"C'eravamo tanto odiati e c'eravamo tanto amati" potrebbe essere il titolo di un docufilm fra il rapporto altalenante, ma sempre strettissimo, fra due protagonisti indiscussi della politica calabrese.
Il veterano, oggi settantaquattrenne, ex sottosegretario e ben tre volte senatore Antonio Gentile e il Governatore Roberto Occhiuto, ( 55 anni che compirà il prossimo 13 maggio), enfant prodige della politica a soli 30 anni già consigliere regionale, poi deputato più volte ed oggi Governatore e vicesegretario nazionale di Forza Italia.
Ma vi fu un tempo in cui la famiglia Gentile, (il già citato sottosegretario Antonio Gentile ed il pluriconsigliere regionale per ben 7 legislature dal 1985 al 2020, Pino Gentile), esercitava il dominio assoluto nel partito berlusconiano al punto tale che il giovane e sempre rampante Roberto Occhiuto, eletto nel 2000 al consiglio regionale nella lista di Forza Italia, nel 2002 in seguito ad una richiesta di espulsione dal partito berlusconiano, sarà costretto a traslocare nell'UDC.
Partito nel quale Roberto Occhiuto verrà rieletto nel 2005 alla Regione. Successivamente, sempre nell'UDC, Roberto Occhiuto verrò, nel 2008, eletto alla Camera. Poi ricandidato nel 2013 sempre nell'Udc non viene rieletto ma rientra alla Camera dopo qualche mese subentrando a Lorenzo Cesa, eletto alle Europee del 2014.
Ritornato alla Camera Roberto Occhiuto rientra in Forza Italia dopo ben 12 anni passati nell'UDC.
Roberto Occhiuto e Antonio Gentile negli anni passati.
Ma in politica gli equilibri cambiano anche se in Calabria i nomi alla fine sono sempre gli stessi da decenni. L'unica novità è che essendo gli uomini non immortali a tutti è destinato invecchiare. L'unica e sola forma di vera democrazia che esiste sulla Terra.
Ma il potere ha superato anche questo ostacolo in un modo praticato nella storia da secoli e secoli. Tramandare il potere da generazione in generazione.
Ed infatti alla famiglia Gentile originaria si sono aggiunti i loro figli.
Da un lato la figlia di Pino Gentile, Katya Gentile, eletta in Consiglio regionale con Forza Italia, transitata temporaneamente nel gruppo misto e destinata ad approdare nella Lega di Matteo Salvini.
Il senatore Mario Occhiuto con l'ex sottosegretario Antonio Gentile
Dall'altro lato il figlio dell'ex sottosegretario Antonio Gentile, il giovane Andrea Gentile, prossimo a rientrare alla Camera in virtù di una diversa e postuma interpretazione dei voti rivalutando il "favor voto" con valore retroattivo. Un caso unico nel panorama della storia parlamentare dalla sua nascita ad oggi.
Ed in tale contesto di famiglia è ovvio che l'altra famiglia, oggi dominante in Forza italia, i Fratelli Roberto e Mario Occhiuto, senatore, si trova ad essere sulla stessa linea d'onda dell'ex sottosegretario Antonio Gentile e del figlio Andrea Gentile in nome dei voti da portare in dote al segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, candidato alle Europee ma che, dopo essere eletto, rimarrà ovviamente nel ruolo di Vicepremier e Ministro degli Esteri. (nella foto di copertina Tajani, Occhiuto e Gentile, nell'incontro a Lamezia Terme).
La candidatura è utile a realizzare l'obiettivo, espresso più volte dallo stesso Tajani, che è quello di superare la soglia del 10%.
E la regione dove Forza Italia è la più forte che non poteva che essere ovviamente la Calabria dovrà non solo confermare il primato della regione in Italia con più adepti e votanti di Forza Italia, ma dovrà anche consegnare a Tajani una gran bella messa di voti.
E con la Regione in mano che in Calabria conta praticamente tutto non sarà certamente una "mission impossible" alla Tom Cruise.
Quindi rinasce e si rafforza l'idillio fra Antonio Gentile e Roberto Occhiuto nel nome di Antonio Tajani.
Passano gli anni, passano i decenni ed in Calabria, terra immobile, non cambia mai nulla.
La Calabria per molti anni è stata la regione che ha amato e votato più delle altre il fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ed oggi detiene e conferma il proprio record anche dopo la dipartita dello stesso fondatore Berlusconi.
E' proprio vero che i grandi amori non si dimenticano mai e vivono in eterno.
Una terra la Calabria da studiare sul piano sociale e sulla gestione del consenso elettorale.
Una regione assolutamente diversa da tutte le altre.
Una terra da amare e da odiare a fase alterna o in contemporanea, come accade da sempre in politica.
Redazione