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In Calabria fra i tanti ostacoli nel poter dare una spallata ai soliti politici professionisti che rappresentano quella Casta carnefice della libertà e dei diritti di un popolo sempre più rassegnato vi è anche la legge elettorale con la quale si elegge il Consiglio regionale ed il Governatore. Una legge terribile per vari aspetti anticostituzionale e costruita ad arte per impedire ogni possibile rinnovamento. Una legge che combacia perfettamente con gli interessi dei big politici del centrodestra e del centrosinistra intercambiabili a turno ma accomunati al solo interesse di gestire il potere. Innanzitutto è una legge che fissa una soglia dell'8% per poter entrare in Consiglio. Una soglia di sbarramento altissima, unica in Italia ed in tutte le realtà dove si vota nell'intero pianeta. Uno sbarramento che ha praticamente neutralizzato il voto nella passata elezione del 26 gennaio 2020 di ben 150.000 elettori, precisamente il 15% dei voti validi, che non sono rappresentati da nessuno. Infatti Carlo Tansi prese il 7,2% ed il candidato del Movimento 5 Stelle il 7,5% e nessuno dei due prese consiglieri. In Emilia Romagna il partito di Vittorio Sgarbi, con lo 0,8% ha ottenuto un consigliere regionale, Ma l'Emilia Romagna è distante anni - luce dalla Calabria. Se per assurdo con 10 candidati a Governatore in nove prendono il 7% ed il decimo il resto, tutti i consiglieri andrebbero al solo candidato che ha superato il quorum senza alcuna opposizione. Uno sbarramento assurdo, liberticida, anticostituzionale che solo in una terra senza legge e senza diritti poteva essere concepito. Ma non basta. La legge non prevede il voto disgiunto e non prevede il ballottaggio. Quindi vince solo e unicamente chi prende i voti di preferenza nelle liste. Quindi che ha nelle liste i soliti candidati professionisti che prendono migliaia e migliaia di preferenze frutto del voto di scambio e di pratiche di illegalità quotidiane, come assunzioni, favori, carriere e tanto altro praticate da decenni e decenni nella più totale impunità. Praticamente i voti di chi controlla il territorio. Quindi vince chi ha al proprio fianco i "Signori delle preferenze", alcuni dei quali professionisti in tal senso sin dai lontanissimi anni '70 ed anni '80. I Signori delle preferenze spesso legati alla 'ndrangheta con lo scambio di pacchetti di voti considerando che in alcune aree della Calabria la 'Ndrangheta, per come ha affermato il Procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, controlla almeno il 30% delle preferenze. Quindi una legge elettorale ad hoc per mantenere inalterato il connubio corruzione . politica . 'ndrangheta che è il vero cuore pulsante del potere in Calabria. Quel "Sistema" immutabile da decenni e decenni. Urge, quindi, alimentare una campagna di stampa e di mobilitazione sociale per cambiare questa legge assurda e terribile. Urge smuovere il problema e affrontarlo con la richiesta di una legge che abbassi al 3% la soglia dello sbarramento e che introduca il voto disgiunto e il ballottaggio. In tal modo si potrà accedere a quel diritto fondamentale sul quale si basa la democrazia, un voto più libero e più rispondete al volere dei cittadini - elettori.
Redazione

Editoriale del Direttore