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Le intercettazioni ambientali e telefoniche hanno consentito indagini estremamente importanti e sono state alla base di provvedimenti giudiziari rilevanti.

Modificarne le norme e magari renderle più difficili da poter utillizzare quale strumento di indagine, potrebbe equivalere ad un regalo inaspettato per le mafie e anche per la politica collusa.

Ma, ovviamente, le dichiarazioni del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, famoso per le sue posizioni ipergarantiste, rappresentano una manna per la politica e soprattutto per Forza Italia che dell'ipergarantismo ne ha fatto la propria bandiera.

E a pronunciarsi a favore di tale possibile riforma il Governatore, On. Roberto Occhiuto.

Il Governatore della Calabria, On. Roberto Occhiuto, con Silvio Berlusconi

A lanciare l'allarme che una restrizione delle intercettazioni possa rappresentare un grande regalo alle mafie il Giudice Nino De Matteo, certamente non amato dai politici per come non lo erano Falcone e Borsellino, tranne il fatto che tutti i politici siano stati pronti ad osannarli ovviamente dopo morti, e l'Associazione Nazionale Magistrati.

"Le intercettazioni sono uno straordinario strumento di indagine, lo dico io che governo - ha affermato il Governatore Roberto Occhiuto in una intervista a "Tg1 Mattina" - una regione dove è importante non aver alcun cedimento nell’attività di contrasto dei poteri criminali, ma a volte le intercettazioni sono diventate anche uno strumento di lotta politica, di lotte tra magistrati: il libro di Palamara lo ha dimostrato".
 
Per il Governatore Occhiuto il Ministro Nordio è "ancora più credibile quando dice che c’è stato un abuso delle intercettazioni".
 
A pensarla in modo diametralmente opposto il dott. Giuseppe Santalucia, Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (ANM). 
 
“Siamo un Paese dove la criminalità organizzata è estremamente radicata, le intercettazioni rappresentano uno strumento di contrasto importantissimo. Il Governo - afferma il Presidente dell'ANM - dice di voler contrastare la corruzione.
Poi però vuole limitare le intercettazioni. Dare un taglio alle intercettazioni non è un buon servizio alla lotta alla corruzione”.
 
Il Ministro per la Giustizia, dott, Carlo Nordio
 
Anche Nino De Matteo, consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura, ha manifestato le sue preoccupazioni affermando che
“Non capisco come si possa ignorare che, anche grazie alle intercettazioni, sia stato possibile: individuare responsabili e moventi di stragi e altri gravissimi delitti che hanno messo in pericolo la nostra democrazia; siano stati evitati numerosi altri omicidi; siano stati individuati, sequestrati e confiscati ingenti patrimoni illeciti; sia stato possibile scoprire i responsabili di gravi reati contro donne, anziani e minori; ricostruire gravi vicende corruttive, così come collusioni e contiguità mafiose di politici, amministratori, imprenditori ed esponenti infedeli delle istituzioni".
 
"Ignorare questi incontestabili dati di fatto - conclude Nino De Matteo - potrebbe portare ad un pericoloso depotenziamento di uno strumento di indagine che si è rivelato fondamentale per la ricerca della verità e la tutela della legalità nel nostro Paese”.

Redazione

Editoriale del Direttore