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La Governatrice Jole Santelli ha presentato in pompa magna la nuova programmazione 2021/2027 per i fondi comunitari. Ben due miliardi e mezzo di euro. Una cifra monstre, enorme. Una responsabilità enorme quella di gestire bene in modo oculato una cifra così importante. Una responsabilità quella di dimostrare per la prima volta una oculata gestione dei fondi comunitari. Una responsabilità enorme quella di saper gestire l'unica speranza rimasta per non vedere morire definitivamente la nostra terra. Ad onor del vero sinora le programmazioni dei fondi comunitari degli ultimi venti anni, anch'essi corposi e sostanziosi sono stati un grande fallimento. Non hanno cambiato nulla di nulla. Hanno contribuito con il solito metodo dei contributi a pioggia favorendo gli amici e gli amici degli amici nel radicare quel fenomeno clientelare che caratterizza da sempre la politica e la società calabrese. Quella cultura del favore fine a se stesso e mai produttivo di un vero e duraturo sviluppo. La stessa Governatrice Jole Santelli ha affermato che "La tragedia della Calabria è sempre stata il non scegliere, oggi dobbiamo puntare sulle scelte. Abbiamo sempre avuto problemi di spesa  e non è facile ma è necessario snellire le procedure già a partire dalla Commissione europea. Lo abbiamo già chiesto al dipartimento competente e al ministro Provenzano in maniera che il Governo non gravi con procedure ulteriormente complesse. È necessario invece andare verso una sburocratizzazione". Ci si augura che alle parole potranno seguire i fatti concreti e che, per la prima volta, ingenti somme possano davvero essere da volano per lo sviluppo reale della Calabria. Inoltre la Governatrice Santelli ha specificato che si punterà sul green e quindi sugli investimenti per ridurre l'impatto ambientale e sull'attrazione degli investimenti e si lavorerà alacremente per migliorare la reputazione della Calabria, oltre che sullo sviluppo delle aree rurali per evitare il preoccupante fenomeno dello spopolamento. Grandi attese per questi annunci con la speranza che non si ripeta quello che è sempre avvenuto finora. Tanti annunci e fatti zero. Ma in questo caso per la situazione difficilissima nella quale versa l'economia calabrese l'oculata gestione dei fondi comunitari rappresenta l'ultima spiaggia. E per questo anche l'intero mondo dell'informazione dovrà vigilare con attenzione informando l'opinione pubblica su come saranno gestiti tali fondi.
Redazione
 

“L’emergenza migranti è ormai fuori controllo e il Governo italiano non sta facendo nulla per evitare che il nostro Paese diventi il campo profughi d'Europa: è urgente che l’Ue inviti in audizione i governatori di Sicilia e Calabria, regioni in questi giorni più colpite dai fenomeni migratori, per ascoltare la loro voce. Stando ai dati più recenti, quasi 10 mila immigrati sono sbarcati in Italia nel 2020, con numerosi focolai di Coronavirus confermati in diversi centri di accoglienza: la situazione è preoccupante e le autorità incontrano difficoltà a far rispettare la quarantena agli immigrati, molti dei quali sfuggono ai controlli. Per non parlare dei gravi episodi di violenza contro esponenti delle forze dell’ordine. Questo è inaccettabile: abbiamo scritto a Juan Fernando Lopez Aguilar, a capo della Commissione Libe, e Pascal Canfin, presidente Commissione Envi del Parlamento Europeo, affinché invitino con urgenza i governatori Musumeci e Santelli, per discutere quali misure urgenti adottare per affrontare questa minaccia alla salute e alla sicurezza dei cittadini”. Così in una nota gli europarlamentari della Lega Vincenzo Sofo, Annalisa Tardino e Silvia Sardone che oggi hanno scritto ai presidenti delle commissioni immigrazione e sanità pubblica del Parlamento Europeo per chiedere di convocare un’audizione urgente con le regioni Calabria e Sicilia.  Si tratta della seconda iniziativa messa in campo in questi giorni da Sofo che già aveva presentato un’interrogazione per chiedere alla Commissione e al Centro Europeo di Prevenzione e Controllo delle Malattie di intervenire sulla gestione degli sbarchi a Roccella Jonica di migranti positivi al Covid per garantire la tutela della popolazione calabrese.

