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Nel 1789 in Francia il "Terzo Stato", il 95% del popolo, affamato, si ribellò contro una Monarchia avida che viveva nello sfarzo e nel lusso sfrenato.

Si racconta che la Sovrana Maria Antonietta d'Asburgo - Lorena, durante una rivolta del popolo per mancanza di pane, disse  “Se non hanno più pane che mangino le brioche”.

Anche in Italia ai tempi del Feudalesimo i baroni scialacquavano e il popolo languiva. Ma considerando che la storia si ripete, oggi, nel 2023, con la povertà in aumento i nuovi "Feudatari" vivono di privilegi e lussi. In forme, ovviamente diverse.

Un tempo la Monarchia, i Nobili. Oggi i nuovi "Feudatari", i professionisti della politica. Un tempo le Reggie, i Castelli. Oggi i luoghi della cosiddetta "Democrazia elettiva". Oggi le Regioni.

La Reggia di Versailles

LA REGIONE CALABRIA, LA NUOVA REGGIA DI VERSAILLES

Un Tempo a Parigi le Reggia di Versailles, oggi in Calabria il Consiglio regionale e la Cittadella regionale di Germaneto ( quasi simile come ampiezza e mq. alla Reggia di Versailles e paragonata alla famosa Reggia francese anche dal Corriere della Sera ).

La Cittadella Regionale di Germaneto ( la moderna Versailles)

Ben 60 milioni di euro l'anno il costo del Consiglio regionale e dei suoi 31 consiglieri. Una cifra pazzesca. 

Nella voce Indennità e rimborsi per i 31 consiglieri ben 2,4 milioni di euro l'anno, oltre a 250.000 euro l'anno per il funzionamento dei 10 gruppi politici ( su 31 consiglieri).

Ben 600.000 euro l'anno per i cinque assessori regionali esterni. Le indennità e i rimborsi sono solo alcune delle voci di costo dei consiglieri. Altri 6.000 euro al mese per ogni consigliere si classificano nella voce "spese per l'esercizio di mandato". In tale voce un costo di 2,7 milioni di euro l'anno.

 

IL PAESE DELLA CUCCAGNA

Ma l'elenco dei costi è praticamente infinito.

Ne citiamo solo alcuni: ben 300.000 euro l'anno per noleggio auto, almeno al livello di Audi A8 full - optional. Altro costo enorme il vitalizio degli ex consiglieri regionali, 7,5 milioni di euro l'anno ai quali si aggiungono 1,4 milioni di euro per la reversibilità destinata ai parenti degli ex consiglieri deceduti. 

Altri 80.000 euro l'anno per sostenere l'associazione degli ex consiglieri regionali, associazione composta da circa un centinaio di ex consiglieri regionali preoccupati solo di mantenere l'odioso privilegio del vitalizio che essendo un diritto acquisito è ovviamente intoccabile.  Ci mancava anche l'associazione degli ex consiglieri regionali.

Enormi i costi per il fitto di locali dove sono ancora situati alcuni uffici, nonostante nella grande Reggia di Germaneto vi siano tanti spazi inutilizzati. Oltre mezzo milione di euro l'anno per fitti e, ultimamente, anche 120.000 euro di spesa per quote condominiali inerenti i locali in fitto.

Incredibile la storia di un deposito ubicato in Via Molè a Catanzaro destinato ad autorimessa ma utilizzato come archivio al costo di ben 146.000 euro l'anno. In locazione dal 2016 è costato ai contribuenti ben 878.000 euro. Deposito con vecchie carte ed utilizzato sempre meno. per come si vede chiaramente dalla foto.

Migliaia di faldoni di vecchie carte della Regione abbandonati al degrado in un deposito

 

Enormi anche le spese per gli uffici distaccati di rappresentanza a Roma e a Bruxellex.

