Oggi è la giornata mondiale ONU contro l'abuso e il traffico illecito di droga ed è anche la giornata nella quale ha destato grande allarme l'ultimo dato diffuso dalla Relazione in Parlamento sulla diffusione delle droghe in Italia.
Dalla relazione si desume che ben 4 giovani dai 14 ai 19 anni su 10 fanno uso di stupefacenti con la crescita delle cosiddette nuove droghe sintetiche, pericolosissime e sul mercato a basso costo, e con l'arrivo in Italia del "fentadyl", conosciuta in America come la droga degli Zombie che ha già mietuto negli USA migliaia e migliaia di giovai vittime.
Una droga più potente fino a 100 volte dell'eroina e che crea nell'immediatezza una terribile dipendenza che sfocia esclusivamente ed inevitabilmente nel decesso del tossicomane.
Una droga pericolosissima.
Papa Francesco ha dedicato la catechesi dell'udienza generale alla tragica realtà delle tossicodipendenze in occasione dell'odierna Giornata mondiale Onu contro l’abuso e il traffico illecito di droga.
La liberalizzazione del consumo di droghe come strategia per il suo contenimento "è una fantasia", afferma Papa Francesco, che indica la prevenzione come via prioritaria.
E definisce coloro che alimentano questo mercato "assassini e trafficanti di morte".
Papa Francesco ha, inoltre, rimarcato “le intenzioni e le azioni malvagie” dei narcotrafficanti.
In tanti hanno ritenuto lanciare un forte grido d'allarme in concomitanza della giornata mondiale contro le droghe.
Ma, nonostante ciò, la lotta alle droghe rimane argomento marginale sia per il Governo nazionale che per le amministrazioni locali.
Più volte è stata lanciata la proposta, solo per fare un esempio, di ricostituire presso il Palazzo di Città a Cosenza la "Commissione di studio ed analisi sulle tossicodipendenze", ovviamente a costo zero con il volontariato puro di chi dovrebbe farne parte.
Ma nonostante il costo zero dell'iniziativa, nonostante la gravità del problema e nonostante i continui e ripetuti appelli lanciati al Sindaco di Cosenza, avv. Franz Caruso, nulla si è mosso.
Nessun segnale. Solo silenzio. Eppure negli anni '80 e anni '90 gli ex sindaci Giuseppe Carratelli e Giacomo Mancini costituirono delle commissioni antidroga che stilarono programmi ed azioni concrete.
Come le tante discussioni e dibattiti sulle droghe promosse in quegli anni nelle scuole cittadine confrontandosi direttamente con gli studenti.
Ma i tempi di Carratelli e Macini sono oramai solo lontani ricordi.
Eppure a Cosenza il dramma della droga esiste e come se esiste.
Lo stesso Ex Procuratore capo di Cosenza, dott. Mario Spagnuolo, quando era in servizio, ha ripetuto più volte che "Cosenza è invasa dalla droga".
Tante le piazze di spaccio a cielo aperto. Tantissima la quantità di cocaina che viene smerciata quotidianamente. Tantissimi i giovani minorenni che ne fanno uso.
Ma nonostante il fenomeno presenti dati allarmanti e nonostante lo stesso sia in continua crescita non emerge alcuna volontà della comunità di impegnarsi su tale fronte.
Ognuno pensa che il problema sia di altri, salvo poi scoprire che il problema lo si può avere anche in casa propria.
E' notorio che gli ultimi a rendersi conto che i figli giovanissimi fanno uso di droghe sono sempre i genitori, quando se ne accorgono.
Tantissimi i genitori che, chiamati dal Pronto Soccorso di Cosenza per ragazzi ricoverati in crisi etiliche spesso accompagnate anche dall'uso di droghe, solo allora si rendono conto del problema che ignoravano completamente.
E tantissimi i genitori che invece di intervenire coraggiosamente cercano di sminuire e occultare il problema.
Sono ben lontani i tempi delle "mamme - coraggio" degli anni '80 che si schieravano apertamente in prima linea per cercare di salvare i figli dall'eroina.
Fiaccolata contro la droga a Cosenza negli anni '80, quando la collettività ne sentiva l'importanza
Oggi non vi è più alcun impegno sociale sul tema, non vi è più alcuna sensibilità collettiva sul dramma delle tossicodipendenze.
Una società incattivita, incarognita, senza anima e senza alcuna solidarietà non può che indurre sempre più giovani a perdersi e a intraprendere cattive strade.
Il tema delle tossicodipendenze deve ritornare ad essere un tema generale all'attenzione dell'opinione pubblica del quale discutere e del quale cercare delle soluzioni almeno per arginare il fenomeno stesso.
Ma questo rimane solo un sogno, una chimera irrealizzabile in un mondo individualista e feroce dove ognuno pensa solo a se stesso e dove i giovani che non hanno più futuro, non hanno più ideali e non hanno più esempi da seguire non potranno che perdersi sempre di più.
Perdersi anche nella strada impervia e maledetta delle tossicodipendenze.
Redazione