Redazione

Il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, continua a svuotare la Lega di Matteo Salvini. Ciò è quello che si desume dal sondaggio MonitorItalia, nato dalla collaborazione tra Agenzia Dire e Istituto Tecne’. I numeri diffusi oggi sono quelli rilevati il 16 ed il 17 luglio 2020 con metodo cati – cawi. Fratelli d'Italia ha guadagnato in un anno poco meno di nove punti e mezzo. La differenza luglio 2019 – luglio 2020 è +9,4%. Nello stesso periodo la Lega di Matteo Salvini è precipitata di 12,1 punti, pur rimanendo il primo Partito.
Questo l'esito del sondaggio:

Lega al 24,9% ;

Pd al 20,2% ;
Fratelli d’italia al 16,0% ;
M5s al 15,0% ;
Forza Italia al 8,3 ;
La Sinistra al 2,9% ;
Azione al 2,9% ;
Italia viva al 2,7% ;
+EU al 1,9% ;
Verdi al 1,6% 
altri Partiti stabili al 3,6%.

Redazione

Nei saloni di un noto albergo di Rende e con una partecipata conferenza stampa si è celebrato il rito del ritorno sulla scena politica dell'ex Governatore Mario Oliverio che, in realtà, ha ribadito che non si tratta di un ritorno, ma che l'impegno politico non è venuto mai meno. E lo stesso Mario Oliverio ha sgomberato subito il campo di eventuali candidature sia per cariche istituzionali che per cariche di partito. Conferenza stampa moderata dalla giornalista Donata Marrazzo del "Sole 24 Ore". "La vicenda del Covid-19 apre scenari inediti, completamente nuovi - ha affermato con la solita determinazione il politico di lungo corso, Mario Oliverio - e certifica che la densità della popolazione e la presenza di un forte inquinamento ambientale ne favoriscono il contagio. Caratteristiche del tutto assenti per la Calabria. E il dover ripensare il rapporto fra uomo e ambiente può significare per la Calabria una grande opportunità di sviluppo e di cambiamento, con un ruolo importante nell'ambito di una politica che possa ricollocare il Mezzogiorno al centro del Paese". Ed è la Fondazione "Europa - Mezzogiorno - Mediterraneo" lo strumento di dibattito politico, di proposte e di rinnovata progettualità prescelto da Mario Oliverio che ha annunciato per settembre anche l'organizzazione di tavoli tematici sui temi più importanti e fondamentali per riportare il dibattito ed il confronto al centro dell'azione politica impegnandosi nel dare una risposta alla rassegnazione atavica che cresce sempre più. "Non è necessario ed indispensabile avere ruoli istituzionali per fare politica - ha sostenuto Mario Oliverio - la si può fare anche senza ruoli istituzionali, forti delle idee e delle proposte". Inoltre Mario Oliverio, sollecitato dalle domande dei giornalisti non ha voluto commentare in alcun modo le annunciate dimissioni del consigliere regionale, Pippo Callipo e non è voluto entrare in alcun giudizio di merito sulla nuova giunta regionale. Ha inteso solo annunciare un progetto di azione politica e di proposte con l'intenzione di coinvolgere nuove forze che possano esprimere un vero rinnovamento. Non poteva mancare un riferimento alla sua area politica, quella della sinistra."La sinistra deve rivedere il tutto e deve porre il Sud al centro della sua azione politica, con una nuova visione complessiva". Tanti i temi affrontati come quello dell'identità del territorio, della dimensione e qualità urbana, della rivalutazione dei borghi che saranno temi affrontati nei tavoli tematici. Un ritorno in campo sulla scena politica non dettato d alcuna "strategia di rivalsa" e senza alcuna "ambizione personale". Solo un contributo al dibattito politico che langue e che risulta assente. Inoltre Mario Oliverio ha anche ribadito di aver osservato in questi ultimi mesi un certosino silenzio nel rispetto delle scelte fatte sul piano nazionale. "Questi mesi mi sono serviti per riflettere. Le guerre, le diatribe non mi sono mai interessate. Le lascio agli altri. Io voglio allargare, unire, fare politica". E alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se in questi mesi dopo la rinuncia alla candidatura avesse sentito qualche big del Pd, Mario Oliverio con sincerità ha risposto affermando di non aver sentito nessuno. Ma forse anche per questo Mario Oliverio riscende in campo più motivato che mai per discutere, confrontarsi e ritornare ai tempi in cui la politica poteva attuarsi anche senza avere alcuna poltrona di potere.

