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Non vi è alcun dubbio che il dramma del Covd-19 abbia posto in evidenza la situazione tragica nella quale versa la sanità in Calabria e fra i tanti aspetti negativi risalta anche la carenza cronica di personale sanitario. Ed in merito a questo particolare aspetto interviene il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, da sempre impegnato in denunce quasi quotidiane sulla sanità. "Abbiamo più volte chiesto del perché siano stati persi mesi importanti per l’assunzione in Calabria di 320 infermieri di comunità o di quartiere, otto ogni 50mila abitanti, prevista e finanziata dal Decreto Rilancio diventato legge a luglio. La Regione Calabria - afferma Carlo Guccione - avrebbe dovuto rendere operativa l’introduzione di questa nuova figura professionale per sostenere e aiutare l’assistenza sanitaria territoriale e curare a domicilio i malati che non hanno bisogno di cure ospedaliere. Ma tutto ciò risulta essere una vera e propria chimera. Tracciare le persone, mantenere un contatto costante con i pazienti, monitorare le loro condizioni di salute e capire nel caso quando è necessario il ricovero ospedaliero: tutto ciò avrebbe potuto evitare i catastrofici intasamenti degli ospedali, come stiamo vedendo in questi giorni. Infermieri, tra l’altro, che potevano essere utilizzati anche per dare un supporto alle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) o alla vaccinazione antinfluenzale. Questa nuova figura professionale andava assunta da subito e già a partire dal mese di settembre forse avremmo potuto evitare molte spiacevoli situazioni". "Visti gli inspiegabili ritardi della Regione Calabria - continua il consigliere regionale d'opposizione - e dell’Ufficio del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro, è necessario che il Governo nazionale attivi i poteri sostitutivi, considerando anche che siamo in piena emergenza sanitaria dovuta alla recrudescenza del virus, e nomini un commissario per avviare le procedure di assunzione dei 320 infermieri di comunità che spettano alla Calabria. È necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità di fronte all’inerzia di chi è preposto a rendere operative tali decisioni. Il governo nazionale ha stanziato 332milioni e 640 mila euro per l’assunzione di queste figure professionali". "È evidente ed è chiaro - conclude Carlo Guccione -  che se continua a perdurare questa situazione mi rivolgerò alla Procura per denunciare questo stato di inerzia, così come è avvenuto per la mancata assunzione di 44 medici e 44 infermieri necessari ad attivare le undici Usca dell’Asp di Cosenza, sette giorni su sette dalle 8 alle 20. Qualche giorno fa, infatti, l’annuncio di un esposto ha avuto come effetto l’avvio della procedura di assunzione del personale medico infermieristico da destinare alle Unità speciali di continuità assistenziali".

Redazione


Editoriale del Direttore