Header Blog Banner (2)

La maggioranza governativa, forte anche dei numeri nella giunta per le elezioni, vuole modificare le regole del voto in corso d'opera per far entrare a Montecitorio ben quattro aspiranti deputati della maggioranza.
 
Fra questi fra anche Andrea Gentile, figlio del potente ex sottosegretario del Governo Renzi, Antonio Gentile, in quota Alfano, che dopo aver abbandonato Forza Italia per la poltrona di sottosegretario è ritornato nel partito di Silvio Berlusconi come nulla fosse ottenendo, in cambio, la candidatura del figlio Andrea che nella passata legislatura è stato deputato per circa un anno essendo subentrato all'on. Roberto Occhiuto, dimessosi da deputato perché eletto Governatore della Calabria. 
 
L'ex sottosegretario e più volte senatore, Antonio Gentile
 
 
Dimissioni immediate considerando lo strettissimo rapporto che lega il Governatore Roberto Occhiuto all'ex sottosegretario Antonio Gentile, fintamente nemici politici a Cosenza ma saldamente e sempre amici nei corridoi romani.

Ed è prevista per domani in giunta per le elezioni alla Camera la presentazione di un apposito emendamento  al testo base sui criteri generali per la validità e la nullità dei voti alle elezioni politiche. (Il termine per la presentazione di proposte emendative al testo sui criteri per la valutazione di validità o nullità dei voti è fissato alle ore 12 del 28 marzo 2023).
 
Mentre l'assemblea plenaria della Giunta che dovrà esprimersi con il voto è prevista per il prossimo 29 marzo.

Inutile sottolineare che la Giunta per le elezioni alla Camera composta da ben 30 parlamentari ne conta 18 del centrodestra che, compatti, voteranno per far entrare alla Camera gli aspiranti deputati della stessa maggioranza. Ben nove sono i componenti di Fratelli d'Italia, cinque della Lega, tre di Forza Italia e uno di Noi moderati.

Solo un decisivo intervento della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, potrebbe evitare un blitz che cambia le regole del gioco in corsa.

Ed in merito alla proposta di cambiamento interviene il deputato azzurro Pietro Pittalis, membro della Giunta per le elezioni.


"L'emendamento punta a considerare valide ai fini dell'uninominale anche le schede nelle quali vi siano due o più croci su liste della stessa coalizione. Va ripristinato - afferma il deputato azzurro -  il principio per cui per l'uninominale se viene messa la croce su più simboli della stessa coalizione va considerato rafforzativo dell'espressione di voto dell'elettore in ossequio al principio del “favor voti”. Un principio sostenuto anche in audizione da un professore dell'ufficio centrale della Corte di Cassazione".

Ad essere penalizzati da tale blitz sono alcuni deputati del Movimento 5 Stelle fra le quali la deputata calabrese Elisa Scutellà che, con grandi probabilità, perderà la poltrona con il conseguente ingresso in Parlamento di Andrea Gentile.
 
La deputata del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà

Ma non sembra che dal Movimento 5 Stelle si siano alzati scudi e cori di protesta tranne qualche piccola dichiarazione che lascia il tempo che trova.
 
Si spera che i quattro deputati del Movimento 5 Stelle che fanno parte della Giunta per le elezioni, seppur in minoranza, facciano sentire la loro voce.
 
I pentastellati presenti nella Giunta per le elezioni della Camera sono Davide Aiello, Stefania Asceri, Carmela Auriemma e finanche la cosentina Anna Laura Orrico, la deputata del Movimento 5 Stelle eletta nel collegio uninominale di Cosenza che ha preso circa 400 voti in più del candidato del centrodestra, Andrea Gentile, ma che rimarrebbe comunque alla Camera essendo stata eletta anche nel listino proporzionale.
 
Ed è con la sua obbligatoria rinucia al listino, essendo risultata eletta in un collegio maggioritario, che è stata ripescata Elisa Scutellà.
 
Redazione

Editoriale del Direttore