Piera Aiello, 56 anni, nata a Partanna, ( nella foto di apertura), alla giovane età di soli 18 anni si sposò con Nicola Atria, figlio di Vito Atria che venne ucciso nello stesso anno.
Nel 1991 venne ucciso Nicola Atria e Piera Aiello con la sorella del marito, Rita Atria, prendendo una decisione non facile, iniziò a collaborare con la magistratura e con il giudice Paolo Borsellino.
Rita Atria in seguito al dolore della morte di Paolo Borsellino a soli 17 anni il 26 luglio 1992 si tolse la vita.
Rita Atria, testimone di giustizia, che a soli 17 anni nel 1992 si tolse la vita dopo 7 giorni dalla morte di Paolo Borsellino
Rita Atria e Piera Aiello non sono collaboratrici di giustizia ma testimoni di giustizia.
Nelle elezioni politiche del 2018 Piera Aiello viene eletta alla Camera dei Deputati con il movimento 5 Stelle.
E' la prima Testimone di Giustizia a divenire parlamentare. Ha fatto parte della Commissione Parlamentare Antimafia.
Da sempre impegnata nella lotta alle mafie e per la legalità è oggi candidata al Parmento Europeo nella lista "Libertà" di Cateno De Luca che riunisce ben 19 simboli di movimenti e associazioni politiche.
A Piera Aiello la redazione de La Voce Cosentina e La Voce Romana pone alcune domande soprattutto nella sua nuova veste di candidata al Parlamento Europeo.
Lei ha una grande storia di Testimone di Giustizia e di forte impegno per la legalità anche da parlamentare. Quali le ragioni della sua candidatura alle Europee nella Lista "Libertà" promossa da Cateno De Luca?
"Seguivo da un po’ Cateno De Luca, mi incuriosiva il suo modo colorito nell’affermare le sue idee che si avvicinavano alle mie.
Un giorno sono stata chiamata da Ismaele La Vardera che conoscevo da tempo, il quale mi ha chiesto se volevo partecipare a questa competizione europea, mi ha spiegato il progetto della lista Libertà, mi è piaciuto e dopo aver parlato con la mia famiglia ho deciso di aderire".
Da Parlamentare Europea cosa intende promuovere per continuare il suo impegno nella lotta alle mafie e per la legalità?
"La mia storia è conosciuta, da 33 anni mi batto per la legalità a 360 gradi, incontro circa diecimila giovani all’anno, gratuitamente, vado a parlare della mia storia e quella di Rita Atria, vorrei portare in Europa e far sapere agli stati membri storie vissute di chi come me ha incontrato la mafia, pagato un prezzo molto alto e proporre soluzioni nel contrasto a questo fenomeno".
Il movimento Antimafia vive probabilmente il momento più difficile della sua storia, quali iniziative per riportarlo all'attenzione dell'opinione pubblica?
"E' vero stiamo vivendo un periodo nel quale la gente è distratta e non si fa tanto per far capire che il problema c’è ed è molto più insidioso di prima, perché la mafia spara di meno ma è inserita capillarmente nelle nostre vite.
Molti pensano che è un argomento passato e che in un certo qual modo non li tocca, ma dai dati si evince che la criminalità organizzata è presente ed è parte integrante dell’economia del mondo, dico questo perché molti pensano che è un problema siciliano, ma posso affermare che è un problema mondiale.
Quindi parlare di criminalità organizzata oggi è fondamentale".
Si discute molto di riforma del modello "Giustizia", qual è la sua opinione in merito?
"In questo momento storico, sono del parere che non si sta facendo una riforma migliorativa, si sta distruggendo quello che è stato fatto per contrastare veramente la criminalità, quello che sta facendo Nordio e mettere il bavaglio alla magistratura che non dovrebbe essere influenzato in nessun modo dalla politica, sono per una magistratura indipendente senza influenze alcune.
Le leggi nel contrasto alle mafie oggi corrono il rischio di essere smorzate invece devono essere incrementate, noi siamo troppo garantisti in special modo verso chi ci rappresenta verso chi arriva in parlamento e fa i propri interessi e non sicuramente quelli del popolo italiano".
La Comunità Europea continua a sottovalutare gli effetti nefasti delle mafie sull'intera economia, quali possibili interventi ?
"La comunità europea non solo sottovaluta il fenomeno, ma sembra che non sia una delle sue priorità.
Il mio desiderio è quello di costituire la commissione parlamentare antimafia europea permanente, per far sì che in ogni legislatura a venire si parli sempre di più del fenomeno che si sta allargando a macchia d’olio, far adottare le leggi antimafia volute da Falcone, Scopelliti, Borsellino ed altri, leggi fondamentali che hanno aiutato l’Italia a contrastare il fenomeno, invece l’Europa ci bacchetta, basta pensare all’ergastolo ostativo, quando ci è stato imposto di fare un passo indietro su alcune misure che riguardano il 41 bis".
Redazione