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Non vi è alcun dubbio che l'uomo forte del centrodestra sia Matteo Salvini, forte del suo 24% e di essere il leader del primo partito in Italia, un 24% che è il triplo di quanto pesa oggi Forza italia, l'8% secondo la media degli ultimi sondaggi.

E non vi è alcun dubbio che Matteo Salvini, sempre attento alle vicende calabresi, proporrà quale candidato del centrodestra il Governatore facente funzioni, Nino Spirlì, i cui rapporti con Matteo Salvini sono più forti e coesi di quanto si possa immaginare. Con grande preoccupazione del quadro dirigente calabrese di Forza Italia che continua a tacere ben sapendo che l'unico ad avere potere decisionale del partito - azienda di Forza italia è solo ed unicamente Silvio Berlusconi. E tutti sono ben consapevoli che dinanzi ad un eventuale diktat di Salvini il leader di Forza italia che non è più quello di un tempo non potrebbe che soccombere ed acconsentire. Ad essere convinto delle concrete possibilità della candidatura di Nino Spirlì a Governatore della Calabria è anche Carlo tansi, fondatore del movimento "Tesoro Calabria". "Il Mago Nino Spirlì fa carriera giorno dopo giorno, scalando posizioni nel cuore del segretario Salvini, forse raccomandato da Maurizio Crozza in persona anche se in apparenza nella sede centrale della Lega in via Bellerio a Milano l'imitatore più bravo in circolazione amato non lo è di certo. Ma il brillante comico genovese - afferma Carlo Tansi - resta comunque alquanto interessato alla vicenda, perché ritengo ci tenga ad avere già pronto un collaudato personaggio macchiettistico di punta nella futura edizione della sua fortunata trasmissione. La verità, però, nel caso di specie è tutt'altro che umoristica, soprattutto per la Calabria per cui il 'lìder maximo' leghista ha indicato come possibile, anzi probabile, aspirante governatore del prossimo quinquennio sempre il caro Mago perché starebbe lavorando in maniera soddisfacente. Uno che quasi per caso, non venendo eletto da alcuno bensì essendo tirato fuori come il classico coniglio dal cilindro da Capitan Matteo, si è ritrovato ad assolvere alla delicata missione di presiedere uno degli enti Regione più complessi del Paese per una serie di motivi da metà ottobre dell'anno scorso. Lo ha fatto come noto quale vice 'tecnico', e quindi adesso facente funzioni nella carica più alta, della sfortunata Jole Santelli, surrogata da lui perché venuta prematuramente a mancare. Un evento tragico e luttuoso, quest'ultimo, dispiaciuto a chiunque sul piano umano, ma che come non bastasse di per sé ad amareggiarci tutti ha portato in dote alla nostra amata terra anche 'l'annacatore di pecore', come egli stesso suole definirsi, più famoso d'Italia. Ribadisco, di recente rilanciato per il cruciale appuntamento elettorale di fine 2021 all'indomani della sua visita romana al plenipotenziario ministro Giorgetti con tanto di inchino a lui e agli interessi del Nord difesi con le unghie e con i denti dal Carroccio". 

Redazione

Editoriale del Direttore