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La percentuale stratosferica del si al referendum che in Calabria arriva al 77,5% e in provincia di Cosenza addirittura all'80,9%, il grande risultato elettorale di un candidato espressione del civismo lontano dai partiti che a Crotone raccoglie la percentuale più alta, il risultato encomiabile di un candidato di ideologia  di centrodestra che con una sola lista a San Giovanni in Fiore riesce ad arrivare al ballottaggio nonostante lo spiegamento di forze della candidata dalla Governatrice Jole Santelli per la quale tutti attendevano  un risultato ben superiore al 25% ottenuto sono tutti segnali che inducono ad una sola riflessione e consapevolezza. I calabresi sono stanchi e tutte le carovane del potere delle Caste con al seguito i loro lecchini e portaborse oramai non convincono più nessuno. Anzi, producono l'effetto contrario. Fanno perdere voti. Le Caste dei "nominati", dei vecchi tromboni, dei privilegiati cresciuti nel lusso dei Palazzi romani non tirano più. Come non attecchiscono più i professionisti della politica, coloro i quali, e sono tanti, nella vita non hanno fatto altro che fare politica per professione per vivere, per arricchirsi e per consolidare potere su potere. I calabresi sono stanchi, molti "big" della politica sono oramai al loro ultimo giro di valzer, alcuna famiglie storiche della politica professionistica sono, dopo ben mezzo secolo, oramai spariti dalle scene. E' giunto il momento che le nuove generazioni capiscano che si sono aperti degli spazi che vanno colmati. E' l'ora del cambiamento e solo i giovani possono interpretarlo. Una grande occasione per le nuove generazioni al di fuori dei classici partiti o movimenti governati da un solo uomo che oramai hanno fatto il loro tempo e che non concedono spazio a nessuno se non ai soliti frequentatori dei palazzi romani del potere. E' l'ora di costruire movimenti civici veri, concreti che siano espressione della parte sana della Calabria ed è ora di mandare a casa una Casta deleteria per la nostra terra che ne ha impedito lo sviluppo e la crescita. I calabresi sono stanchi. Urge passare dalla stanchezza all'azione per costruire nuove forze di vero cambiamento.

Redazione

Editoriale del Direttore