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“L’Europa è presente nelle nostre vite più di quanto si pensi: è parte importante delle scelte che facciamo ogni giorno. Per questo le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, che si terranno l’8 e il 9 giugno, sono un appuntamento fondamentale.  
 
Un Paese da solo, per quanto importante come l’Italia, non può rispondere con efficacia alle sfide globali del futuro.
 
Per questo serve la forza culturale, economica e sociale di una Europa diversa: degli Stati Uniti d’Europa”.

Filomena Greco, due volte sindaco di Cariati (Cosenza) e membro del gruppo imprenditoriale iGreco, che opera con grande successo nei settori agroalimentare, sanità e ricettività, è impegnata da anni nel sociale e a favore della parità di genere.
 
Professionista e imprenditrice di successo, con una solida esperienza da amministratrice locale, si presenta all’appuntamento elettorale candidata nella lista "Stati Uniti d'Europa" con le idee chiare.
 


“Dopo importanti battaglie portate avanti in Italia con i sindaci del Sud per ottenere il giusto riconoscimento dei nostri diritti, ho deciso di candidarmi perché la vera sfida è portare il Sud in Europa: lì dove tutto oramai si decide.
 
Quest’area del nostro paese ha esigenze, necessità, divari - afferma la candidata della lista "Stati Uniti d'Europa" da colmare diversi dal resto d’Italia.
 
Ci sono settori economici trainanti, a partire da quello agroalimentare, della pesca e delle infrastrutture, che meritano la giusta attenzione e un diverso racconto.

"Dobbiamo salvaguardare le nostre tradizioni - conclude Filomena Greco - e portare in Europa il Sud operoso, che produce e lavora con passione, determinazione ed entusiasmo. Abbiamo grandi sfide da affrontare.
 
Matteo Renzi alla presentazione della Lista "Stati Uniti d'Europa" a Roma
 
 
 
Il Meridione è l’area del paese in cui sono solide le radici culturali e storiche dell’Europa: un continente che deve saper guardare all’altra sponda del Mediterraneo con coraggio e visione, ben consapevole della propria forza identitaria, che non deve mai diventare chiusura”.
 
Redazione

Editoriale del Direttore