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"Il Secolo d'Italia" di ieri, con un articolo di Mario Campanella, ( Ndr: del quale pubblichiamo il link) ha avuto il merito di riproporre la vergognosa vicenda di Alessio Casimirri, il brigatista condannato a sei ergastoli per l'eccidio di via Fani, latitante da 40 anni in Nicaragua. Una sconfitta per lo Stato".

 
Lo afferma il vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, On. Alfredo Antoniozzi
 
"La scorta di Aldo Moro, fatta dì cinque eroi uccisi , non trova pace e giustizia, con un criminale che ha usufruito di tanti aiuti che gli hanno consentito di non pagare nemmeno con un'ora di carcere le sue nefandezze.  
 
 
C'era chi poteva agire nel passato e non lo ha fatto - afferma l'On. Alfredo  Antoniozzi - regalando l'impunità a un terrorista la cui presenza sul luogo del delitto fu fondamentale per l'eccidio di servitori dello Stato".  
 
L'On. Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo alla Camera di fratelli d'Italia         
 
"Ora che è cittadino nicaraguense è difficile che Alessio Casimirri, il compagno "Camillo", possa essere estradato anche se, conoscendo il rigore morale del ministro Nordio - aggiunge l'On. Alfredo Antoniozzi - siamo certi che nulla sarà lasciato al caso".  
 
Alessio Casimirri, il compagno "Camillio" delle Brigate Rosse
 
"Il Secolo d'Italia ha avuto il merito di ricordarci che esistono ancora protagonisti dì quella terribile stagione - conclude il vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, On. Alfredo  Antoniozzi - che hanno goduto di  protezioni in grado di evitare loro di pagare per le malefatte compiute. Un pensiero va ai familiari dei cinque uomini uccisi in quella giornata di marzo del 78 e agli eredi di Aldo Moro, punto indelebile della nostra storia  nazionale".
 
Redazione

Editoriale del Direttore