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Sono passati tantissimi anni da quando prendeva la parola alla Camera Giacomo Mancini, segretario nazionale del Psi, più volte Ministro e vero meridionalista, e da quando tanti parlamentari di prestigio e di peso soprattutto sul piano culturale come Riccardo Misasi o Francesco Principe ponevano la "Questione Meridionale" quale questione da affrontare e discutere. ( nella foto di apertura si riconoscono Giacomo Mancini, Francesco Principe e Riccardo Misasi).


Sono passati anni da quando la Calabria aveva rappresentanti autorevoli in Parlamento.

Ma sono anni che non esistono più. Oggi, invece, domina l'incultura e ciò che conta è solo il servilismo, l'adulazione e il rapporto, ovviamente subalterno, con i segretari di partito che decidono le liste e che scelgono solo sulla base della servitù i loro deputati da eleggere o, per meglio dire, "nominare".

Ed in tale situazione di degrado culturale, sociale e politico la questione meridionale è ovviamente scomparsa.

Anzi, vince ed è viva e vegeta la "questione settentrionale" con la Lega che porterà a casa la sua più grande vittoria, quella dell'Autonomia Differenziata.

Si realizzerà il vecchio sogno di Umberto Bossi in un momento, ironia della sorte, in cui la Lega è debolissima e con il 9% è oramai un partito che diviene giorno dopo giorno sempre più un partito del Sud.

Basti solo pensare che nel ricco Veneto nel quale il Governatore Luca Zaia aspetta con ansia l'approvazione dell'Autonomia Differenziata la Lega è scesa al 13% e nel profondo Sud, la Calabria, dove l'Autonomia Differenziata sarà una tragedia, la Lega ha conquistato il 9,2%, percentuale molto vicina al 10% del Piemonte e al'12% della Lombardia, luogo di nascita della Lega.

Percentuali al Nord raggiunte solo per l'apporto del candidato indipendente, il Generale Roberto Vannacci, con i suoi 540.000 voti. Senza Vannacci la Lega avrebbe preso a livello nazionale il 6%.

Fra qualche elezione sarà più leghista la Calabria che il Veneto e la Lombardia.

E in tale frangente domani verrà votata alla Camera anche dai deputati calabresi eletti nei partiti della maggioranza la riforma sull'Autonomia Differenziata.

Altro che questione meridionale, altro che la storia di personaggi politici come Giacomo Mancini che, insieme a tanti altri, si rivolteranno nelle loro tombe.

Solo il Governatore Roberto Occhiuto ha levato la sua voce per chiedere una riflessione sulla votazione ed un margine di ulteriore tempo per rifletterci anche se in molti rimembrano allo stesso Governatore Occhiuto che il fratello Mario Occhiuto al Senato, non solo ha votato a favore della legge, ma è stato addirittura il relatore al Senato per Forza Italia con un intervento nel quale ha lodato la riforma.

I fratelli Occhiuto, il Governatore Roberto Occhiuto e il Senatore Mario Occhiuto di Forza Italia

La questione meridionale è solo un ricordo e domani si sancirà lo stacco definitivo.

Ma per i deputati della maggioranza conta solo essere ossequiosi verso le decisioni dei leader dei loro partiti. Non interessa alcunché della sorte della Calabria e dei calabresi.

E vi sarebbe anche da chiedersi quando mai se ne sono interessati.

Con buona pace dei continui appelli dei Vescovi della Chiesa calabrese che nessuno più ascolta e che non hanno più alcun peso.

Questa è la realtà. Tanto i calabresi, anche se tutto dovesse ulteriormente peggiorare, continueranno a votarli come hanno sempre fatto.

Nei Secoli dei Secoli

Redazione


Editoriale del Direttore