Gianfranco Bonofiglio

Il 14 luglio 1970 a Reggio Calabria iniziava la prima e solo rivolta identitaria e popolare che la storia del nostro Paese abbia mai conosciuto, eppure a cinquant’anni di distanza nulla è cambiato perché le questioni che hanno generato la protesta non sono mai state affrontate dai governi che si sono succeduti: è questo, in sintesi, il messaggio di Alfredo Iorio (Calabria prima di tutto), che nell’anniversario della rivolta ha iniziato una nuova protesta. Diversa nelle forme – Iorio ha iniziato uno sciopero della fame ad oltranza dinanzi ad un luogo simbolo della città dello stretto  – ma non negli obiettivi: fare luce sulle problematiche di sviluppo della Calabria e chiamare al confronto il governo centrale, colpevole di averla abbandonata al suo destino di povertà e sottosviluppo. “In cinquant’anni nulla è cambiato, al limite peggiorato: almeno nel 1970 la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista ci promisero posti di lavoro e ci lasciarono, come contentino, un polo industriale e siderurgico, che oggi non crea neanche più occupazione, ma porta solo inquinamento e danni alla salute. Qui si muore come a Taranto, solo che di Gioia Tauro neanche se ne parla. La Calabria- afferma Alfredo Iorio, promotore e fondatore del movimento Calabria prima di tutto - è scomparsa dalle colonne dei giornali nazionali così come da tutti i programmi di investimento del governo: mentre da Roma a Torino e Milano si viaggia da anni ad alta velocità, qui salutiamo come un successo l’inizio della progettazione della rete veloce, mentre sulla linea jonica si viaggia ancora su un solo binario non elettrificato. Per non parlare della statale 106, la “strada della morte” mai ammodernata…” È lungo il cahier de doléances stilato da Iorio, che lo ha spinto ad iniziare uno sciopero della fame, a cinquant’anni esatti da quel primo sciopero generale indetto a Reggio Calabria il 14 luglio 1970, con l’obiettivo di mettere il governo di fronte alle sue responsabilità in merito al mancato sviluppo di questa regione: “Sono cinquant’anni che le sorti della Calabria vengono decise a Roma - conclude Alfredo Iorio - da una classe politica che ha lasciato dietro di sé il deserto: non è un caso che siamo in testa a tutte le classifiche di spopolamento, con almeno 5.000 emigrati all’anno. Se l’obiettivo della politica romana è quello di impoverire il popolo per meglio controllarlo o quello di rendere la Calabria una landa disabitata da riempire con i nuovi schiavi portati da fuori, c’è ancora qualcuno che vuole tenere la testa alta. Questa è una terra di briganti e i briganti, si sa, sono come le serpi: finché non le stuzzichi, non ti mordono. Sono cinquant’anni che ci stuzzicano”.

