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Sin dal lontanissimo 1987 la Regione Calabria ha gestito i fondi dell'Unione Europea, tante le annualità dei Por in ben 34 anni. Ma come tutti sanno la Calabria ultima era nelle graduatorie economiche nel 1987 e ultima è oggi nel 2021, nonostante tutti i miliardi di vecchie lire e le centinaia di milioni di euro gestiti oltre a gran parte dei fondi non gestiti affatto e ritornati al mittente.

Tutto ciò ha sempre fatto parte di un disegno strategico che vale per tutti i partiti della vecchia Prima Repubblica come vale per tutti i partiti di centrodestra e di centrosinistra della cosiddetta Seconda Repubblica anche se in Calabria il ceto politico è sempre quello che mira a mantenere la Calabria nel sottosviluppo sia per gestirne i voti con la manipolazione del bisogno sia per gestirne i flussi finanziari per arricchirsi e mantenere il potere politico per decenni e decenni. Il dramma vero è che tutti i fondi europei passano per la Regione Calabria, ente di gestione di potere clientelare e politico e reale centro della borghesia politica mafiosa e corrotta. E tutta la burocrazia regionale non è altro che il frutto di assunzioni pilotate dai vari personaggi politici che sono transitati nella gestione del potere regionale. Ogni Presidente, ogni assessore, ogni consigliere ha assunto qualche suo fedelissimo e gli ha fatto fare carriera, ovviamente nel patto di gestione del potere. In questa sedimentazione di corruzione e interessi particolari e con una burocrazia famelica e asservita al potere la Regione si prepara a gestire anche i fondi del PNRR sui quali sono basate le speranze di una possibile ripresa e di una inversione di tendenza rispetto ad una Regione sempre in affanno. Sarà possibile attuare tale trasformazione? Riuscirà il Governatore Roberto Occhiuto che essendo stato consigliere regionale dal 2000 al 2008 conosce bene i meccanismi e le incrostazioni di potere della burocrazia a cambiare rotta? Significherebbe fare una vera rivoluzione andando a scalfire centri di potere inconfessabili legati a potentissime famiglie di 'ndrangheta e lobby occulte con rischi enormi anche sul piano dell'incolumità personale. Grandi sono le attese create dallo stesso Occhiuto con i suoi slogan tipo "La Calabria che non ti aspetti" e creare enormi aspettative può anche significare passare dall'entusiasmo alla delusione in poco tempo se alle aspettative non seguiranno già nei primi due anni di Governo fatti tangibili ed evidenti. Dalle grandi aspettative si può passare alle grandi delusioni. Del resto la Presidenza della Regione è senza dubbio la poltrona più ambita da tutti ma è anche la poltrona che ha sancito la fine politica di tutti quelli che ne hanno preso possesso. E' stato l'atto finale della carriera politica per Agazio Loiero, per Giuseppe Scopelliti e per Mario Oliverio, solo per citarne alcuni e non erano certamente gli ultimi arrivati. 

Redazione

Editoriale del Direttore