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Su proposta del Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, il Consiglio dei Ministri, ha deliberato la proroga del commissariamento per altri sei mesi del Comune di Rende.

Proroga motivata dalla necessità di proseguire nell’opera di risanamento dell’azione amministrativa rispetto agli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata, ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267).

 
Si allontanano i tempi per le elezioni per il Comune di Rende sul quale pende anche la spada di Damocle del referendum sulla città unica, città che comprende Cosenza, Rende e Castrolibero.
 
Per Sandro Principe, già parlamentare, sottosegretario, assessore regionale e sindaco di Rende, ( nella foto di apertura) il tutto si può configurare come la volontà di "non far votare più i cittadini rendesi".
 
Infatti non è detto che, una volta costituita dall'alto la Grande Cosenza i rendesi saranno chiamati a votare per il sindaco insieme agli elettori di Cosenza e Castrolibero.
 
Con una proroga di altri sei mesi i commissari rimarranno nelle loro funzioni sino alla fine del mese di marzo 2025, mentre a Febbraio 2025 si terrà il referendum per la città unica che ha solo valore consultivo.
 
E magari a maggio o a novembre 2025 si voterà per la Grande Cosenza anche se su tale eventualità pesano i ricorsi presentati al TAR - Calabria.
 
Oppure con altre proroghe o con un nuovo commissariamento si potrebbe votare per il comune unico a maggio 2026.
 
Altro che eclissi della democrazia per i cittadini rendesi e per i quali si prospetta anche una programmata annessione da parte di Cosenza con la regia di alcune famiglie politiche cosentine che oggi godono del monopolio del potere.
 
La notizia della proroga commissariale è giunta nel bel mezzo di un convegno tenuto nell'ambito della due giorni di "AltraRende".
 
Quello che si nota nell'ambito del Pd sono le differenti posizioni prese da esponenti dello stesso partito, per come ha sottolineato addirittura il deputato di Fratelli d'Italia, Alfredo Antoniozzi in una sua nota stampa.
 
"C'è un Pd che in consiglio regionale vota a favore della città unica, un altro che impugna il referendum, un altro ancora che organizza un convegno a favore e poi c'è la voce più autorevole, quella del segretario regionale Irto, che dice no.

Qualcuno ci dovrebbe dire qualcosa e soprattutto - afferma il vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, l'On. Alfredo Antoniozzi - una volta per tutte cosa vuole fare il PD 

E ritornando all'incontro organizzato da "AltraRende"  ha destato grande attenzione anche l'appello del Senatore del Pd, Nicola Irto, che è anche il segretario regionale del partito, quindi la massima espressione in Calabria.
 
"Le grandi personalità di Rende scendano in campo". Un chiaro appello verso Sandro Principe affinchè lo stesso possa candidarsi.
 
Considerando il fatto che se non sarà possibile candidarsi per la carica di Sindaco per il Comune di Rende nessuno vieta allo stesso Sandro Principe, con la sua storia personale, di essere il candidato a Sindaco del comune unico.
 
Un tassello del mosaico, quello della proroga da parte del Consiglio dei Ministri, facilmente prevedibile.
 
Ora a giorni, se non ad ore, si attende la decisione del Governatore Roberto Occhiuto sulla data del referendum, altro tassello di un disegno ben preordinato e definito.
 
Sinceramente con una sinistra confusa, con un campo largo ad intermittenza e con un personale politico del centrosinistra calabrese che certamente non brilla per grandi capacità politiche, i mastini del centrodestra con il potere della Regione e i legami a doppio filo con il Governo hanno partita facile.
 
Si profila, quindi, la realizzazione di un disegno politico, un tempo semplicemente impensabile, che, oggi, invece, potrebbe divenire realtà.
 
Redazione
 




Editoriale del Direttore