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Nel caos che caratterizza on queste ore convulse l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica e soprattutto dopo le affermazioni del segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, che ha sostenuto che nel caso di una elezione non condivisa vi è il rischio che possa saltare il patto di governo, vi è anche chi spera nelle elezioni anticipate, magari a maggio del 2022.

Si tratta di una pia illusione perchè gli almeno 350 - 400 parlamentari "peones" che non verranno più rieletti voterebbero anche Satana e venderebbero l'anima al diavolo pur di concludere la legislatura a marzo del 2023. Ma comunque l'ipotesi del tutto irrealistica ed impraticabile impazzano i sondaggi. Analizzando i dati dell'ultima media dei sondaggi elaborata da "Termometro Politico" risulta che il primo partito è il Pd con il 21,1%, seguito a ruota da Fratelli d'Italia con il 20,2% che gode di tale crescita anche per essere l'unico partito all'opposizione del Governo Draghi. La Lega è quotata al 18,7%, poco più della metà di quando nelle Europee del 2019 prese il 34%. Segue il Movimento % Stelle che nonostante la leadership di Giuseppe Conte continua a calare e arriva al 14,2% pagando la sua totale inaffidabilità avendo governato praticamente con tutti ed essendosi contraddetto sempre su tutto. Il partito di Berlusconi, Forza italia, al suo minimo storico conferma l'8%. La federazione +Europa con Azione di Carlo Calenda e Emma Bonino raggiunge un ragguardevole 4,8% mentre Italia Viva di Matteo Renzi si attesta al 2,4%, mentre Liberi e Uguali raggiungono il 3,6%. Uno scenario che vede in netto vantaggio il centrodestra che con Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia sommano il 46,9% delle preferenze politiche degli italiani.

Redazione



Editoriale del Direttore