Che la Lega soprattutto in Calabria abbia da tempo messo in moto una campagna acquisti senza precedenti è fuor di dubbio. Di tutto e di più. Ma nonostante ciò l'ultimo sondaggio Agi/Youtrend affida alla Lega un misero 8,6% lontano anni luce dal 34% delle Europee del 2019.
Ma lo scontro è aperto e guarda alle elezioni politiche, con Mattiani, capace di conquistare diecimila voti alle regionali, che reclama un seggio.
E' evidente che il voto d'opinione legato alla figura di Matteo Salvini è solo un lontano ricordo. Ora la Lega è come i vecchi partiti della Prima Repubblica. Acquisti e passaggi di casacca per mantenere il consenso in perfetto stile meridionale.
Proprio quel modello politico che un tempo la politica di Umberto Bossi e di un giovane consigliere comunale milanese di nome Matteo Salvini disprezzavano profondamente.
Ma la politica è l'arte del dire ma poi del fare esattamente il contrario.
Dopo il passaggio del consigliere regionale Giuseppe Mattiani eletto in Forza Italia e approdato nei giorni scorsi verso la Lega sembra profilarsi un nuovo passaggio molto ma molto più pesante.
Sembrerebbe in arrivo, il condizionale è d'obbligo, verso la Lega la consigliera regionale Katya Gentile ( nella foto di apertura da destra Pino Gentile, Antonio Gentile, Andrea Gentile e Katya Gentile) che non sembra aver finora intessuto una grande feeling con il padre padrone di Forza Italia, della Regione Calabria e della politica calabrese, il Governatore Roberto Occhiuto che avendo in mano la totalità del potere in tanti scherzosamente definiscono lo "Zar" o il "Re Sole" della Calabria.
A lanciare la notizia del possibile passaggio di Katya Gentile nella Lega è il Corriere della Calabria che parla di un imminente passaggio nel Carroccio della figlia di Pino Gentile per ben 35 anni consigliere regionale, record nazionale finora imbattuto, e nipote di Antonio Gentile, senatore per quattro legislature e più volte sottosegretario.
L'ex sottosegretario Antonio Gentile con il Governatore Roberto Occhiuto
Una famiglia, in tal caso, politicamente divisa, considerato che lo zio Antonio Gentile rimarrebbe in Forza Italia nella speranza e nell'attesa di fare ripescare il figlio Andrea alla Camera. Poi , nel caso di un ritorno alla Camera in Forza Italia un passaggio nella Lega sarebbe sempre possibile.
Salvini ha affidato al senatore Claudio Durigon soprattutto in Calabria il compito di reclutare chiunque.
L’obiettivo è quello di portare i voti per le elezioni europee ma la Lega calabrese continua ad essere lacerata e divisa.
Sono tutti contro tutti.
A Cosenza la deputata Simona Loizzo è arrivata allo scontro con l’assessore regionale Emma Staine e il consigliere Pietro Molinaro.
L'On. Simona Loizo con Matteo Salvini
Alle elezioni provinciali la Loizzo ha eletto un consigliere nelle fila di Idm di Orlandino Greco, strenuo nemico dell’autonomia differenziata che potrebbe anche lui, e sarebbe alquanto paradossale, transitare nel partito di Salvini.
Partito che ha raccolto e continua a raccogliere indistintamente tutti i protagonisti dei vecchi partiti, da sinistra a destra, senza alcuna remora.
Ma lo scontro è aperto e guarda alle elezioni politiche, con Mattiani, capace di conquistare diecimila voti alle regionali, che reclama un seggio.
Chi sarà candidato al proporzionale? I rumors parlano del consigliere regionale Giuseppe Mattiani o della assessora regionale Emma Staine.
Il passaggio di uno dei rampolli dell’ex famiglia più potente di Cosenza certificherebbe anche la trasformazione del partito in un contenitore che accoglie di tutto.
Tranne Furgiuele e Staine, gli altri sono stati tutti cooptati.
Diventati improvvisamente sostenitori di Pontida mentre i militanti della prima ora che volevano costruire un partito lontano dalle vecchie guardie e che fosse davvero un partito di rinnovamento per tale nobile scopo invece di essere premiati sono stati letteralmente vilipesi, umiliati e spazzati via.
Anche quelli che nel lontano 2016 allestivano banchetti per Corso Mazzini in perfetta solitudine rischiando la propria incolumità fisica e che venivano derisi e bistrattati da chi oggi è nella Lega. Alcuni addirittura tolsero il saluto e profferirono offese pesantissime ed oggi sono nella Lega. Ma questi purtroppo sono gli esseri umani.
Un comportamento ignobile e deleterio ma questo ha dimostrato la vera essenza della Lega di oggi, un partito che auspicava il cambiamento divenuto in un partito come il vecchio Psdi della Prima Repubblica governato dal segretario nazionale Antonio Cariglia che "nulla vede e tutto piglia", slogan molto in voga nelle lontane elezioni politiche del 1992.
Il compianto segretario nazionale del Psdi,, Sen. Antonio Cariglia
E del resto, non c’è una legge regionale approvata in Calabria che abbia una connotazione politica riconducibile alla Lega.
Claudo Durigon ha buoni rapporti solo con Filippo Mancuso, in procinto di essere rieletto a Palazzo Campanella.
La Lega pigliatutto cerca di fare concorrenza a FdI e Forza Italia ma sono ormai lontani i tempi delle percentuali di voti a doppia cifra e oggi il rischio di ottenere percentuali risibili è più che concreto.
Non è con la raccolta indiscriminata e con i cambi di casacca che crescono i partiti.
Anzi in tal modo crescono le poltrone ma diminuiscono i consensi.
E le prossime consultazioni delle Europee del 9 giugno ne saranno il banco di prova.
Redazione