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Una Regione che continua a sprecare denaro in continuazione, che paga fior di milioni di euro in vitalizi, e tanto altro per evitare una presunta entrata di 70 milioni di euro ( stimata ma difficilmente realizzabile) non esita a far pagare ai contribuenti - cittadini le cartelle esattoriali fino a 1.000 euro, quindi a tanti poveri disgraziati che in difficoltà non hanno potuto pagare importi quasi irrisori.

Poi, invece, i grandi evasori di milioni di euro o i grandi bancarottieri, molti dei quali oggi in politica, non hanno mai pagato nulla e non pagheranno mai nulla.

In una terra dove ci si accanisce verso gli ultimi mancava anche questo.

Considerando che la Lega di Salvini sullo stralcio delle cartelle esattoriali sino a 1.000 euro ha fondato la sua fallimentare campagna elettorale delle ultime politiche dove ha ottenuto uno scarso 8.7% ( nel 2019 alle Europee aveva preso il 34,3%), ci si attendeva che almeno la Lega con il suo assessore in giunta, Emma Staine, si opponesse a tale provvedimento.

 

Invece anche l'assessore leghista ha votato a favore.

La stessa Emma Staine ha dichiarato che " Votare contro la rottamazione è stata una scelta di responsabilità, considerato che il dirigente del settore economico in sede di Giunta ha comunicato ed evidenziato che mancherebbero le coperture finanziarie per sopperire a tale provvedimento.
 
Dunque, ho ritenuto fondamentale evitare ogni ripercussione negativa sul bilancio regionale che metterebbe a rischio i servizi per i cittadini che vivono difficoltà ataviche. Il mio obiettivo fondamentale, condiviso con il partito, è trovare soluzioni concrete per diminuire sensibilmente il gap che la Calabria possiede rispetto al resto del Paese".
 
Una dichiarazione che non tiene in alcun conto le difficoltà dei tanti calabresi che non hanno potuto pagare le cartelle.
 
Il tutto mentre si pagano interrati pieni di topi e di scartoffie con fitti di 12.000 euro al mese e mentre tutto il carrozzone del Consiglio regionale costa ben 60 milioni di euro l'anno.
 
 
Certamente i risparmi si devono fare sulla pelle degli ultimi e non sui tanti privilegi di cui gode la classe politica regionale.
 
Inoltre la stessa Lega dovrebbe essere almeno coerente su tale posizione.
 
 
Matteo Salvini, leader della Lega
 
Invece a Bologna dove l'amministrazione di centrosinistra non ha aderito alla rottamazione per come ha fatto anche la regione Calabria e la Lega calabra i leghisti emiliani hanno tuonato contro il Sindaco di Bologna accusandolo di "lasciare indietro i cittadini in difficoltà".
 
 
E questo nella ricca ed opulente Bologna, figuriamoci in Calabria.
 
Infine la cifra di 70 milioni è una cifra presunta e prevede che tutti paghino le cartelle.
 
Sarà un miracolo se si riuscirà a recuperare al massimo una decina di milioni di euro. Quindi, tutte motivazioni per la scelta fatta a discapito dei calabresi sono molto fragili.
 
Una scelta quella della giunta regionale e del Governatore Roberto Occhiuto fortemente impopolare che si unisce ad un accentramento di potere immenso.
 
Un film già visto con Agazio Loiero, Giuseppe Scopelliti e Mario Oliverio. Il potere quando è eccessivo distorce dalla realtà e lo si può perdere facilmente.
 
Come le barzellette dei grandi assessori "esterni" che arrivano presentati come i "Salvatori" della Patria e poi, puntualmente, dopo pochi mesi si dimettono.
 
Anche questo è un film già visto, decine e decine di grandi assessori e personaggi nazionali che poi in Calabria hanno accumulato flop su flop.
 
Basti ricordare come lo stesso Occhiuto ha presentato l'arrivo del Prof. Mauro Dolce, dimessosi nei giorni scorsi.
 
Vedremo cosa accadrà  con il nuovo assessore, il dott. Marcello Minnenna, al quale è stato affidato l'assessorato all'ambiente.
 
Lo stesso assessorato che nella legislatura a guida della compianta Presidente Jole Santelli venne affidato a Sergio De Caprio, il mitico "Ultimo" che arrestò Totò Riina, ma che in Calabria non fece nulla di nulla.
 
E sarà interessante, ritornando al neoassessore Minnenna, osservare fin quando lo stesso durerà prima di dimettersi per motivi familiari e professionali.
 
Alle quali dimissioni seguiranno i soliti ringraziamenti del Governatore. E così via.
 
A futura memoria.
 
Redazione


 

Editoriale del Direttore