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Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, esprime “grande soddisfazione, parlando dell’atto finale e riparatore di una giustizia, in questo caso, giusta e umana, per l’assoluzione della giovane attivista iraniana, Maysoon Majidi.

28 anni, detenuta per 10 mesi, in Calabria, dal momento dello sbarco a Crotone, insieme ad altri migranti, alla fine dello scorso anno, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, pronunciata  ieri dal Tribunale di Crotone, che fa seguito al primo, importante pronunciamento dei giudici della Corte di Appello di Catanzaro che nell’ottobre scorso avevano scarcerato la ragazza e di fatto assolto completamente la stessa attivista parlando di insussistenza di indizi di colpevolezza”.

Corbelli da oltre 30 anni sempre impegnato sul tema della giustizia e dei migranti si era subito schierato, lo scorso anno, a favore della liberazione di questa giovane attivista per i diritti delle donne iraniane, con una serie di accorati appelli su Fb, sulla stampa locale( più volte su questa testata) e nazionale, dalle pagine de La Verità.

L’ultimo, toccante appello lo aveva fatto, nel corso del popolare programma Diritti Civili, in onda ogni mercoledì e venerdì, alle 20,05, sulla tv privata calabrese RtcTelecalabria, nell’immediata vigilia del pronunciamento del Tribunale del Riesame di Catanzaro.

“Archiviata questa bella vittoria della giustizia, quella giusta e umana, si continua adesso con un’altra importante battaglia, la liberazione di quattro donne(due madri con le loro rispettive bambine) che sono imprigionate in Libia(perché non hanno i soldi  per pagare il riscatto, preteso per essere liberate dai loro carcerieri-aguzzini), mentre i loro mariti con altri due figlioletti, sono, dal novembre scorso ospiti ad Acquaformosa, accolti nell’ambito di un progetto di accoglienza.

Diritti Civili sostiene con grande determinazione l’appello lanciato nei giorni scorsi a favore di queste quattro donne da Giovanni Manoccio, ex sindaco di Acquaformosa  e presidente dell’Associazione “don Vincenzo Matrangolo”. A questo proposito ho chiesto all’amico Manoccio un suo contributo, un video appello che ho trasmesso ieri sera nel mio programma in tv, chiedendo contestualmente al governo italiano, alla premier Meloni e al ministro degli Interni Piantedosi, di fare di tutto , intervenendo presso i governanti libici per l’immediata scarcerazione di queste donne in modo che le stesse possano raggiungere i loro mariti e altri figli ad Acquaformosa .

Il governo italiano, finito nella bufera per la liberazione e il rimpatrio con un volo di stato del generale libico Almasri, accusato di torture sui migranti e oggetto di un mandato di cattura internazionale da parte della Corte Penale Internazionale dell’Aia, ha l’occasione per dimostrare il suo impegno a difesa dei diritti anche, come è giusto e doveroso, dei migranti, soprattutto di quanti, uomini, donne e bambini, anche persone malate, vengono tenuti segregati in condizioni disumane nei lager libici e vittime, tanti di loro, anche di brutale violenza.

Mi aspetto che la Meloni dia una pronta risposta di umanità e giustizia a questo appello mio e di Manoccio e si attivi per la immediata scarcerazione di queste quattro donne, le due madri e le loro bambine”.
 
Redazione


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