Header Blog Banner (2)

A parte il fatto che sono sempre più numerosi coloro i quali pensano e sono convinti che la sanità debba ritornare ad avere un solo centro direzionale nazionale e non più venti gestioni differenti per quante sono la Regioni, i sindaci calabresi hanno manifestato a Roma dinanzi Montecitorio per chiedere la cessazione del Commissariamento e l'azzeramento del debito sanitario. Numerosissimi sindaci con una mobilitazione notevole nonostante le problematiche del Covid di tutti i partiti e di tutte le province con la loro numerosa presenza hanno voluto ribadire e sottolineare l'importanza della richiesta. Per come era previsto una delegazione dei sindaci calabresi è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. All'incontro ha partecipato anche il Ministro della Salute, Roberto Speranza. “non ci interessano le diatribe politiche. Vogliamo una buona gestione della sanità in Calabria, una sanità che sia all'altezza  - ha affermato Francesco Candia, Presidente di Anci Calabria - della Repubblica Italiana di cui siamo parte. Siamo qui a ribadirlo con le nostre fasce Tricolori”. Per Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza "l'importante è che la sanità ritorni ai calabresi". Per Giuseppe Falcomatà l'augurio è che "il prossimo commissario abbia in qualche modo una scadenza e che la sanità calabrese possa essere restituita alle competenze che ha il governo regionale in materia”. Ma non tutti sono convinti che la panacea di tutti i mali sia quella di un ritorno della sanità alla Regione. Non è possibile dimenticare che se la sanità è commissariata lo si deve alle infiltrazioni mafiose spesso coincidenti con interessi di politici corrotti che hanno affollato le assisi regionali. E a ribadire che la Regione oggi non è in grado di riappropriarsi della gestione della sanità è il Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci . “La Calabria non è in grado di autogestirsi riguardo il settore sanità. Anche in riferimento al problema dello scioglimento del Consiglio Regionale - afferma Iacucci - c’è una precarietà che non finisce mai, c’è un presidente facente funzioni e c’è un tentativo di riorganizzare il dipartimento salute. Non siamo pronti, ecco perché bisogna individuare un percorso in cui il commissariamento è a tempo e deve avere due obiettivi tra cui risolvere i problemi terribili che ha la sanità in Calabria e poi quello di dare la possibilità alla Regione Calabria di riorganizzarsi ed essere pronta ad assumere la titolarità di un settore che è importantissimo. I due terzi del bilancio della Regione si basano sul settore della sanità e al di là delle risorse economiche i cittadini calabresi hanno bisogno di avere risposte sul terreno di una sanità importante e di qualità”. Al termine dell'incontro con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il Sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, facente parte della delegazione ricevuta ed ascoltata nell'incontro, ha riferito che "Si prenderanno qualche giorno in più” per la scelta del commissario alla sanità in Calabria avendo compreso capito che c’è grande necessità. Hanno capito l'errore che è stato fatto e vogliono scegliere un personaggio che risolva il problema della sanità”. Vi è da aggiungere, speriamo che venga individuato un personaggio che possa compiere quasi un miracolo considerando le infiltrazioni clientelari e l'endemica corruzione che caratterizza la sanità calabrese da sempre, cioè da quando, nel lontanissimo 1970, è stata affidata alla famelica Casta politica regionale. La peggiore in assoluto.

Redazione

Editoriale del Direttore