 

Spese per incarichi e consulenze, nel 2021 spese per 2.384.435 euri, record nazionale

 

La Calabria è la Regione italiana che, in valore assoluto, detiene il record della spesa per gli incarichi libero-professionali di studi, ricerca e consulenza: 2.384.435,49 euro nel 2021.

Importo che le vale il rating peggiore, la C. È quanto emerge dalla speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, che prende in esame i costi sostenuti nel 2021 da Regioni e capoluoghi di Provincia.

Seguono con ampio distacco dal record tutto calabrese la Toscana (1.611.150,27), la Puglia (1.320.325,90) e la Campania (1.048.523,32).

Al di sotto del milione di euro si collocano: Basilicata (825.023,92), Emilia-Romagna (823.548,14), Sicilia (734.719,87), Sardegna (480.503,99), Abruzzo (409.108,55), Marche (289.495,90), Molise (224.986,61).

 
 

 

Il costo stellare dei collaboratori

 

Una considerazione a parte è il costo dei collaboratori. Quelli esterni costano ben 5 milioni di euro l'anno. Segreterie super affollate con casi di oltre 15 collaboratori distribuiti fra gruppi, commissioni, staff ed altro. Spesso si tratta di collaboratori che sono portatori di voti ricompensati in tal modo per l'impegno elettorale profuso.

Particolarmente cospicuo, con centinaia e centinaia di nominativi ( ben 403)  il cui elenco "LaVoceCosentina.it" pubblicherà con corrispettivo e durata del contratto nei prossimi giorni sono i Co.Co.Co. dei 10 Gruppi Consiliari L.R. 13/2002 art. 4 bis. Vi si trova di tutto, ex consiglieri comunali, ex assessori, variopinti personaggi dei vari "Cerchi magici" dei soliti politici professionisti, eterni candidati non eletti.

Deve essere precisato che nei 403 nominativi in molti si ripetono per aver avuto all'inizio un contratto di Co.Co.Co sino a luglio 2022, poi riconfermati con ulteriore contratto sino al 31.21.2022. Altri sono cessati ed altri addirittura hanno ricevuto Co.Co.Co. di un mese o poco più.

Un bel sistemino per accontentare i tanti clienti elettorali.

Una bellissima fotografia di quel sottobosco della politica fatto di individui che hanno sempre vissuto nelle segreterie con consulenze, incarichi farlocchi e tutto quel "Sistema" ripagato con il voto di scambio che è alla base del professionismo della politica ed è la vera forza dei politici stessi, tanto abilissimi nel sottobosco quanto inutili e incapaci nella vera politica, quella della programmazione e del bene comune che, ovviamente, non esiste più da tempo tranne qualche rara eccezione che conferma la regola.

Tutto ciò spiega come, in passato, addirittura alcuni consiglieri regionali eletti alla Camera abbiano preferito rimanere in Consiglio regionale e di come i consiglieri regionali eletti in Parlamento rimangano nel doppio ruolo istituzionale fra l'altro per legge incompatibile fino all'ultimo giorno possibile, anche se deve essere precisato che l'indennità di parlamentare e consigliere regionale non sono cumulabili. Ma rimangono in piedi le strutture, gli staff e molto altro.

I "POVERI" PARLAMENTARI

Del resto un  "povero" parlamentare ha diritto a un’indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro.

A questi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.

Paragonato ai consiglieri regionali della Calabria è un sofferente che deve tirare la cinghia.

Ma a parte la battuta, pensare a tali privilegi in un momento in cui 3.000.000 di italiani vivono nella povertà assoluta e 6.000.000 in povertà relativa (reddito pro - capite inferiore alle 600 euro mensili) e per decine di milioni vi saranno gravi problemi per pagare le bollette del gas vi è da inorridire.

Ma l'Italia non è la Francia. Non si ribellerà mai. E non parliamo della Calabria, terra di padroni e schiavi da sempre.

Più i "Feudatari" politici vivono di privilegi e più il popolo calabro li ama e li venera, oltre a votarli.

Redazione


Editoriale del Direttore