La Lega a Cosenza non ha avuto finora una vita tranquilla. Infatti fin dagli albori, quando nasceva il 4 febbraio 2016 il primo coordinamento cittadino dell'allora Movimento "Noi con Salvini" che poi confluì nella Lega nazionale in seguito alla decisione del segretario Matteo Salvini di chiudere la fase nordista ed aprire quella nazionale, si sono registrati dissensi e polemiche. Nel 2018 giunse il commissariamento della Lega con l'allora deputato Cristian Invernizzi non rieletto nelle elezioni del 25 settembre dove la Lega ha ottenuto l'8,7%, distante anni luce dall'esito delle Europee del 2019 dove superò il 34%.
Commissariamento che determinò l'allontanamento di coloro i quali, antedesignani, aderirono in tempi nei quali dire di essere leghista si rischiava di essere assaliti e malmenati.
Poi con il tempo tanti di quelli che lanciavano improperi contro la Lega sono oggi nella Lega. Esaurita la fase commissariale il ruolo di Coordinatore cittadino era stato affidato a Davide Bruno, ex assessore e consigliere comunale.
Nel frattempo si era deciso di convocare i congressi cittadini e per Cosenza l'area della Lega che è vicina alle posizioni dell'On. Simona Loizzo, deputata e capogruppo della Lega alla Regione aveva anche scelto il proprio candidato, il penalista cosentino Emilio Greco.
L'On. Simona Loizzo con Matteo Salvini
Ma ecco giungere il colpo di scena. Il giorno prima della celebrazione del congresso fissato per oggi e rinviato in Primavera del 2023 viene fatto pervenire all'Avv. Emilio Greco un decreto di espulsione dal partito.
Ed in merito riportiamo una dichiarazione dello stesso Emilio Greco.
"Ho ricevuto poc’anzi il provvedimento di espulsione dalla Lega Salvini. Il motivo è da ricercare in alcuni post, di carattere squisitamente politico, scritti - afferma Emilio Greco - prima delle ultime elezioni . Il provvedimento arriva 24 ore prima dello svolgimento del congresso cittadino del partito in cui ero l’unico candidato, sostenuto apertamente dagli iscritti".
"È persino ultroneo – continua l'Avv. Greco – sottolineare che questa decisione va a stroncare un normale dibattito democratico e si fonda su ragioni incomprensibili. Se davvero il mio comportamento fosse stato riprovevole e contrario alle “buone norme” della Lega sì sarebbe dovuto agire tempestivamente, peraltro assegnando al sottoscritto quegli elementari diritti di difesa e di controdeduzione previsti pure nell’ordinamento nordcoreano".
"Ritengo che questa espulsione, che non scalfisce i miei ideali, sia anche un chiaro messaggio politico nei confronti di chi sosteneva la mia candidatura e sia lo specchio di una visione delle cose illiberale e anti democratica. Evidentemente – conclude Greco – nella Lega cosentina e calabrese non si vuole dare corso al cambiamento".
E la telenovella della Lega cosentina si arricchisce di una nuova avvincente puntata. Si attende la prossima.
Redazione