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Sull'esito del Referendum sulla città unica di domenica scorsa pubblichiamo volentieri e pubblicamente una nota del dott. Sergio Nucci, Responsabile dell'Associazione "Buongiorno Cosenza" e Componente del Comitato "No - Fusione": ( nella foto di apertura il dott. Sergio Nucci )


 "A più di 24 ore dal voto referendario vedo che quelle che abbondano sono le analisi dei protagonisti del si. Sarebbero tutte legittime, ci mancherebbe, se in premessa dicessero: “abbiamo sbagliato perché non li abbiamo visti arrivare”, tuttavia non mi sembra questo il taglio degli interventi.

E giù le giustificazioni riabilitative: i cittadini non hanno capito, i cittadini non hanno a cuore le sorti del loro territorio, i cittadini hanno perso una grande opportunità di sviluppo, per arrivare (vi prego di non ridere) i cittadini con la loro astensione hanno delegato chi ha potere di decidere surrogandoli.

Tutte castronerie.

Noi del fronte del NO, sempre ed in ogni dove, abbiamo sostenuto di non essere aprioristicamente contrari a fusioni, conurbazioni o unioni.

Noi del NO siamo stati, siamo e saremo sempre contro chi pensa di poter decidere del futuro delle persone senza neanche sprecarsi a spiegare loro il perché ed il percome. Questo atteggiamento è stato punito dalla gente e non solo quella comune che si è opposta alla protervia, all’arroganza, alla presunzione.

Questa politica viene miseramente bocciata così come chi si è intestato questa fusione.

In altri tempi, i promotori avrebbero preso atto del fallimento rimettendo il mandato affidato ma non è questo il tempo né gli uomini (e le donne). Lo spirito di autoconservazione è troppo forte e, a parte sparute lodevoli decisioni, tutti resteranno al loro posto pontificando, lanciando proclami o individuando responsabili di un fallimento.

Un vero peccato. Sarebbe certamente meglio rimboccarsi le maniche e sedersi ai tavoli di concertazione dove ragionare con chi ha vinto su come e con che tempi avviare processi di condivisione o unione.

Un tavolo che non veda escluse certamente quelle sigle che hanno sostenuto il Sì (Coldiretti ad esempio…) piuttosto che il Rettore dell’Università che ha dimostrato una coscienza civica sinceramene impensabile tanto da far pensare a più di uno che questa spinta unionista fosse più generata da un interesse di parte che da un sano civismo.

Noi del No non abbiamo preclusioni o incompatibilità verso chicchessia, anzi. Abbiamo però la ferma determinazione di far valere le logiche rivendicazioni di chi ha a cuore la propria storia, le proprie vocazioni e le proprie aspettative. Una fusione non mortifica nessuno. Una fusione non è uno strumento punitivo o di omologazione. È la ricerca di convenienze per quanti amano la loro terra e cercano opportunità nuove e vantaggiose per sé ed I propri cari.

Cari amici del Si avete perso ma noi del NO vi tendiamo la mano, vi perdoniamo e vi aspettiamo a dialogare e a capire che le dittature in Italia sono finite nel ‘45 (o nel ‘43 se preferite).

Venite e vi sarà aperto, ma siate contriti più che con noi con i cittadini.

Magari vi perdoneranno anche loro".

Sergio Nucci

Buongiorno Cosenza -Componente Comitato “No Fusione”


Editoriale del Direttore