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Nuovo colpo di scena per la martoriata consiliatura del Comune di Rende. Ben dieci consiglieri comunali hanno presentato le loro dimissioni da consiglieri comunali con la speranza di poter raggiungere la metà più uno dei consiglieri e giungere in tal modo allo scioglimento.

Il Consiglio comunale è composto da 25 consiglieri e per poter raggiungere lo scioglimento a dimettersi dovrebbero essere almeno in 13.

Quindi mancano all'appello tre consiglieri comunali e nella maggioranza vi è anche chi recentemente si è dichiarato autonomo prendendo le distanze dalla maggioranza pur non aderendo alla minoranza.

Del resto il rischio più che concreto è che l'amministrazione comunale possa essere sciolta in conseguenza della presenza dei commissari che sono al lavoro per accertare eventuali collusioni o atti che possano determinare una richiesta di scioglimento per infiltrazioni mafiose.

In tale eventualità si andrebbe al voto nel 2025, mentre se il consiglio decade per dimissioni della maggioranza dei consiglieri si potrebbe andare al voto nella primavere del 2023.

I dieci consiglieri comunali che si sono dimessi hanno firmato un documento nel quale illustrano le ragioni della loro scelta. Lo pubblichiamo integralmente con i nomi dei firmatari:

"La situazione politico amministrativa venutasi a creare nella città a seguito delle note vicende giudiziarie, richiama tutti i consiglieri comunali al senso di responsabilità e di lealtà nei confronti della città e delle istituzioni.

Come è noto, a seguito dei provvedimenti giudiziari scaturenti da indagini ancora in corso, l’Amministrazione è stata privata delle figure apicali politiche e amministrative, determinando un’evidente paralisi amministrativa.

Nondimeno, l’attenzione mediatica regionale e nazionale sulla vicenda, ha provocato un inestimabile danno d’immagine per la città, la sua storia e il suo ruolo in Calabria e nel Mezzogiorno.

Non spetta a noi anticipare giudizi che competono alla Magistratura. Ribadiamo, però, anche in questa circostanza il massimo rispetto per il lavoro delle istituzioni interessate e auspichiamo un esito positivo per le persone coinvolte.

Tuttavia non possiamo negare che la situazione attuale abbia già prodotto danni per la città. Ulteriori e ben più gravi conseguenze potrebbero aversi se il Consiglio nella sua interezza non assumesse in tempi brevi la decisione di porre fine alla consiliatura anche per evitare, per quanto possibile, esiti istituzionali più penalizzanti per la nostra città, che la Comunità Rendese assolutamente non merita.

Crediamo sia doveroso scongiurare tale destino per la città, tanto più in una fase storica particolare che vede gli enti locali beneficiari di ingenti risorse provenienti dall’Europa e la cui gestione reclama governi locali credibili e nel pieno esercizio delle proprie funzioni.

Da qui la nostra scelta di rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere comunale, al fine di procedere allo scioglimento del Consiglio comunale ex art. 141 TUEL al raggiungimento della metà più uno dei consiglieri assegnati.

Riteniamo prioritario e utile anteporre ad ogni valutazione gli interessi della comunità rendese, per la difesa dei quali ci appelliamo a tutti consiglieri comunali, indipendentemente dal loro ruolo e appartenenza politica".

I Consiglieri dimissionari

Franco Beltrano
Luciano Bonanno
Andrea Cuzzocrea
Massimiliano De Rose
Enrico Monaco
Michele Morrone
Annarita Pulicani
Sandro Principe
Luigi Superbo

 

Redazione
Domenico Talarico


Editoriale del Direttore