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Tutto come previsto e come al solito. Anzi, peggio. In città con il forte caldo agostano è ancor più peggiorata la "Candidite acuta", la corsa alla candidatura. Il prossimo 4 settembre alle 12.00 scadranno i termini per presentare le liste collegate ai candidati a sindaco per la città di Cosenza e si attende praticamente il caos più completo. Tantissimi i candidati a sindaco, tantissime le liste ed oltre un migliaio i candidati a consiglieri. Considerando il calo demografico, i fuorisede e chi da sempre non vota i voti validi saranno intorno ai 36 - 38.000. Quindi circa un candidato per ogni 30 elettori. Un candidato per ogni nucleo familiare. Si scatenerà una caccia al voto capillare, famiglia per famiglia, elettore per elettore. Una simile pletora di candidati annulla il significato stesso del voto che dovrebbe, teoricamente, essere il risultato di un voto "libero" da pressioni varie e dovrebbe coincidere con un programma politico ed amministrativo. E naturale che parlare di voto libero significa solo far ridere a crepapelle. Non è possibile quantificare con esattezza quanti saranno i candidati a sindaco. Possiamo tentare di fare una lista ma certamente incompleta. Si può iniziare dai due "Caruso", Franz Caruso, noto penalista, candidato con il centrosinistra e Francesco Caruso , ingegnere, attuale vice sindaco, candidato del centrodestra. Poi si aggiungono gli outsider Franco Pichierri, candidato con liste di centro, Bianca Rende, consigliere comunale uscente, Valerio Formisani, espressione della sinistra storica, Francesco Civitelli, candidatura per le aree popolari, Francesco De Cicco, attuale assessore comunale e forte di ben sette liste. Inoltre non è detto che non si candidino anche Sergio Nucci, noto professionista, Marco Ambrogio, consigliere comunale e qualche altro. Elenco, ovviamente parziale, ma già molto nutrito. Mentre le liste dovrebbero essere almeno 40 per un totale di 1.200 candidati. Un vero e proprio concorso pubblico con 1.200 partecipanti su 30 posti. Non esiste alcuna città capoluogo che abbia un rapporto così alto fra candidati ed elettori, cioè un candidato per 30 elettori. Per intenderci se tale rapporto lo si applica alla città di Roma ci vorrebbero almeno centinaia e centinaia di liste e la scheda elettorale non sarebbe più una scheda ma una enciclopedia per contenere tutti i simboli ed ogni elettore dovrebbe rimanere nell'urna almeno un quarto d'ora per trovare il simbolo giusto fra tutti i simboli. In pratica sarebbe tecnicamente impossibile votare. E' necessario riformare la legge elettorale ed innalzare il numero delle firme necessarie per presentare le liste in modo da impedirne la proliferazione all'infinito. Ma fortunatamente la follia della "Candidite acuta", cioè la malattia della candidatura a tutti costi è una malattia solo cosentina. Inutile dire che saranno centinaia coloro i quali prenderanno da zero e cinque voti. Ma, l'importante è partecipare e far parte di quella splendida evoluzione del voto di scambio che a Cosenza si è evoluta nella candidatura di scambio. Non per tutti, ovviamente, infatti vi è anche chi potrà godere di qualche momento di notorietà. La vittoria dell'individualismo in una città dove l'individualismo è stato sempre al top. E sempre così sarà.
Redazione

Editoriale del Direttore