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E' in atto una strategia fine, frutto di menti eccelse, frutto di quella borghesia mafiosa che controlla il territorio e che controlla la società. Mentre in Calabria stanno arrivando i fondi cospicui del PNRR di mafie non si parla più. Vi è chi sostiene che parlare di 'ndrangheta non serva a nulla, che si distrugge l'immagine della Calabria. E' un momento "magico" per le mafie. Arrivano tanti soldi, nessuno ne parla e nella generale e voluta sottovalutazione la 'ndrangheta, la vera mafia imprenditrice e vincente sul piano nazionale ed internazionale, si arricchirà sempre di più. E a confermare questa tesi anche il dott. Nicola Gratteri, Procuratore capo della Procura della Repubblica di Catanzaro e profondo conoscitore delle dinamiche criminali. "Le mafie stanno ragionando su come appropriarsi di parte di fondi del Pnrr. È un problema vero e reale. Le mafie non uccidono più, non rubano le macchine e non sparano alle serrande dei negozi. Lo fanno solo quando è assolutamente necessario perché hanno la possibilità di corrompere. Oggi un funzionario o un impiegato, facilmente per duemila euro, mette la firma dove non dovrebbe metterla. Ora non si parla più di mafia. Sono mesi che non sento un rappresentante del governo o un parlamentare fare un discorso di 3 minuti e 20 secondi sulla presenza e sul problema mafie. Il problema mafie -  ha affermato Nicola Gratteri presentando a Reggio Calabria insieme allo scrittore Antonio Nicaso il suo ultimo libro "complici e colpevoli" - non esiste. Nessuno ne ha mai parlato in questi mesi. La mafia non esiste. La normalizzazione non è casuale. Le mafie si sono inabissate". Il tutto è, invece funzionale ai grandi interessi della criminalità calabrese. "Le mafie sono state presenti dove c'è da gestire denaro e potere. Sono state presenti in tutte le grandi calamità. Sono presenti anche oggi. Stanno ragionando - ha sostenuto Nicola Gratteri - su come appropriarsi di parte di fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza". L'ennesimo allarme lanciato dal Procuratore capo della Procura di Catanzaro che, come tanti altri, rimarrà inascoltato e senza eco. Mentre la criminalità è sempre più forte ed è sempre più forte quell'economia criminale che ha conquistato il predominio nell'ambito dell'economia complessiva e che sempre più ne conquisterà con la complicità della politica corrotta, delle istituzioni complici e del silenzio generale.
Una strategia vincente che non potrà che far aumentare a dismisura il potere della criminalità sul territorio e non solo quello calabrese.
Redazione

Editoriale del Direttore