Cosenza è stata sempre storicamente una città dove il mercato della droga è stato sempre fiorente sin dagli anni '80 quando l'eroina scorreva a fiumi e quando ogni tanto si ritrovava il corpo esamine di qualche tossicodipendente.
Ovviamente i tempi dell'eroina sono lontani anche se la stessa eroina è ricomparsa sulle piazze di spaccio a prezzi bassissimi, ma con un ruolo marginale.
Oggi, nonostante le continue inchieste giudiziarie e i continui arresti per spaccio, la "principessa" delle droghe è la cocaina che viene venduta nelle numerose piazze di spaccio della città dalle 50 alle 70 euro a dose a seconda della sua qualità.
Si calcola che fra Cosenza e Rende, su circa 100.000 abitanti complessivi almeno in 3.000 ne fanno uso quotidiano.
Un mercato enorme saldamente in mano alla criminalità che trae profitti enormi dal controllo dello spaccio e che poi investe i capitali in attività economiche apparentemente lecite, ma in realtà, di totale controllo delle conserterie di 'ndrangheta.
Ovviamente, oramai, il tutto nella più generale indifferenza.
Anzi, parlare di consumo di droghe, di attività imprenditoriali in mano alla criminalità ha sempre dato fastidio ai benpensanti e soprattutto alla classe politica che volutamente ignora tali problematiche essendo, nella sua gran parte, solo impegnata in intrallazzi e nel controllo del voto di scambio.
Uno scenario devastante che tutti accettano senza fiatare.
Nonostante ad ogni inchiesta giudiziaria si accerti del dilagare del fenomeno.
Tante le famiglie devastate e rovinate, tanti i genitori che hanno dovuto pagare i debiti contratti dai figli con gli spacciatori, tante le storie orribili legate al mondo delle droghe.
E non solo cocaimna ma anche pasticche, droghe sintetiche ed altre droghe pericolosissime vendute a basso costo ed utilizzate sempre più spesso da minorenni.
Basti accennare che l'età media del primo approccio al mondo delle droghe si è negli anni abbassata addirittura ai 13 - 14 anni.
Ma oggi il problema droga non è più notizia, non è più alla ribalta dell'opinione pubblica, è un mondo dimenticato con solo i Sert, sempre più in difficoltà, e con qualche comunità di recupero che ancora si impegna in prima linea.
Un tempo si organizzavano le fiaccolate ( come quella nella foto tenuta nel lontanissimo 13 dicembre 1988 con oltre 10.000 partecipanti) tenuta su Corso Mazzin, il corso principale della città.
Alla fiaccolata parteciparono anche delle associazioni di mamme - coraggio di Cosenza e provincia. Mamme che ebbero la forza di denunciare i figli per consumo di droghe nella speranza di poterli recuperare e farli uscire dal tunnel.
Un tempo se ne discuteva. Ma erano altri tempi. Esisteva una coscienza collettiva, un senso di partecipazione sui problemi. Oggi tutto è normalizzato.
Solo individualismo, solo cultura dell'illegalità, solo bramosia per il potere e il denaro, solo egoismo.
In un contesto sociale così degradato il consumo di droghe non potrà che espandersi nel silenzio delle Istituzioni e nell'accettazione oramai passiva della comunità.
Redazione