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Sull'utilizzo dei Fondi della Comunità Europea ( i famosi Fondi POR che vennero avviati nel lontanissimo 1988) interviene il capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Davide Tavernise.

 
"La Regione Calabria ha speso fino ad oggi la metà dei fondi europei che riguardano il POR CALABRIA 2014-2020. In soldoni oltre mezzo miliardo di euro ci allontana dal target fissato dall’Unione (- € 612.427.093,20).

Sono questi i dati più eclatanti - afferma il consigliere pentastellato - contenuti nella risposta alla mia interrogazione alla Giunta regionale sui rilievi della Corte dei conti, che segnalava criticità e ritardi".

"L’aspetto paradossale è che nel 2023, secondo le previsioni di spesa fino a dicembre, si dovrebbe riuscire a garantire il completo assorbimento delle risorse, cioè tutto ciò che non siamo riusciti a spendere in 8 anni. Una previsione fin troppo ottimistica, soprattutto in rapporto alla performances storiche della Regione.
 
Certo, dagli uffici regionali mettono le mani avanti, citando non meglio specificati “elementi di criticità” che “potrebbero pregiudicare - continua Davide Tavernise - la regolare chiusura del programma con perdita delle risorse”. Ed è il timore più evidente quello che presuppone appunto il concreto rischio disimpegno per i fondi Ue della programmazione 2014-2020".

"Ma questi ritardi, questa mancata spesa, le tante irregolarità segnalate dalla Corte dei Conti, a cosa sono dovuti? È questa una delle domande più importanti cui la Regione dovrebbe dare una risposta concreta. Perché è da queste criticità che dipende la nostra incapacità di sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dall’Unione per lo sviluppo dei nostri territori.

Mentre si iniziano a preparare bandi - conclude Davide Tavernise - per la programmazione per il settennio 21-27, nei dipartimenti dovranno cercare di far quadrare i conti per evitare il disimpegno, questo vuol dire che anche la prossima programmazione partirà con notevole ritardo".

La mancata spesa è una delle costanti della storia dei Fondi POR che, avviati, sin dal lontanissimo 1988 e sono trascorsi ben 35 anni, non solo non sono mai stati spesi nella loro totalità, ma quello che è stato utilizzato non ha realizzato mai in ben 35 anni l'obiettivo di condurre la Regione Calabria fuori dall'obiettivo 1 che è quello di condurre le regioni cosiddette svantaggiate, cioè con indici economici insoddisfacenti, verso l'uguaglianza alle altre regioni europei.
 
In realtà la Calabria rimane negli ultimi posti fra le 230 regioni dell'intera comunità Europea.
 
 
Sarebbe interessante verificare come sono stati utilizzati ben 35 anni di finanziamento dei fondi regionali. Se sono stati asserviti a logiche clientelari ed amicali o sono stati utilizzati per creare veri modelli produttivi capaci poi di camminare con le proprie gambe.
 
La risposta è ovvia e palese.
 
Anche i fondi europei sono stati sacrificati, nella gran parte, a quella logica di potere clientelare, amicale e di finanziamenti a pioggia riservati e ripagati con la moneta del voto di scambio.
 
Quel maledetto voto di scambio che ha distrutto e vanificato ogni possibilità di sviluppo e riscatto della terra di Calabria che, nel frattempo, in barba ai tanti finanziamenti POR continua a spopolarsi e continua a destinare ai giovani migliori e senza compari e comparucci l'unica strada possibile per realizzare i propri sogni.
 
Quella di andarsene altrove e abbandonare una terra matrigna con i giovani e amante dei traffichini, degli imbroglioni e dei politici professionisti, la vera cancrena della Calabria.
 
Cancrena oramai in metastasi che ha contagiato la gran parte della società che non possiede più alcun anticorpo per poter sperare in tempi migliori.
 
Redazione



Editoriale del Direttore