Convention regionale della Democrazia Cristiana in Calabria caratterizzata da entusiasmo e grande partecipazione.
Ad organizzare l'incontro l'On. Michele Ranieli, già deputato e Commissario Regionale della Democrazia Cristiana per la Calabria.
Presente all'incontro l'intero vertice della rinata Democrazia Cristiana, il Segretario nazionale, Totò Cuffaro, il Vicesegretario nazionale, Giampiero Samorì e il Segretario nazionale organizzativo, Prof. Pippo Enea.
Suggestivo il tema della Convention: "Anche in Calabria rinasce la Democrazia Cristiana".
Presente anche l'On. Mario Tassone, parlamentare di lungo corso per ben nove legislature.
Ad introdurre i lavori il Commissario regionale - Calabria, On. Michele Ranieli che si è detto convinto che sia "giunto il momento di far rinascere la Democrazia Cristiana occupando quel grande spazio del centro lasciato vuoto da un centrodestra oramai completamente a destra fra Meloni e Salvini e da un centrosinistra oramai completamente a sinistra fra Elly Sclhein e Fratojanni". "Il ceto medio che soffre sempre di più è non rappresentato, quell'area moderata che non si reca più a votare può ritrovare nella Democrazia Cristiana un referente certo e affidabile".
Ad intervenire anche l'On. Luigi D'Agrò, Commissario regionale - Veneto, l'On. Michele Tucci, Commissario Regionale - Puglia accompagnato da una folta rappresentanza della Democrazia Cristiana pugliese, l'Ing. Gennaro Scamardella, Commissario Regionale - Campania.
La presenza e l'intervento dei suddetti Commissari regionali ha regalato all'incontro una dimensione nazionale.
Molto seguita la relazione della Dott.ssa Debora Pellegrini, Commissario regionale donne Calabria.
Il Prof. Pippo Enea, segretario organizzativo nazionale si è soffermato sulla forte presenza della Democrazia Cristiana in Sicilia e sulla crescita in atto nelle altre regioni dichiarandosi fiducioso "nel poter coinvolgere tutte le province italiane con una presenza capillare che possa consentire il ritorno della politica dal basso e per far risorgere la casa vera dei moderati".
Numerosi anche gli interventi di dirigenti locali che con entusiasmo hanno partecipato alla "Convention".
Molto atteso dall'attento uditorio l'intervento dell'On. Mario Tassone che ha ripercorso con la sua strabiliante esperienza di deputato per ben nove legislature le fasi salienti della Democrazia Cristiana con particolare riferimento agli anni del crollo della Prima Repubblica e del golpe giudiziario di tangentopoli che avrebbe dovuto consegnare il Paese ad una certa sinistra.
Quella stessa sinistra convinta della fine della storia dei cristiano - democratici.
"Una storia che non è finita. Quella che invece è finita - ha affermato l'On. Mario Tassone - è la politica lontana dalla gente con un Parlamento "nominato" dall'alto".
"I valori della libertà, quella vera, i valori della democrazia non possono finire. Anzi, devono risorgere e riaffiorare con forza se si vuole evitare una pericolosa deriva autoritaria".
Per Giampiero Samorì, noto imprenditore e Vicesegretario Nazionale della Democrazia Cristiana, è fondamentale per il Paese "la rinascita di un'area che possa perseguire l'obiettivo per il quale uno statista al livello di Alcide De Gasperi già prefigurava ben 60 anni fa".
"Vi è in atto una concentrazione della ricchezza in poche mani con la progressiva scomparsa - ha continuato Giampiero Samorì - del ceto medio mentre per mantenere viva la democrazia è basilare che tutte le classi sociali possano accedere e concorrere nell'ambito del comparto economico".
"Continuare a tassare il reddito quale unica forma di ricchezza penalizza oltremodo i lavoratori.
E' necessario intervenire sui patrimoni.
E' necessario ridare linfa al ceto medio, farlo risorgere - ha concluso l'imprenditore di successo, Giampiero Samorì - e giungere ad una ricchezza diffusa come ha saputo fare la Democrazia Cristiana negli anni della ricostruzione e della crescita economica".
A concludere i lavori della "Convention" il Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro.
"Auspichiamo e ne siamo certi che anche in Calabria la Democrazia Cristiana diverrà protagonista. In passato tanti sono stati i democristiani protagonisti della storia calabrese. Vogliamo ritornare con una nuova Democrazia Cristiana, con la stessa storia, stessa cultura, stesse idee, dei quali siamo orgogliosi ma con uno spirito nuovo e rinnovato.
Non possiamo che sommessamente accettare di aver commesso tanti errori pagati anche sulla nostra pelle ma in Sicilia la Democrazia Cristiana è cresciuta con tanti giovani e tante donne. Mi auguro che tutto ciò possa accadere anche in Calabria.
L'esperimento siciliano si può esportare ovunque. Il 15% della Sicilia ci conforta. Un panorama politico diviso fra una estrema destra che domina il centrodestra e una estrema sinistra che domina il centrosinistra non rispecchia la vera natura del Paese. La metà degli italiani che si rifiuta di andare a votare ne è la plastica conferma.
L'Italia necessita di una forte area moderata che non necessariamente deve identificarsi con la Democrazia Cristiana. Area alla quale siamo pronti nel dare un contributo.
E Totò Cuffaro non poteva esimersi dal menzionare anche le sue note vicessitudini giudiziarie sulle quali ha sostenuto che " le mie vicende giudiziarie hanno aumentato in me un sentimento di fiducia.
Continuo a credere nella divisione e nell’equilibrio dei poteri quali pilastro della Democrazia.
In noi democristiani - ha concluso Totò Cuffaro - rimane e permane una ostinata fiducia nella giustizia".
Redazione