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Lodevole l'appello ai candidati delle prossime elezioni Europee e amministrative da parte di "Libera" e "Avviso Pubblico", due associazioni da tempo sul fronte della lotta per la legalità, ma, in Calabria, completamente inutile.


Mai come oggi i partiti sono sordi a simili appelli e sono alla ricerca dei grandi portatori di voti che essendo voti clientelari e di scambio sono quasi sempre personaggi chiacchierati ma amatissimi dagli elettori.

Mai in Calabria il voto di scambio è stato considerato un reato.

Anzi in Calabria il 95% di chi si reca a votare vota con le preferenze ed i politici calabresi che cambiano partito ogni giorno sono sempre eletti in qualsiasi partito perchè i loro voti sono personali e quindi trasferibili da partito in partito e anche da padre in figlio, da marito in moglie oppure trasferibili ovunque e a chiunque, essendo un patrimonio personale fatto di assunzioni truccate, di invalidità civili false, di multe fatte sparire, di ricoveri in un giorno mentre altri attendono mesi, solo per citare alcuni esempi.

Costruiti su un malaffare che è poi null'altro che il vivere quotidiano dove si calpesta ogni diritto e dove si centellina tutto come se fosse un favore.


In una società malata senza alcun diritto per il cittadino ma basata sul favore del compare - politico che gestisce la sua zona d'influenza con la stessa logica e l'identico controllo del territorio e del consenso di come un boss gestisce il proprio paese e dove non si muove una foglia che il boss non voglia.

Ed è ovvio che il politico e il boss, controllando ambedue il territorio, devono trovare il giusto "accordo" per far convergere le preferenze al politico "giusto", cioè quel politico che dopo essere stato eletto deve garantire l'accordo.

In Calabria da sempre il voto è clientelare e quindi gli appelli, seppur in buona fede e certamente da apprezzare, per chi conosce la realtà calabrese fanno solo sorridere.

Ovviamente un sorriso amaro.

Il coordinatore nazionale di "Avviso Pubblico" Pierpaolo Romani, non essendo calabrese, non potrà mai comprendere la terra di Calabria e comprendere come il voto di scambio sia connaturato nella cultura dell'illegalità diffusa ed ambientale che caratterizza la società calabra.

Purtroppo coloro i quali non esprimono il voto di scambio e sono tantissimi al punto da essere spesso la maggioranza hanno oramai preso l'abitudine di non recarsi al voto abdicando all'esercizio primario e fondamentale della democrazia e lasciando tutto in mano a chi, votando per clientela, continua a votare esponenti politici spesso legati a filo doppio al "Sistema" criminale e affaristico che controlla l'intera società calabra.

La popolazione onesta non vota, i "clienti" del Sistema vanno invece a votare e vengono sempre eletti gli stessi "portatori di voti" per più legislature e quando poi questi invecchiano, e, per fortuna invecchiano tutti, i pacchetti di voti clientelari per eredità passano ai figli, come gli studi notarili o le farmacie.

La costruzione di un pacchetto di 7 - 8.000 voti clientelari costa anni e anni di malaffare e truffe e in Calabria rappresenta un patrimonio importantissimo che consente ai portatori di voti di essere politici di professione per decenni e decenni e consente anche di costruire immensi patrimoni di ricchezze mobiliari ed immobiliari.

Vi sono politici professionisti in Calabria che possiedono, attraverso prestanomi, patrimoni di centinaia di milioni di euro ma nessuno ha mai fatto indagini in tal senso essendo intoccabili.

In Lombardia vi sono consiglieri regionali eletti con poche decine di voti.

Jacopo Dozio è stato eletto con 93 voti. In Calabria candidati che hanno preso 7 - 8.000 voti non sono stati eletti. In Lombardia su 100 votanti solo in 8 esprimono preferenze. In Calabria su 100 votanti in 95 esprimono preferenze. Tutti votano il compare, l'amico e l'amico degli amici.

E solo chi possiede un vasto drappello di clienti può essere eletto. Quindi in un sistema simile ogni appello è vano e non è assolutamente frapponibile ad un "Sistema" collaudato, eterno ed inscalfibile.

E il record di consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose detenuto dalla Calabria sarà un record eterno perché per essere eletto devi avere molti voti e per avere molti voti devi adeguarti al voto di scambio.

Non vi è alcuna soluzione. E tutti ne sono perfettamente coscienti. Dalle Istituzioni alle Procure. Ma essendo un fenomeno di massa diviene, per assurdo, legale.

Con buona pace di appelli che lasciano il tempo che trovano.

Redazione

 


Editoriale del Direttore