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Presentate le liste parte la campagna elettorale per la conquista dei 19 seggi previsti per la Calabria, 13 da deputati e 6 da senatori.

Il Rosatellum è una pessima legge elettorale che annulla la partecipazione democratica e popolare nella scelta della classe politica riservata, invece, ai soli leader di partito che, avendo questo immenso potere, sono, ovviamente, inamovibili.

Basti pensare al centrodestra. Berlusconi padre - padrone, fondatore e proprietario unico di Forza Italia dal lontano 1994, Matteo Salvini segretario nazionale della Lega dal 2013 anno dal quale non è mai stato più celebrato alcun congresso e Giorgia Meloni fondatrice di Fratelli d'Italia, partito nato nel 2009.

Ed è nelle ovattate stanze romane che sono stati decisi i "nominati", cioè coloro i quali hanno concrete possibilità e in alcuni casi la certezza di essere eletti. E in tale logica si possono già delineare i nominativi di chi con molta probabilità farà parte del prossimo Parlamento.

Per Forza Italia nessun problema di elezione per Mario Occhiuto, già Sindaco di Cosenza e fratello del Governatore Roberto Occhiuto, la famiglia politica più potente della Calabria che ha esautorato dal podio la famiglia Gentile, cioè i fratelli Antonio, più volte sottosegretario e senatore per quattro legislature, e Pino, per ben otto legislature in Consiglio regionale.

Silvio Berlusconi con Roberto Occhiuto, Governatore della Calabria

Anche se la famiglia Gentile è riuscita a lasciare agli eredi designati la poltrona alla Camera per Andrea Gentile, figlio di Tonino e la poltrona alla Regione per la figlia Katya Gentile, figlia di Pino.

Il problema dei figli non si pone ancora per la famiglia Occhiuto per semplici motivi anagrafici. Non è detto che nei prossimi anni anche gli Occhiuto non decidano di lasciare le loro poltrone ai loro eredi. Consuetudine normalissima in una terra culturalmente arretrata e incline al servilismo come la Calabria dove la politica è da sempre una "gestione familiare".

Nessun problema di elezione anche per Giuseppe Mangialavori e Fulvia Caligiuri, parlamentari uscenti, candidati nel listino plurinominale alla Camera.

Fulvia Caligiuri, senatrice uscente candidata alla Camera in FI

Inoltre considerando la concreta possibilità di un cappotto di 7 a 0 per i 7 collegi uninominali a favore del centrodestra e a scapito di un campo di sinistra e centro diviso e frammentato è molto probabile anche l'elezione di Andrea Gentile, candidato per la coalizione del centrodestra nel collegio Calabria 2 ( Cosenza- Tirreno), Giovanni Arruzzolo,  candidato nel collegio Calabria 4 ( Vibo e Reggio Tirrenica) e Francesco Cannizzaro nel collegio uninominale Calabria 5 (Reggio e provincia ionica). Ben sei parlamentari di Forza Italia pronti a conquistare le ambite poltrone. 

 

Per Fratelli d'Italia nessun problema per Wanda Ferro, pupilla di Giorgia Meloni, candidata nel collegio blindato di Catanzaro ( Calabria 3) e candidata anche capolista nel listino plurinominale. Nessun problema neanche per Fausto Orsomarso, candidato capolista al Senato nel listino plurinominale per Fratelli d'Italia.
 
Fausto Orsomarso, assessore regionale, candidato al Senato per FdI
 
Grandi possibilità di elezione anche per Ernesto Rapani, candidato al Senato per la coalizione del centrodestra nel collegio senatoriale Calabria 1 ( Cosenza e Crotone). Nessuna difficoltà anche per Alfredo Antoniozzi, figlio dell'ex ministro Dario Antoniozzi, che vive a Roma da decenni, numero due nel listino plurinominale alla Camera, sempre in omaggio alla politica familiare.
 
Elezione certa anche per Tilde Minasi, candidata per la Lega nel collegio di Reggio Calabria al senato, collegio blindato per il centrodestra. Elezione anche probabile per il deputato uscente della Lega, Domenico Furgiuele, candidato nel collegio uninominale Calabria 1 (Cosenza ionica e Crotone) anche se lo stesso Furgiuele è completamente avulso al territorio essendo di Lameza Terme.
 
Mentre, se si osserva il campo avverso, elezione certa per Nicola Irto capolista al senato per il Pd nel listino plurinominale. In egual modo certa l'elezione di Nico Stumpo alla Camera essendo il capolista del listino plurinominale per il Pd.
 
Un minimo di incertezza che riguarda le percentuali che prenderanno i partiti nell'ambito del calcolo nazionale proporzionale on i resti l'elezione del numero due della lista del Pd alla Camera, Enza Bruno Bossio, e del capolista alla Camera della Lega nel listino plurinominale, Simona Loizzo.
 
Certa l'elezione dei due capilista al Senato e alla Camera del Movimento 5 Stelle, Federico Cafiero De Raho e Roberto Scarpinato.
 
Federico Cafiero De Raho candidato alla Camera per il M5Stelle
 
Anche per il Movimento 5 Stelle sarà possibile se giungerà al 13 - 15% l'elezione del numero due al listino proporzionale alla Camera, Vittoria Baldino.
 
Nel cosiddetto terzo Polo di Calenda e Renzi, se la gioca la ex ministro Maria Elena Boschi, comunque candidata anche in altre regioni, che, se eletta, potrebbe lasciare la poltrona al senatore Ernesto Magorno, eletto nel 2018 nel Pd, pretoriano dei renziani in Calabria e numero due della lista plurinominale alla Camera.
 
Infine sarà anche possibile che qualche altro parlamentare possa aggiungersi ai 19 previsti qualora nei resti nazionali scatti il quorum del 3% per le liste minori e, nell'ambito dei maggiori resti, possa scattare qualche candidato in Calabria.
 
Come è accaduto nel caso del deputato Roberto Tucci del Movimento 5 Stelle e del senatore Fausto De Angelis della Lega nell'attuale legislatura che volge al suo termine.
 
Redazione
 
 

Editoriale del Direttore