Nei giorni 27 e 28 gennaio 2024, nel prestigioso Hotel Ergife di Roma si daranno inizio ai lavori del Congresso Nazionale della compagine politica di Democrazia Sovrana e
Popolare, i cui ideatori e cofondatori sono Francesco Toscano e Marco Rizzo (già deputato per tre legislature).
Si potrebbe, con un dire un po desueto e per nulla sarcastico, che si è raggiunta un’Unità d’Italia, in cui la provenienza di Rizzo da Torino e la provenienza di Toscano da Gioia Tauro (area metropolitana di Reggio Calabria), quindi dall’estremo Nord all’estremo Sud, finalmente “l’Italia si è fatta, ora bisogna fare gli Italiani”.
Le affinità elettive, le differenze ideologiche di provenienza, il divario generazionale li contraddistinguono ma li rendono unici, insostituibili e molto uniti, non fosse altro che per adempiere ognuno dal proprio punto di vista convergente nel punto di vista dell’altro.
Entrambi si battono in un unico contenitore, Democrazia Sovrana e Popolare, per portare avanti delle linee politiche programmatiche del mondo del dissenso, di tutte quelle italiane e quegli italiani fin troppo stanche e stanchi di una maggioranza di governo e di un’opposizione, due facce della stessa medaglia.
“La nostra forza siete voi” è l’adagio su cui è incentrato tutto il pensiero politico di DSP: la sovranità al popolo che ha voglia di cambiare l’attuale assetto di un paese, l’Italia, che
da più tempo è malgovernata, in cui l’interesse del bene comune è diventato sinonimo del bene di pochi e, malauguratamente, a discapito di un ceto medio talmente depauperato
fino ad essere ridotto miseramente al ceto proletario, in cui quest’ultimo a sua volta versa in uno stato di povertà assoluta.
Il simbolo di Democrazia Sovrana Popolare
Le stesse parole di Marco Rizzo, durante la conferenza stampa di lunedì 22 gennaio 2024, presentando il progetto politico ha ribadito: “Vogliamo parlare di un progetto politico molto importante e si rifà a tutti quelli che non hanno più fiducia nella politica perché la politica degli ultimi trent’anni è degradata in una miseria ed è degradata nell’incapacità di incidere sulle grandi questioni del paese, governa la grande finanza, governano i potentati internazionali ed anche quelli del centro destra che hanno preso i voti sulla base del sovranismo, hanno dimostrato di essere dei sovranisti di cartone perché continuano ad andare a Bruxelles e a Washington a prendere le indicazioni".
"Noi siamo per un sovranismo vero, certamente popolare, la presenza di Francesco Toscano che è un cattolico sociale con un comunista - continua Marco Rizzo - che mangiano i bambini come il sottoscritto è chiaro che è un’originalità, ma abbiamo costruito insieme questo programma nell’esperienza di questi anni …a partire dalla critica serrata, il modo con cui è stata gestita la pandemia per arrivare alla vicenda della guerra e la ricaduta sulle questioni energetiche e sociali del nostro Paese..”
Il partito sarà presente alle prossime elezioni europee, pur nelle mille difficoltà di una raccolta firme per l’affermazione del simbolo, la cui composizione delle liste vede la presenza di molti personaggi molto noti del vasto panorama culturale italiano, pur provenendo da diversità ideologiche e politiche diverse, ma uniti tutti sotto lo stesso programma.
Nelle parole di Rizzo c’è un forte richiamo alle attuali, diffuse e preponderanti ideologie europee, di cui alcune rappresentanze, specificatamente quelle francesi che saranno presenti al congresso del 27 e 28 gennaio a Roma, ed a quelle tedesche della Wagenknect, molto confacenti con quelle di Democrazia Sovrana e Popolare.
Per chi volesse aderire alla progettualità politica ed essere ad un tempo cofondatore e coautore del proprio destino politico, Democrazia Sovrana e Popolare ha già da tempo avviato una campagna di tesseramento, basta informarsi attraverso il sito dedicato ed avviare la procedura.
Va da sé che, l’invito alla partecipazione imminente al Congresso fondativo di DSP quello del 27 e 28 gennaio p.v., è esteso a tutte quelle donne e quegli uomini di buona volontà,
Toscano docet, che vorranno vedere il cambiamento netto e radicale di un Paese per troppo lungo tempo dormiente, assopito e manipolato da “falsi profeti”.
Ivana Ferraro