Redazione

Carmine Bruno è un giovane che ha creduto nella Lega in Calabria in tempi non sospetti, quando dichiararsi leghista in Calabria poneva a rischio la propria incolumità fisica e quando la Lega iniziava timidamente la sua conversione meridionalista con il Movimento "Noi Con Salvini"  costituito ufficialmente il 19 dicembre 2014, esattamente un anno dopo alla nomina dalla segreteria nazionale della Lega Nord di Matteo Salvini del 15 dicembre 2013. E Carmine Bruno aderisce al Movimento Noi con Salvini nel 2014, quindi, leghista della primissima ora. Giustamente si definisce nella sua lettera aperta indirizzata a Matteo Salvini militante storico ed ex segretario regionale della "Lega Giovani Calabria", ruolo ricoperto con l'entusiasmo tipico degli anni giovanili e di chi crede fermamente nelle idee che porta avanti. E nella lunga lettera aperta indirizzata a Matteo Salvini della quale riportiamo alcune parti si legge " ho deciso di scriverti questa lettera perché dopo mesi di silenzio e dopo tutte le operazioni “Distruttive” dei tuoi illustri rappresentanti e da te avallate in Calabria sento l'esigenza di esprimere tutto il mio dissenso e il mio pensiero in merito; come ben sai ho ricoperto un ruolo nel tuo partito, un ruolo, che contrariamente ai tuoi attuali rappresentanti ha rappresentato con mia grande soddisfazione una fase costruttiva nella mia terra culminata con l'elezione al parlamento Europeo di Vincenzo Sofo, un giovane come me figlio di quello spirito di idee giovanili e liberali e soprattutto figlio di questa terra.  E’ per questi giustificati motivi che ho deciso di scriverti questi sostanziali concetti, e per questi, ho deciso di prendere le dovute distanze dal tuo partito e considerando i personaggi che ti rappresentano e che tu hai autorizzato a rappresentarti in tutto e per tutto malgrado le innumerevoli segnalazioni negative sarei ben lieto che il mio nome non venga piu accomunato o accostato al tuo partito nella mia Regione. Ho aderito al tuo progetto politico nel lontano 2014, ho partecipato a cinque Pontide, tre edizioni della scuola politica di partito tra Roma e Milano, decine e decine di manifestazioni di piazza in tutta Italia e ho persino rappresentato i giovani della mia regione ad una puntata del Maurizio Costanzo show nel 2018 mettendoci la faccia davanti a tutta la nazione. Da segretario regionale dei giovani ho dato il massimo, grazie anche all'aiuto dei miei genitori che mi hanno sostenuto con onesti sacrifici in questa avventura. Credevo in te e nella battaglia che stavi portando avanti contro questa Europa. Ricordo di aver aderito alla lega in seguito ad una trasmissione di LA7, quando ad un certo punto hai mostrato a tutti un libro del prof. Alberto Bagnai. Ma soprattutto credevo che avessi a cuore anche il cambiamento del sud e della mia terra, la Calabria. Ci hai illusi tutti, da tutte le piazze calabresi parlavi di giovani e affermavi con forza e convinzione che, in caso di vittoria alle regionali, avresti rivoltato la politica regionale calabrese come un calzino. Musica per le nostre orecchie !! nulla di tutto cio’, risultato: ci hai mandato un commissario punitivo che attualmente per meriti di grande esperto di demolizioni potrei definire il capo ruspa del plotone delle ruspe da te un tempo capitanato e che attualmente giacciono tutte inermi ed arrugginite nei capannoni della regione Calabria ; ebbene, questo capo ruspa è stato promosso da te notte tempo “segretario regionale” per particolari meriti demolitori. Hai deciso di affidare a livello dirigenziale il partito in Calabria per i prossimi anni ad una coppia di personaggi inediti e arroganti, Invernizzi e uno sconosciuto Rauti, due neofiti del dialogo. D'altronde anche la nomina esterna in giunta del vice presidente Nino Spirlì, è un capolavoro di alta politica che nessuno da queste parti ha capito e che solo un grande taumaturgo come te poteva tirar fuori dal cilindro magico. Mai potevo immaginare che quella stessa maglia che indossavi qualche anno fa con lo