Ha suscitato ampio clamore la difesa d'ufficio del deputato di Fratelli d'Italia, Alfredo Antoniozzi, figlio del compianto ex Ministro Dario Antoniozzi, nei confronti del neodeputato Andrea Gentile, figlio dell'ex sottosegretario Antonio Gentile.
( nella foto di apertura l'On. Alfredo Antoniozzi con la Premier Giorgia Meloni )
Ha suscitato clamore anche perchè ci si aspettava una difesa d'ufficio dal partito di Andrea Gentile, Forza Italia, e non da parte di un deputato di Fratelli d'Italia, anche se si tratta di partiti alleati nel centrodestra.
Tale difesa d'ufficio alimenta una voce che già da tempo corre nei corridoi di Montecitorio, quella di un possibile passaggio, non subito ma fra qualche mese, del giovane Gentile con Fratelli d'Italia.
Infatti non è passata inosservata la passione di alcuni componenti della Giunta per le elezioni alla Camera che hanno caldeggiato con forza la querelle Gentile.
Il riferimento è nei confronti degli on. Luca Sbardella e Gianfranco Rotondi, deputati di Fratelli d'Italia facenti parte della Commissione.
Del resto nella Commissione per le Elezioni composta da trenta parlamentari ben 18 sono della maggioranza e fra questi ben nove di Fratelli d'Italia.
" In questi mesi abbiamo deciso di tenere un profilo basso sull’argomento per doveroso riguardo verso le Istituzioni, ma adesso ha affermato il deputato di Fratelli d'Italia, Alfredo Antoniozzi - non possiamo più tacere di fronte alla palese e censurabile mancanza di rispetto verso l’operato di Organismi Democratici Parlamentari, ma anche in relazione alla violenza delle parole, scaturita da una campagna stampa e social media, basata su mere congetture, che non rende onore al lavoro di tutti i gruppi parlamentari".
"Tutto ciò è assurdo. L’On. Gentile - afferma l'On. Antoniozzi - ha avuto ragione in tutte le fasi previste dalla legge: presso il Comitato di Verifica, in seno alla Giunta delle Elezioni e infine in Parlamento, dove, a larga maggioranza, è stata votata e convalidata la sua elezione.
All’esito del democratico esercizio degli Organi Costituzionali è stata dunque riconosciuta e ripristinata la volontà popolare. Siamo in democrazia.
Questo responso è sacrosanto.
Tutto il resto è polemica, mancanza di rispetto, sospetto strumentale, veleni, diffamazione. Grave è, peraltro, che a seminare odio e aizzare le folle è chi dovrebbe dimostrare senso di responsabilità, rendendo onore a quelle Istituzioni che dice di rispettare"
A controbattere alle dichiarazioni del deputato di Fratelli d'Italia la deputata del Movimento 5 Stelle, On. Vittoria Baldino.
A controbattere alle dichiarazioni del deputato di Fratelli d'Italia la deputata del Movimento 5 Stelle, On. Vittoria Baldino.

L'On. Vittoria Baldino del Movimento 5 Stelle
"Le parole di Antoniozzi sono l’ennesimo insulto all’intelligenza dei calabresi che pensano di poter continuare a manipolare.
Parlano di “profilo basso”, quando in realtà è stato solo un disperato tentativo di non attirare l’attenzione su una vergognosa operazione di Palazzo.
Sapevano benissimo - afferma L'On. Vittoria Baldino - che stavano scippando un seggio con giochi di potere, e quindi hanno provato a farlo in silenzio, sperando che nessuno se ne accorgesse.
Ora, a danno fatto, non hanno altra scelta che rivendicare, raschiando il barile della vergogna, una decisione che nulla ha a che vedere con la volontà popolare, ma che è il frutto di manovre interne, giochi di Palazzo, colpi di mano e della solita politica delle dinastie e degli amici degli amici.
Parlano di democrazia mentre la calpestano: è troppo facile vincere una partita quando si sposta la porta dopo che il pallone non è entrato, troppo facile vincere un concorso cambiando il bando dopo che non hai superato le prove".
"La verità è che hanno regalato un seggio perso all’ennesimo “figlio di”, confermando che per loro - conclude la deputata pentastellata - la politica è prepotenza e che nel Paese che hanno in mente vanno avanti amici, parenti e fedeli, altro che merito e democrazia".
"La verità è che hanno regalato un seggio perso all’ennesimo “figlio di”, confermando che per loro - conclude la deputata pentastellata - la politica è prepotenza e che nel Paese che hanno in mente vanno avanti amici, parenti e fedeli, altro che merito e democrazia".
Redazione