cariche di partito. Conferenza stampa moderata dalla giornalista Donata Marrazzo del "Sole 24 Ore". "La vicenda del Covid-19 apre scenari inediti, completamente nuovi - ha affermato con la solita determinazione il politico di lungo corso, Mario Oliverio - e certifica che la densità della popolazione e la presenza di un forte inquinamento ambientale ne favoriscono il contagio. Caratteristiche del tutto assenti per la Calabria. E il dover ripensare il rapporto fra uomo e ambiente può significare per la Calabria una grande opportunità di sviluppo e di cambiamento, con un ruolo importante nell'ambito di una politica che possa ricollocare il Mezzogiorno al centro del Paese". Ed è la Fondazione "Europa - Mezzogiorno - Mediterraneo" lo strumento di dibattito politico, di proposte e di rinnovata progettualità prescelto da Mario Oliverio che ha annunciato per settembre anche l'organizzazione di tavoli tematici sui temi più importanti e fondamentali per riportare il dibattito ed il confronto al centro dell'azione politica impegnandosi nel dare una risposta alla rassegnazione atavica che cresce sempre più. "Non è necessario ed indispensabile avere ruoli istituzionali per fare politica - ha sostenuto Mario Oliverio - la si può fare anche senza ruoli istituzionali, forti delle idee e delle proposte". Inoltre Mario Oliverio, sollecitato dalle domande dei giornalisti non ha voluto commentare in alcun modo le annunciate dimissioni del consigliere regionale, Pippo Callipo e non è voluto entrare in alcun giudizio di merito sulla nuova giunta regionale. Ha inteso solo annunciare un progetto di azione politica e di proposte con l'intenzione di coinvolgere nuove forze che possano esprimere un vero rinnovamento. Non poteva mancare un riferimento alla sua area politica, quella della sinistra."La sinistra deve rivedere il tutto e deve porre il Sud al centro della sua azione politica, con una nuova visione complessiva". Tanti i temi affrontati come quello dell'identità del territorio, della dimensione e qualità urbana, della rivalutazione dei borghi che saranno temi affrontati nei tavoli tematici. Un ritorno in campo sulla scena politica non dettato d alcuna "strategia di rivalsa" e senza alcuna "ambizione personale". Solo un contributo al dibattito politico che langue e che risulta assente. Inoltre Mario Oliverio ha anche ribadito di aver osservato in questi ultimi mesi un certosino silenzio nel rispetto delle scelte fatte sul piano nazionale. "Questi mesi mi sono serviti per riflettere. Le guerre, le diatribe non mi sono mai interessate. Le lascio agli altri. Io voglio allargare, unire, fare politica". E alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se in questi mesi dopo la rinuncia alla candidatura avesse sentito qualche big del Pd, Mario Oliverio con sincerità ha risposto affermando di non aver sentito nessuno. Ma forse anche per questo Mario Oliverio riscende in campo più motivato che mai per discutere, confrontarsi e ritornare ai tempi in cui la politica poteva attuarsi anche senza avere alcuna poltrona di potere.
Gianfranco Bonofiglio
Il 14 luglio 1970 a Reggio Calabria iniziava la prima e solo rivolta identitaria e popolare che la storia del nostro Paese abbia mai conosciuto, eppure a cinquant’anni di distanza nulla è cambiato perché le questioni che hanno generato la protesta non sono mai state affrontate dai governi che si sono succeduti: è questo, in sintesi, il messaggio di Alfredo Iorio (Calabria prima di tutto), che nell’anniversario della rivolta ha iniziato una nuova protesta. Diversa nelle forme – Iorio ha iniziato uno sciopero della fame ad oltranza dinanzi ad un luogo simbolo della città dello stretto – ma non negli obiettivi: fare luce sulle problematiche di sviluppo della Calabria e chiamare al confronto il governo centrale, colpevole di averla abbandonata al suo destino di povertà e sottosviluppo. “In cinquant’anni nulla è cambiato, al limite peggiorato: almeno nel 1970 la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista ci promisero posti di lavoro e ci lasciarono, come contentino, un polo industriale e siderurgico, che oggi non crea neanche più occupazione, ma porta solo inquinamento e danni alla salute. Qui si muore come a Taranto, solo che di Gioia Tauro neanche se ne parla. La Calabria- afferma Alfredo Iorio, promotore e fondatore del movimento Calabria prima di tutto - è scomparsa dalle colonne dei giornali nazionali così come da tutti i programmi di investimento del governo: mentre da Roma a Torino e Milano si viaggia da anni ad alta velocità, qui salutiamo come un successo l’inizio della progettazione della rete veloce, mentre sulla linea jonica si viaggia ancora su un solo binario non elettrificato. Per non parlare della statale 106, la “strada della morte” mai ammodernata…” È lungo il cahier de doléances stilato da Iorio, che lo ha spinto ad iniziare uno sciopero della fame, a cinquant’anni esatti da quel primo sciopero generale indetto a Reggio Calabria il 14 luglio 1970, con l’obiettivo di mettere il governo di fronte alle sue responsabilità in merito al mancato sviluppo di questa regione: “Sono cinquant’anni che le sorti della Calabria vengono decise a Roma - conclude Alfredo Iorio - da una classe politica che ha lasciato dietro di sé il deserto: non è un caso che siamo in testa a tutte le classifiche di spopolamento, con almeno 5.000 emigrati all’anno. Se l’obiettivo della politica romana è quello di impoverire il popolo per meglio controllarlo o quello di rendere la Calabria una landa disabitata da riempire con i nuovi schiavi portati da fuori, c’è ancora qualcuno che vuole tenere la testa alta. Questa è una terra di briganti e i briganti, si sa, sono come le serpi: finché non le stuzzichi, non ti mordono. Sono cinquant’anni che ci stuzzicano”.