slogan “ruspe in azione” la dovessimo un giorno utilizzare contro di te e la classe dirigente che oggi ti rappresenta. Hai promesso in lungo e largo il cambiamento, di puntare su persone nuove e giovani e alla fine hai dimostrato di essere peggio di tutti gli altri. Il tuo partito in Calabria è una ricicleria. Più che il partito del cambiamento il tuo è stato il partito del rispolvero e dell’accomodamento dei vecchi arnesi politici che tanto male hanno fatto a questa terra; chi l'avrebbe mai detto, quelli che avremmo dovuto combattere politicamente parlando si intende, quelli che hanno ridotto questa regione all'ultimo posto di tutte le classifiche Istat, quelli che erano in Forza Italia quando questo movimento andava per la maggiore e conveniva farne parte, ebbene, a tutti questi hai consegnato il partito. Giusto per fare un esempio, a Reggio Calabria città dove tu dovrai esprimere il candidato sindaco hai scelto di affidarti a politici che rappresentano la vecchia politica gestionale in quella città nonostante Andrea Crippa, vice segretario della lega dinanzi a circa 500 militanti, poco più di un anno fa, in un magnifico convegno da me organizzato nella mia cittadina di Roccella Jonica presso il Convento dei Minimi aveva completamente chiuso le porte a tutti gli esponenti espressioni della vecchia politica citando espressamente in negativo e chiaramente quale esempio calzante, l’ex governatore Giuseppe Scopelliti. Ricordo perfettamente che la consigliere regionale Tilde Minasi, seduta tra i primi posti, si alzo’ stizzita e con una chiara espressione di dissenso abbandono’ la sala; per i pochi che non lo sapessero la Minasi è stata e forse lo è ancora una valida rappresentante e sostenitrice della corrente dell'ex governatore Scopelliti. Sempre per i pochi che non lo sapessero attualmente è la capogruppo della Lega presso il Consiglio Regionale; sono queste le stranezze della politica alle quali pensavamo che la Lega non ne fosse abituata, vero On. Crippa?. Ormai sembra un metodo applicato in tutte le provincie quello di dialogare o meglio approcciare politicamente con i vecchi arnesi della politica. Come fai ad andare in tv a parlare di cambiamento, di un mondo migliore da lasciare ai giovani quando in Calabria sei rappresentato da una classe politica che sulla coscienza ha i tanti problemi della nostra terra? A questo punto mi viene un dubbio; siamo sicuri che quello visto ed ascoltato nei tanti comizi elettorali in Calabria fossi tu? oppure era “Crozza” che sotto le tue sembianze con imitazioni mirate e perfette prometteva tutto ed il resto di tutto con l'intento di sputtanarti? Ti abbiamo accolto insieme a qualche tuo giovane parlamentare in questi anni con gioia. Ti abbiamo dato il cuore, ti abbiamo anche dato l'onore di venire nella nostra terra per promettere il cambiamento e mettere veti politici su quello e quell'altro quando in realtà l'unico veto politico che noi calabresi dovevamo porre era proprio su di te e la tua classe dirigente che hai spedito nella nostra terra per rappresentarti . Hai tradito tutti noi, vederti scendere nei sondaggi non è una sorpresa considerando quello che hai fatto In Calabria dove hai disatteso tutte le legittime aspirazioni che ci avevi promesso. Ricordati che i Calabresi siamo gente “Tosta” generosa si, ma non fessi e non dimentichiamo facilmente. Da questa storia abbiamo imparato tanto, non pensare che con il tuo tradimento ci hai tarpato le ali perche’ noi riprenderemo a volare alto per visualizzare meglio le nostre idee e il nostro amato territorio di Calabria. Ci siamo rialzati piu’ forti e propositivi che mai con una gran voglia di ripartire verso quella rivoluzione politica che tanto abbiamo sognato, saremo noi stessi i condottieri del cambiamento, abbiamo capito che la Calabria è dei Calabresi onesti, lavoratori ed intellettuali che con la loro semplicità, il loro ingegno, spesso esportato in tutto il mondo, sapranno sicuramente gestire quel “Tesoro Calabria” che la natura ci ha regalato".
Carmine Bruno
 


