Matteo Salvini con Luca Zaia nella festa regionale del Veneto per la realizzazione del sogno atteso da 40 anni, quello d'Autonomia che in Veneto chiamano ancora Secessione.
Migliaia di leghisti nella Festa regionale tenuta a Montecchio Maggiore nel vicentino con le bandiere padane che hanno resuscitato i vecchi slogan contro i meridionali.
Nella foto di apertura Matteo Salvini, Luca Zaia e il giovane deputato e segretario regionale della Liga Veneta, Alberto Stefani, con la bandiera con il Leone di Venezia.
Chissà cosa ne pensano i parlamentari meridionali della Lega che hanno consentito tale vittoria della terra Padana.
E Matteo Salvini ha rilanciato affermando dinanzi la folla festante che "L'approvazione della Legge sull'Autonomia è un passo importante ma non abbiamo tagliato il traguardo.
Abbiamo superato un Gran Premio della montagna, ma siamo solo agli inizi".
E come si voleva dimostrare sui social sono riapparsi nel giubilo della vittoria leghista migliaia e migliaia di affermazioni contro i meridionali che per decenza non è il caso di riscrivere e che riportano il tempo ai periodi del Bossismo più acceso.
I tempi in cui Bossi e Calderoli (eloquente il gesto verso i meridionali) schifavano il Sud
Ma i leghisti calabresi su questo manterranno il silenzio. L'importante è non scalfire in alcun modo l'adulazione verso "Il Capitano".
Ha ragione il presidente del Consiglio regionale della Calabria, On. Filippo Mancuso, quando ha sostenuto che nella Lega Calabra "vi sono troppi servi".
Inutile dire che i più servili verso il "Capitano" attendono con impazienza che l'On. Filippo Mancuso venga espulso dal partito.
E alcuni leghisti calabresi che sui social sono stati inondati da migliaia di post di disapprovazione e contumelie continuano a stare in silenzio.
Ci si attendeva che qualche fans calabro andasse con la bandiera della Regione Calabria a partecipare alla Festa in Veneto ma probabilmente non sarebbe stato accolto con favore del popolo leghista veneto che ha riscoperto il vecchio e fervente antimeridionalismo dopo l'insperata vittoria attesa per ben 40 anni, quando nel 1984, il Senatur Umberto Bossi fondò la "Lega Lombarda" seguita l'anno successivo dalla nascita della "Liga Veneta".
E nel momento di maggiore debolezza della Lega, grazie al sostegno dei "Patrioti" di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni oltre che di quello di Forza Italia, con qualche eccezione, si concretizza il sogno di Bossi.
E per come ha sostenuto Matteo Salvini che in Veneto parla con una lingua e in Calabria con una diversa lingua per ammaliare i leghisti calabri, "Siamo solo all'inizio".
Chissà che cosa vorrà dire con questa frase. Dopo l'Autonomia si prepara altro per riconquistare il voto del Nord.
E chissà che cosa pensa, in cuor suo, la New Entry della Lega, l'On. Pino Gentile, cresciuto nel vecchio Psi, che alla veneranda età di 80 anni si è scoperto leghista.
Chissà cosa ne pensa, dopo che per 50 anni di seguito ha calcato la scena politica calabrese.
La famiglia Gentile, un tempo molto potente, oggi divisa fra Lega e Forza Italia
Almeno il fratello, Antonio Gentile, ex sottosegretario, affermò in una indimenticabile intervista che "Matteo Salvini aveva necessità di cure psichiatriche" per la sua volontà di secessione.
Probabilmente questa sua convinzione lo ha fatto desistere dal seguire le scelte del fratello Pino rimanendo in Forza Italia.
Ma mai dire mai in politica.
Non è detto che dopo l'agognato rientro in Parlamento del figlio Andrea Gentile che,probabilmente nel prossimo mese di luglio, subentrerà alla Camera in seguito al ricorso elettorale fatto a suo tempo e che produrrà la perdita di un seggio del Movimento 5 Stelle ( per la precisione ritornerà a casa la deputata Elisa Scutellà che in merito non ha mai profferito alcuna parola) si possa verificare la sorpresa di un ingresso nella Lega.
Sembra francamente fantascienza pura ma sarebbe stata anche fantascienza affermare solo qualche anno fa che un politico di lungo corso come Pino Gentile sarebbe divenuto leghista a ben 80 anni.
A volte la realtà supera ogni fantascienza.
Soprattutto nella politica calabrese.
Redazione