La Calabria, come un tempo fu la regione più socialista d'Italia per molti decenni, è oggi, da anni, la Regione più azzurra del Paese. Basti pensare che su 100.000 tessere di Forza Italia a livello nazionale circa 8.000 sono state quelle sottoscritte nella sola provincia di Cosenza. In tutta Roma sono state 3.500 e certamente la popolazione della provincia di Roma, circa 5.000.000 di abitanti non è paragonabile ai 600.000 della provincia di Cosenza.
Nonostante le cifre da capogiro per il tesseramento e le percentuali a due cifre riportate nelle elezioni il senatore eletto in Calabria, Mario Occhiuto, fratello del Governatore Roberto Occhiuto,ha votato per l'Autonomia Differenziata, insieme ad altri 12 senatori azzurri eletti nelle regioni meridionali e come voteranno alla Camera anche i deputati azzurri della Calabria e dell'intero Mezzogiorno prima delle elezioni Europee dell'8 e 9 giugno.
Per come annunciato da un Matteo Salvini, raggiante e festoso per aver realizzato il sogno di secessione che la Lega con Umberto Bossi ha accarezzato sin dal 1987.
Infatti il Ministro Roberto Calderoli, leghista bossiano della prima ora, è riuscito a smascherare la secessione con il termine "Autonomia Differenziata" e con una palese menzogna che è quella di finanziare i Lep ( Livelli minimi di Prestazioni) per tutte le Regioni d'Italia, quand tutti sono consapevoli, che non vi sono i fondi per poter attuare in concreto i Lep stessi.
Tutta una formula per prendere in giro gli italiani e soprattutto i meridionali e i calabresi in particolare che hanno sempre la capacità di votare chi li tradisce sistematicamente.
La Lega restituerà il favore ottenuto dalla Meloni, che si contraddistingue per il condurre il Governo più antimeridionalista della storia della Repubblica, votando a favore dell riforma che prevede il Premierato.
Riforma tanto caldeggiata da Giorgia Meloni che sogna di potersi candidare da Premier, dopo l'eventuale approvazione della riforma stessa.
Il senatore Fausto Orsomarso di Fratelli d'Italia
E con una sinistra divisa come lo è sa sempre, con una stampa che oramai da sinistra si sta trasformando in una stampa di destra e con tutti i poteri forti che convergono il sogno della Meloni potrebbe divenire realtà.
Su 45 senatori che hanno votato per l'Autonomia Differenziata e che sono stati eletti nelle Regioni del Sud e che il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, con la sincerità e la schiettezza che lo contraddistingue, ha definito "Traditori dei loro popoli" ben 28 sono senatori di Fratelli d'Italia , 13 sono senatori di Forza Italia e 4 i senatori leghisti.
Ernesto Rapani, senatore di Fratelli d'Italia
La Calabria ha eletto 6 senatori, dei quali 4 nella maggioranza, Tilde Minasi per la Lega, Mario Occhiuto per Forza Italia, Fausto Orsomarso e Ernesto Rapani per Fratelli d'Italia, metre per la minoranza Nicola Irto per il Pd e Roberto Scarpinato per il Movimento 5 Stelle.
inutile sottolineare che i quattro senatori della maggioranza eletti in Calabria, che sarà fra tutte le Regioni d'Italia la più penalizzata dalla vittoria nordista e dalla deriva leghista, hanno votato a favore tradendo i calabresi che, purtroppo, li hanno eletti.
La senatrice Tilde Minasi con Matteo Salvini
E pensare che un tempo la Meloni caldeggiava addirittura la chiusura delle Regioni, quando era all'opposizione.
Ma non vi è una sola azione del Governo Meloni che corrisponda ai propositi pronunciati dalla stessa Meloni quando era all'opposizione.
E' ovvio che all'opposizione si può dire di tutto e di più e quando si è al Governo poi tutto cambia ma essere così all'antitesi è francamente troppo.
Ma questa è la realtà.
A illustrare i rischi connessi all'Autonomia Differenziata Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, unico oppositore reale del Governo Meloni.
Per Giuseppe Conte "Con il voto al Senato su uno scellerato progetto di Autonomia, Meloni spacca il Paese e svende il Sud a Salvini: lasciano in un vicolo cieco i territori più svantaggiati del Paese, anziché rilanciarli per il bene di tutti.
Cade la maschera: non ci sarà nemmeno un centesimo per finanziare i servizi essenziali nei territori più fragili, visto che il progetto è vincolato all’austerità di bilancio".
"Rischiamo di avere 20 sistemi regionali in ordine sparso che danneggeranno - afferma Giuseppe Conte - anche il Nord, con imprese che dovranno fronteggiare un caos amministrativo. Si condannano tanti cittadini a sentirsi italiani di serie B, abbandonati a se stessi, con sanità e servizi essenziali al collasso". "
Noi non ci rassegniamo. La battaglia continua in Parlamento - conclude il leader dei 5 Stelle - e continueremo a farla in tutte le sedi: nelle Istituzioni e nel Paese".
Redazione