La città dei Bruzi ha sempre registrato, storicamente, una forte presenza della pratica dell'usura, sia per la sua fragilità economica, sia per la cultura dell'apparire a tutti i costi e sia per una diffusa presenza di illegalità.
Ma negli ultimi tempi per effetto della crisi economica condotta dalla Pandemia ed oggi aggravata dall'inflazione e dal forte aumento del costo della vita per la guerra in Ucraina il fenomeno dell'usura ha subito una forte recrudescenza. Si è diffusa una forma capillare che contempla anche piccoli prestiti di poche centinaia di euro che, poi, inevitabilmente, innescano quella pericolosissima spirale di entrare in un tunnel dal quale è sempre più difficile uscirne. Lodevoli le opere condotte dalle associazioni antiusura come la Fondazione Antiusura "Don Carlo De Cardona onlus" con sede presso il Seminario Arcivescovile in Via Rossini di Rende, e dal mondo del volontariato ma rappresentano una goccia nel mare in confronto alla vastità del fenomeno.
Recentemente anche la ConfCommercio con il suo presidente, Klaus Algieri - ha sottolineato la vulnerabilità della classe imprenditoriale oggi in grandi difficoltà. Sul piano nazionale per l'Ufficio Studi di ConfCommercio ben 30.000 aziende sono a rischio chiusura con la conseguenziale perdita di ben 200.000 posti di lavoro. Ritornando al piano locale la città di Cosenza vive sulla propria pelle la crisi del commercio e la crisi del settore edilizio oramai da tempi notevoli. Tutto ciò ha inevitabilmente reso gioco facile a chi con l'usura ricava proventi sempre più redditizi. Settore controllato nella sua gran parte dalla criminalità organizzata che con la propria forza intimidatrice riesce sempre a recuperare le somme dovute. Inoltre con una giustizia a Cosenza molto lenta e spesso incapace di garantire i cittadini è anche difficile condurre gli usurati al necessario coraggio per denunciare gli usurai. Un fenomeno complesso che meriterebbe maggiore attenzione e che imporrebbe anche una sinergia tra forze dell'ordine, agenzie educative, associazioni impegnate nel settore per individuare strategie di sostegno e di aiuto per coloro i quali ne sono vittima e che vorrebbero uscirne per ricominciare a vivere.