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L'On. Chiara Colosimo, 37 anni, giovane deputata di Fratelli d'Italia, è stata per la prima volta in Calabria e precisamente a Reggio Calabria nella sua nuova veste di Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia.



L'On. Colosimo ha affermato di aver ascoltato diversi imprenditori calabresi. Imprenditori pronti a denunciare, ad avere fiducia nello Stato. Ed è rivolgendosi agli imprenditori onesti che sono stanchi delle vessazioni che la Presidente dell'Antimafia ha affermato che rappresentano "la speranza.

La loro speranza deve essere contagiosa. La capacità della denuncia, ma soprattutto del lavoro pulito è l’unica possibilità che ha questa terra per dimostrare quella che davvero è, una terra stupenda dove la mafia può essere sconfitta e la ‘ndrangheta può finire".

Inoltre la Presidente dell'Antimafia ha anche ribadito l'importanza delle audizioni, dell'ascolto. "Le audizioni sono fondamentali, ma le missioni lo sono di più. Credo - ha affermato l'On. Colosimo - che andare nei posti, portare lo Stato nelle zone dove spesso lo Stato sembra mancare, sia il mio primo e principale obiettivo.

È evidente che questo va fatto con una grande conoscenza del territorio, con le forze di polizia, con tutti i procuratori, tutte le forze che sono impegnate in questa lotta senza quartiere alla mafia".

 
Ed in riferimento all'ultima operazione della dda di Catanzaro che a Crotone ha coinvolto alcuni esponenti della politica la neoPresidente della Commissione Parlamentare antimafia ha sostenuto che "non ci sia niente di peggiore, fermo restando che bisogna vedere la fine dei processi, di un politico che finisce in un’inchiesta per mafia.
 
Non c’è niente di peggiore come segnale. E su questo noi dobbiamo essere assolutamente intransigenti e lo dobbiamo essere a prescindere dal colore politico degli indagati". 
 
Quindi tanti i buoni propositi e tanti gli annunci ma finora le decine e decine di visite della Commissione Parlamentare Antimafia che si sono succedute nelle varie legislature non hanno lasciato alcun segno concreto.
 
Anzi tanti i politici calabresi che negli anni hanno fatto parte della Commissione Parlamentare Antimafia che poi sono stati coinvolti in inchieste di mafia.
 
Alcuni poi prosciolti, altri condannati con pene risibili ed altri hanno goduto della prescrizione.
 
Non vi è alcun dubbio che finora l'inutilità della Commissione Parlamentare Antimafia sia paragonabile solo alla Commissione antindrangheta della Regione Calabria, altro carrozzone del nulla. 
 
Si spera che la Commissione Parlamentare Antimafia di questa legislatura possa smentire le precedenti e possa essere realmente  e fattivamente utile nella lotta alla 'ndrangheta e non sia solo un ritornello di incontri, annunci e dichiarazioni di buona volontà alle quali non sono mai seguiti fatti concreti.
 
Redazione

Editoriale del Direttore