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Il Governatore Roberto Occhiuto con un certo coraggio e fuori dal coro intervenendo al Forum "Verso Sud" tenuto a Sorrento ed organizzato da "The European House Ambrosetti" ha candidamente criticato la riforma dell'Autonomia Differenziata.


Una presa di posizione non facile considerando che il fratello del Governatore, il senatore Mario Occhiuto non solo ha votato la legge al Senato ma è anche stato persino il relatore della stessa al Senato per Forza Italia.

Posizione che non potrà che ancor di più acuire il rapporto con la Lega che oggi essendo giunta a ben sei consiglieri regionali con l'ingresso della consigliere Katya Gentile, può batter cassa per un rimpasto di giunta con almeno due assessori in quota Lega.

Ovviamente subito dopo le lezioni delle Europee dove Matteo Salvini si è detto certo che la Lega sarà il primo partito in Calabria.

Anche se, ad onor del vero, Salvini negli ultimi anni non ne azzecca più una, anzi, accade sempre il contrario di quello che dice.

E nell'intervento il Governatore Occhiuto ( nella foto di apertura con il Ministro Calderoli) ha affermato che  "Per come è uscito dal Senato, il disegno di legge sull'autonomia differenziata non creerà alcuna opportunità, né per il Nord, né per il Sud". 

"Nel testo c'è scritto che le intese si possono fare solo dopo aver definito i Lep  ma la Svimez sostiene che ci vorranno 70-80 miliardi per finanziare i Lep". 

E' ovvio che una tale cifra sia praticamente impensabile ed è ovvio che tale riforma penalizzerà le Regioni del Sud e soprattutto la Calabria che rimane la più fragile e la più debole.

Una presa di coscienza, quella del Governatore Roberto Occhiuto certamente apprezzabile, ma che non sarà minimamente apprezzata dai suoi alleati e anche da gran parte del suo partito che alla fine dovrà sempre rispondere, in nome dell'unità, al diktat della Lega e di Fratelli d'Italia.

Essendo l'accordo a tre riassumibile con il Premierato a Fratelli d'Italia, l'Autonomia Differenziata alla Lega e la riforma della giustizia a Forza Italia.

Un triplice progetto che unirà il centrodestra e che consentirà riforme che sia Umberto Bossi che lo stesso defunto Silvio Berlusconi in tanti anni non sono riusciti a fare.

Ma oggi con un popolo dormiente e oramai disilluso da tutto e da tutti e con un appiattimento sociale da far tremare i polsi vi sono tutte le condizioni per un tale cambiamento che potrebbe prefigurare periodi molto tristi ed opachi.

Ma con il sonno della ragione e con l'apatia del popolo oggi è tutto possibile.

Redazione


Editoriale del Direttore