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Il Pd allo sbando, teme l'effetto Sandro Principe. Come nel 1993, quando Giacomo Mancini fu eletto sindaco con l'opposizione feroce dell'allora Pds di Nicola Adamo e Mario Oliverio

( nella foto di apertura l'On. Sandro Principe in un recente incontro a Rende )

Oltre 30 anni dopo, è sempre Nicola Adamo, ma non solo lui, a guidare la fronda contro Sandro Principe.

Perchè teme una vittoria, già al primo turno, di un altro leader socialista.

E se ciò accadesse, Cosenza e Rende avrebbero due primi cittadini socialisti, dinamica politica del tutto incredibile.

Dopo le bordate di Nicola Adamo e della sua gentil consorte, Enza Bruno Bossio, a Franz Caruso e a Luigi Incarnato, dopo gli attacchi all'assessore in quota Adamo, Damiano Covelli, sono giunti quelli di Franco Iacucci.

Che ha apertamente detto che ciò che accade a Rende potrebbe avere ripercussioni a Cosenza.

Una verità e una bugia.

La verità è che il gruppo dirigente del Pd (Mimmo Bevacqua, Franco Iacucci, Nicola Adamo) è contro Principe.

La bugia è che tutto il Pd lo sia e soprattutto che i consiglieri comunali di Cosenza e gli assessori siano schierati contro Franz Caruso.

Che un mese fa, su indicazione del Senatore Francesco Boccia, ha nominato Maria Locanto vice-sindaco.

E in mezzo c'è un'altra eventualità: una vittoria di Principe farebbe riflettere e molto il senatore e segretario regionale del Pd, Nicola Irto, sulla consistenza di un gruppo dirigente che è riuscito persino a perdere le elezioni di secondo livello alla Provincia di Cosenza, il 2022, pur avendo il 70% dell'elettorato.

E la nuova forza socialista, con sindaci e consiglieri comunali,  avrebbe tutte le carte in regola per superare il quorum alle regionali.

Insomma, una partita a poker in cui c'è qualcuno che bleffa.

Redazione


Editoriale del Direttore