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Matteo Salvini in Calabria per incontrare a Catanzaro nella sede regionale della Lega gli eletti e i dirigenti locali. Tutti si sarebbero aspettato un incontro franco e sincero e, soprattutto,  una analisa reale sul crollo dei voti subito dalla Lega che nelle regionali del 26 gennaio 2020 prese 95.400 voti (12,25%) e che nelle regionali del 3 e 4 ottobre scorsi ha preso 63.459 voti ( l'8,33%) con una perdita secca di ben 32.000 voti. Numeri incontrovertibili che neanche il più politicante dei politici potrebbe confutare. Eppure Matteo Salvini, oramai ondivago e bugiardo cronico, ha parlato di vittoria, di ringraziamento agli elettori della Lega. Ha addirittura affermato che a Cosenza il dato è stato eccellente quando a Cosenza si è passato dal dato del 2020 di 34.766 voti a 20.618. Ma tant'è. Inoltre Salvini ha anche affermato che nei prossimi giorni si incontrerà con il Presidente Occhiuto per la giunta. E sulla giunta ha affermato che "non vi è nulla di definito", gelando,in tal modo l'aspirazione di Nino Spirlì di essere riconfermato anche con Roberto Occhiuto nel ruolo di VicePresidente per come volle fortissimamente la compianta Governatrice Jole Santelli. E sul fatto che nei due ballottaggi a Siderno e a Cosenza abbia vinto il centrosinistra Salvini, glissando come sempre la domanda, ha risposto che "ringrazio Dio per essere arrivati dove si è arrivati e in Calabria faremo in modo che si torni più forte di quanto non fossimo già prima. Poi lo zero virgola, in più o in meno, in questo momento non mi preoccupa. Il covid cambia il mondo e quindi dobbiamo tutti essere più concreti. Il centrodestra ha stravinto: la Lega aveva quattro consiglieri e ha confermato tutti e quattro i consiglieri". Anche in questa risposta si nota la confusione sui dati che evidentemente Salvini non conosce o che i suoi accoliti non gli hanno fatto notare. Altro che lo 0 virgola. I voti persi sono ben 32.000 voti che sono il 4%, nonostante la guida della Regione da parte di Nino Spirlì ritenuta da gran parte dei leghisti calabresi una vera e propria iattura per il partito, giunto sia dopo Forza Italia che dopo Fratelli d'Italia nonostante lo stesso Salvini in campagna elettorale nelle innumerevoli visite in Calabria abbia sempre sostenuto che la Lega sarebbe stata il primo partito. Il Salvini che azzeccava i pronostici degli anni belli è oramai tramontato. Rimane un Salvini che falsifica i dati, che parla in politichese e che è oramai avviato al tramonto, avendo vissuto la sua epopea negli anni in cui riuscì a portare la Lega all 34% delle elezioni europee del 2019, ma quelli sono tempi lontani. Poi venne la follia politica del Papeete ed iniziò il declino che, inevitabilmente, arriverà in tempi brevi.
Redazione

 


Editoriale del Direttore