Come sempre le posizioni ambigue non pagano. Infatti il partito di Carlo Calenda, "Azione" con Italia Viva di Renzi, in Lombardia dove era posizionato con la candidata Letizia Moratti ha ottenuto un misero 4%, e nel Lazio dove era con il Pd ha ottenuto il 4,9%.
Mentre in Calabria dove è addirittura alleato nel centrodestra i consiglieri regionali che hanno aderito ad "Azione", Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi, potranno da un lato dispiacersi del tonfo nel Lazio e in Lombardia ma compiacersi della vittoria netta del centrodestra sia nel Lazio che nella opulenta Lombardia.
Quindi una vittoria ed una sconfitta contemporaneamente. La magia della variabilità delle posizioni politiche.
Quello che esce dalle urne potrebbe rallentare il progetto di crescita di "Azione" in Calabria dove vi è ancora qualcuno che pensa che la regia sia quella del Governatore Roberto Occhiuto, con lo scopo di crearsi una scialuppa di salvataggio in caso di crollo di Forza Italia. Progetto già miseramente fallito.
Addirittura in merito alla possibile nascita del gruppo di "Azione" nel consiglio regionale della Calabria alleato con il centrodestra siano state espresse delle perplessità da parte della senatrice Licia Ronzulli che li avrebbe poi riferite A Silvio Berlusconi.
Rimane il fatto che il Governatore Occhiuto che può rallegrarsi per la riconferma del Presidente Fontana e per la conquista del Lazio con il Presidente Rocca.
Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia
Anche se Forza Italia, nonostante le entusiastiche dichiarazioni della senatrice Licia Ronzulli, l'unica e vera alter ego di Berlusconi, non ha particolarmente brillato con il 7,39% in Lombardia e il 6,75% nel Lazio.
Percentuali lontanissime dai fasti di Forza Italia in Calabria che si conferma, ancora una volta, essere oramai l'unica roccaforte azzurra nel Paese.
Intanto in Lombardia si dimette il segretario regionale di Azione, Niccolò Carretta, che annuncia le sue dimissioni dall'incarico.
"Ho appena comunicato al segretario Calenda le mie dimissioni da Segretario regionale di Azione.
Il risultato è fallimentare - afferma il segretario di "Azione" dimissionario - e dimostra l'incomprensibilità delle nostre scelte che non sono stato in grado di contrastare.
Una delle cause di disaffezione verso la politica è che nessuno si assume mai le responsabilità, io penso sia doveroso farlo".
Redazione