 
 
 
 

Il Sindaco di Cosenza Occhiuto e il Sindaco di Rende, Manna, chiedono alla Presidente della Regione Santelli l'istituzione immediata della circolare veloce Cosenza-Rende-Unical e la fornitura di bus elettrici da destinare al servizio. Una duplice richiesta: autorizzare nell'immediato l'istituzione della circolare veloce unica Cosenza-Rende-Unical e la fornitura di bus elettrici da destinare al servizio integrato di mobilità unica urbana. E' quanto chiedono in una lettera a firma congiunta, indirizzata alla Presidente della Giunta regionale della Calabria, Jole Santelli, i Sindaci di Cosenza, Mario Occhiuto, e di Rende, Marcello Manna. “Con la ripresa delle attività scolastiche, alla fine dell'estate- scrivono Occhiuto e Manna – si riproporranno le consuete problematiche di mobilità nell'area urbana Cosenza/Rende. Questa situazione produrrà una forte domanda di mobilità pubblica alla quale si dovrà rispondere con un'ampia ed effettiva offerta di servizi, anche al fine di contenere la diffusione del Covid-19 che, per quanto in fase regressiva, è pur sempre vivo e contagioso”. A questo proposito Occhiuto e Manna chiedono alla Santelli di autorizzare sin da subito la circolare unica veloce Cosenza-Rende-Unical, “considerato – sottolineano nella lettera alla Presidente della Regione - il tessuto urbano senza soluzione di continuità tra i due comuni, con conseguenti ripercussioni sulla mobilità delle persone. La riprogettazione del sistema di mobilità pubblico, vista l'emergenza – sostengono Occhiuto e Manna – per essere effettivo ed efficace, in vista della riapertura, a settembre, dell'anno scolastico, necessita di scelte immediate che consentano l'espletamento di tutti gli accorgimenti (corsie pereferenziali, percorsi, orari, turni di lavoro, ecc.) per la piena e completa operatività. L'esistenza dell'area urbana Cosenza-Rende, del resto – prosegue la lettera dei Sindaci dei due comuni -. è stata ufficialmente riconosciuta dalla Regione Calabria, già in base a quanto riportato dalle linee guida del Piano regionale dei trasporti, nelle quali è detto che “l'armatura urbana calabrese vede, oggi, come città più importanti Reggio Calabria, Catanzaro e la conurbazione Cosenza-Rende”. Più recentemente – fanno notare Occhiuto e Manna – è stata formalizzata in altre ed importanti procedure amministrative, come ad esempio nel P.I.S.U., nelle quali proprio formalmente e non solo sostanzialmente, si parla di Area Urbana Cosenza-Rende. Il tessuto urbano unico Cosenza-Rende manca di un relativo servizio di trasporto pubblico urbano unico, agognato dalla comunità e che aveva trovato vasto e diffuso consenso nella sua prima sperimentazione del 2014. Del resto – fanno osservare i primi cittadini di Cosenza e Rende – la legge regionale n.23 del 7 agosto 1999 (recante norme per il trasporto pubblico locale) consente una tale programmazione, quando, alla lettera c1) definisce i servizi urbani di trasporto pubblico “se svolti nell'ambito del territorio di un Comune caratterizzati da una frequenza medio-alta di corse, in presenza di una sostanziale continuità di insediamenti urbani, oppure necessari a collegare il centro urbano con lo scalo ferroviario e/o con l'aeroporto situati anche nel territorio di comuni limitrofi. Anche con riferimento al Programma pluriennale del trasporto pubblico locale 2019-2021 (DGR 402/2019) – prosegue la lettera dei Sindaci di Cosenza e Rende – è stato già istituito l'Ambito di Area Urbana di Cosenza-Rende e nelle riunioni del tavolo permanente dei soggetti con funzione di programmazione per la formazione del Programma Pluriennale del Trasporto Pubblico Locale 2019-2021 è stato chiesto ai Comuni dell'Ambito di Area Urbana di Cosenza-Rende di fornire al Settore trasporto pubblico locale della Regione Calabria e all'Autorità Regionale dei Trasporti (ARTCal) informazioni sull'approvazione delle convenzioni istitutive degli Ambiti Territoriali. La Circolare veloce Cosenza-Rende-Unical costituisce l'elemento fondamentale dei percorsi di Trasporto Pubblico Locale previsti nella pianificazione d'ambito di imminente formazione”. Occhiuto e Manna prospettano alla Presidente Santelli l'esigenza di istituire la circolare veloce Cosenza-Rende-Unical come un'esigenza ancora più impellente, “considerate, inoltre, le risapute problematiche della metroleggera che riguardano il prolungamento della prevista durata dei lavori ed i conseguenti disagi”. Occhiuto e Manna rappresentano, infine, alla Presidente Santelli “gli effetti benefici, in termini di ecosostenibilità nell'utilizzo del mezzo pubblico al fine di diminuire l'inquinamento ambientale, anch'esso ritenuto un fattore di aumento del rischio della persistenza e diffusione del virus Covid-19”.

Redazione

 

Editoriale del Direttore