Sempre più cruenta e all'ultimo sangue la guerra fra le Regioni che hanno voluto l'Autonomia e che intendono già sfruttarla per le competenze non Lep e le Regioni che invece vogliono annullarla.
Fra i più decisi a sostenere l'Autonomia Differenziata, oltre al Veneto con il Governatore leghista Luca Zaia, anche il Governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana.
Infatti la Regione Lombardia presenterà opposizione ai ricorsi promossi dalla Puglia e dalla Sardegna presso la Corte Costituzionale contro il presidente del Consiglio contestando "l'illegittimità costituzionale" della legge sull'autonomia differenziata e chiedendone l'annullamento.
I Consigli regionali di Puglia e Sardegna, insieme a Emilia-Romagna, Toscana e Campania hanno votato anche per il referendum contro l'Autonomia Differenziata.
Referendum per il quale si è anche abbandantemente superata lo soglia dell 500.000 firme necessarie per indirlo.
Referendum che a giudizio del Ministro Calderoli sarebbe inammissibile da parte della Corte Costituzionale.
A parte le considerazioni del ministro, il giudizio definitivo sul quesito referendario spetterà comunque alla Corte Costituzionale una volta terminata la raccolta delle firme.
Su questo è bene subito chiarire che le previsioni sono difficili da fare.
"I giudizi della Corte Costituzionale per quanto riguarda l’ammissione dei referendum sono in assoluto quelli più incerti e imprevedibili, visto che lasciano alla Corte il maggior spazio di manovra", ha detto a Pagella Politica Gianpaolo Fontana, professore di Diritto costituzionale all’Università Roma Tre.
Giudici della Corte Costituzionale al Palazzo della Consulta di Roma - Fonte: Ansa
Ritornando alla decisione presa dalla Regione Lombardia, "Quello votato oggi dalla giunta è un atto a tutela della Lombardia e dei lombardi contro chi - spiegano il presidente della Regione Attilio Fontana e il sottosegretario lombardo all'Autonomia Mauro Piazza - vuole impedirci di porre in essere quanto previsto dalla Costituzione".
Il Ministro Roberto Calderoli quando si rivolgeva con gesti eloquenti ai meridionali
Come Lombardia "non vogliamo sostituirci al governo, che certamente saprà far valere le proprie ragioni - concludono - ma non possiamo accettare che altre Regioni cerchino di danneggiarci in un percorso legittimo e che consentirà alla Lombardia di correre ancora più veloce assumendosi le proprie responsabilità".
Chissà cosa ne pensa della determinazione dei Presidenti della Regione Lombardia e Regione Veneto il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che non perde occasione per sostenere che l'Autonomia Differenziata deve essere condizionata ai finanziamenti dei LEP mentre tutti sono a conoscenza che finanziare i LEP vuol dire finanziamenti per centinaia di milioni di euro e che non è assolutamente possibile finanziarli.
Il Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, con il Ministro Roberto Calderoli
E mentre in Calabria fra posizioni ambigue e le solite giravolte politiche si gioca su due tavoli al Nord agiscono con fermezza e decisione.
Del resto il Sud in Italia non conta più nulla, il sogno della Lega dell'Autonomia Differenziata è legge e la stessa verrà attuata con buona pace dei meridionali da sempre solo servi del potere e oramai incapaci di far sentire la propria voce.
Sono lontani i tempi di quando i parlamentari calabresi erano una voce autorevole in Parlamento.
Oggi contano meno di zero e per la loro terra non fanno nulla di nulla.
Il loro unico pensiero è quello di ingraziarsi i segretari di partito, di non opporsi mai a nulla sperando in tal modo di essere rinominati.
Tanti i senatori e i deputati calabresi che hanno votato per l'Autonomia Differenziata e anche quando il popolo calabrese per effetto dell'Autonomia Differenziata giungerà inevitabilmente alla fame nell'urna i calabri continueranno a votare sempre chi continua a distruggere la Calabria e il futuro delle nuove generazioni calabresi.
Nuove generazioni alle quali rimane solo e sempre l'unica via possibile, quella di emigrare al nord o all'estero, per come avviene da anni ed anni senza interruzione alcuna.
Redazione