Il Sindaco di Cosenza Occhiuto e il Sindaco di Rende, Manna, chiedono alla Presidente della Regione Santelli l'istituzione immediata della circolare veloce Cosenza-Rende-Unical e la fornitura di bus elettrici da destinare al servizio. Una duplice richiesta: autorizzare nell'immediato l'istituzione della circolare veloce unica Cosenza-Rende-Unical e la fornitura di bus elettrici da destinare al servizio integrato di mobilità unica urbana. E' quanto chiedono in una lettera a firma congiunta, indirizzata alla Presidente della Giunta regionale della Calabria, Jole Santelli, i Sindaci di Cosenza, Mario Occhiuto, e di Rende, Marcello Manna. “Con la ripresa delle attività scolastiche, alla fine dell'estate- scrivono Occhiuto e Manna – si riproporranno le consuete problematiche di mobilità nell'area urbana Cosenza/Rende. Questa situazione produrrà una forte domanda di mobilità pubblica alla quale si dovrà rispondere con un'ampia ed effettiva offerta di servizi, anche al fine di contenere la diffusione del Covid-19 che, per quanto in fase regressiva, è pur sempre vivo e contagioso”. A questo proposito Occhiuto e Manna chiedono alla Santelli di autorizzare sin da subito la circolare unica veloce Cosenza-Rende-Unical, “considerato – sottolineano nella lettera alla Presidente della Regione - il tessuto urbano senza soluzione di continuità tra i due comuni, con conseguenti ripercussioni sulla mobilità delle persone. La riprogettazione del sistema di mobilità pubblico, vista l'emergenza – sostengono Occhiuto e Manna – per essere effettivo ed efficace, in vista della riapertura, a settembre, dell'anno scolastico, necessita di scelte immediate che consentano l'espletamento di tutti gli accorgimenti (corsie pereferenziali, percorsi, orari, turni di lavoro, ecc.) per la piena e completa operatività. L'esistenza dell'area urbana Cosenza-Rende, del resto – prosegue la lettera dei Sindaci dei due comuni -. è stata ufficialmente riconosciuta dalla Regione Calabria, già in base a quanto riportato dalle linee guida del Piano regionale dei trasporti, nelle quali è detto che “l'armatura urbana calabrese vede, oggi, come città più importanti Reggio Calabria, Catanzaro e la conurbazione Cosenza-Rende”. Più recentemente – fanno notare Occhiuto e Manna – è stata formalizzata in altre ed importanti procedure amministrative, come ad esempio nel P.I.S.U., nelle quali proprio formalmente e non solo sostanzialmente, si parla di Area Urbana Cosenza-Rende. Il tessuto urbano unico Cosenza-Rende manca di un relativo servizio di trasporto pubblico urbano unico, agognato dalla comunità e che aveva trovato vasto e diffuso consenso nella sua prima sperimentazione del 2014. Del resto – fanno osservare i primi cittadini di Cosenza e Rende – la legge regionale n.23 del 7 agosto 1999 (recante norme per il trasporto pubblico locale) consente una tale programmazione, quando, alla lettera c1) definisce i servizi urbani di trasporto pubblico “se svolti nell'ambito del territorio di un Comune caratterizzati da una frequenza medio-alta di corse, in presenza di una sostanziale continuità di insediamenti urbani, oppure necessari a collegare il centro urbano con lo scalo ferroviario e/o con l'aeroporto situati anche nel territorio di comuni limitrofi. Anche con riferimento al Programma pluriennale del trasporto pubblico locale 2019-2021 (DGR 402/2019) – prosegue la lettera dei Sindaci di Cosenza e Rende – è stato già istituito l'Ambito di Area Urbana di Cosenza-Rende e nelle riunioni del tavolo permanente dei soggetti con funzione di programmazione per la formazione del Programma Pluriennale del Trasporto Pubblico Locale 2019-2021 è stato chiesto ai Comuni dell'Ambito di Area Urbana di Cosenza-Rende di fornire al Settore trasporto pubblico locale della Regione Calabria e all'Autorità Regionale dei Trasporti (ARTCal) informazioni sull'approvazione delle convenzioni istitutive degli Ambiti Territoriali. La Circolare veloce Cosenza-Rende-Unical costituisce l'elemento fondamentale dei percorsi di Trasporto Pubblico Locale previsti nella pianificazione d'ambito di imminente formazione”. Occhiuto e Manna prospettano alla Presidente Santelli l'esigenza di istituire la circolare veloce Cosenza-Rende-Unical come un'esigenza ancora più impellente, “considerate, inoltre, le risapute problematiche della metroleggera che riguardano il prolungamento della prevista durata dei lavori ed i conseguenti disagi”. Occhiuto e Manna rappresentano, infine, alla Presidente Santelli “gli effetti benefici, in termini di ecosostenibilità nell'utilizzo del mezzo pubblico al fine di diminuire l'inquinamento ambientale, anch'esso ritenuto un fattore di aumento del rischio della persistenza e diffusione del virus Covid-19”.