In più occasioni il Governatore Roberto Occhiuto ha rilasciato dichiarazioni al vetriolo e durissime contro chi ha governato la Calabria negli ultimi decenni.
Anche nel difendere il suo voto in Conferenza delle Regioni a favore dell'Autonomia Differenziata, voto che ha seminato critiche e forti delusioni, ha affermato che "l’atteggiamento di chi ha giocato di rimessa negli anni passati ha creato solo sperequazione per le Regione meridionali, e vantaggi per il Nord.
Qui, invece, occorre giocare questa partita a viso aperto, senza timori reverenziali".
"Chi ha governato la Calabria - ha concluso il Governatore Occhiuto - negli scorsi decenni mi ha consegnato una Regione allo sfascio, anche senza autonomia differenziata. Noi stiamo lavorando per cambiarla, e ci riusciremo anche se otterremo una corretta attuazione della Costituzione repubblicana".
Un riferimento chiaro e preciso verso chi ha gestito il governo della Regione Calabria negli ultimi decenni colpevoli di aver consegnato al Governatore Occhiuto "una Calabria allo sfascio".
Il riferimento è chiaro e preciso e coinvolge almeno i Presidenti della Regione degli ultimi venti anni. Fra questi Agazio Loiero, Giuseppe Scopelliti e Mario Oliverio.
Mario Oliverio, già Governatore della Calabria
Ma stranamente, nonostante i ripetuti attacchi del Governatore Occhiuto che addebita alla classe politica del passato tutte le colpe come se provenisse da Marte quando, invece, sono ben 24 anni che lo stesso Occhiuto ricopre cariche politiche importanti ( basti pensare che appena trentenne venne eletto in Consiglio regionale in Forza italia nel 2000 e poi più volte deputato), i diretti interessati non hanno mai proferito parola per difedersi dalle palesi accuse.
Giuseppe Scopelliti ai tempi d'oro quando era Governatore della Calabria con l'ex sottosegretario Antonio Gentile
Spesso si afferma che "chi tace acconsente".
Evidentemente essendo coscienti di aver partecipato allo sfascio della Calabria preferiscono zittire.
Eppure si tratta di personaggi politici sempre pronti al dialogo, al confronto anche aspro che l'agone politico, soprattutto in Calabria, impone.
Ci attendiamo che ritrovino la parola.
Saremo lieti di ospitarne le eventuali dichiarazioni.
Redazione