Non è certamente la prima volta che la Commissione Parlamentare Antimafia, istituita con apposita legge nel lontano 1963, arriva a Cosenza e, ad onor del vero, ogni volta che ha fatto tappa a Cosenza non solo non è cambiato nulla di nulla ma è apparsa essere più una passerella di personaggi più o meno noti che non un volano di reali cambiamenti per la risoluzione degli annosi problemi di una giustizia lenta, ferraginosa con molte ombre e poche luci che caratterizza la giustizia stessa nella terra cosentina.
Il prossimo giovedì 28 ottobre nella sede della Prefettura "saranno chiamati - si legge in una nota stampa - in audizione dalle 12 ci saranno il prefetto di Cosenza, dottoressa Vittoria Ciaramella, unitamente al Questore di Cosenza, dottoressa Giovanna Petrocca, al Comandante provinciale dei Carabinieri, Col. Saverio Agostino Spoto, al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Colonnello Danilo Nastasi, e al Capo sezione Dia di Catanzaro, per quanto di competenza. Nel pomeriggio dalle 15,30 si avvicenderanno il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, dottor Mario Spagnuolo, il Presidente del Tribunale di Cosenza, dottoressa Maria Luisa Mingrone, i rappresentanti provinciali di Confindustria, i rappresentanti provinciali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Dalle 20 i giornalisti Guido Scarpino, Arcangelo Badolati, Pablo Petrasso, Marco Cribari e Camillo Giuliani. Insieme a loro chiuderanno la sessione i rappresentanti provinciali della Camera di Commercio e dell’ordine degli avvocati". In tanti avranno l'onore e l'onere di essere ascoltati dai membri della Commissione Parlamentare Antimafia presieduta dal Senatore Nicola Morra. Si spera che almeno in questa occasione l'audizione possa essere seguita da fatti concreti che possano non solo definire le problematiche esistenti ma almeno avviare un processo di risanamento che possa rendere più efficiente l'esercizio della giustizia in una città come quella di Cosenza dove l'impunità sembra essere la regola e dove gli intrecci fra politica, corruzione e criminalità non sono mai venuti alla luce, nonostante nessuno possa affermare con certezza che Cosenza sia immune da un "Sistema" di corruzione che spesso ne condiziona la vita politica amministrativa e sociale, oltre che economica. Del resto sulla Commissione Parlamentare Antimafia e sulla sua storia vi sarebbe molto da ridire, sia per non aver mai influito nella vera lotta alla criminalità e sai per il fatto che nelle varie Commissioni delle varie legislature ne hanno fatto parte deputati e senatori poi coinvolti in inchieste giudiziarie per associazione esterna alla mafia e sia per averne fatto parte tanti parlamentari, che, seppur mai inquisiti per il reato di mafia, sono stati comunque i fautori di quel sistema di corruzione fondato su assunzioni clientelari e voto di scambio e che spesso non ha rifiutato il voto proveniente dalle organizzazioni criminali. In tanti nei decenni hanno chiesto che venga abolita, soprattutto molti protagonisti della vera antimafia sociale che nel nostro Paese è sempre più in difficoltà e sempre più isolata.